Disturbo ansioso-depressivo

Gentili dottori,
avrei bisogno di un consiglio riguardo ad un problema verificatosi circa due settimane fa che mi incanalato verso una situazione abbastanza brutta; sinceramente non posso essere molto sintetico altrimenti eluderei dei particolari interessanti.
Un venerdì mattina di due settimane fa, mentre stavo fumando una sigaretta durante la solita pausa di lavoro, ho avuto un leggero giramento di testa. Pensavo non fosse niente di preoccupante ma bensì che forse stavo per prendermi la solita influenza. Tornato al posto di lavoro (io lavoro al pc tutto il giorno) ho cominciato a percepire una discreta sensazione di malessere: giramento di testa, batticuore, leggero dolore allo stomaco, gambe leggere, sensazione di ansia che aumentava. Ho chiesto al mio collega di portarmi a casa che non stavo proprio bene. A casa sono riuscito a riprendermi completamente verso le 17 del pomeriggio. Tutto bene il sabato e la domenica successivi. Purtroppo il lunedì pomeriggio, tornato regolarmente al lavoro, appena fatto le scale, ha cominciato a girarmi la testa, a venirmi la tachicardia, tremare le mani, sudare freddo, dolore allo stomaco, iperventilazione ecc.. Tanto per capirci un classico attacco di panico. Anche se tutti si pensava ad calo di pressione o di zuccheri. Dopo circa 20 minuti, in condizioni tutt’altro che buone, mi hanno portato al pronto soccorso. Cuore normale (mi ero abbastanza calmato), pressione bassa ma non preoccupante, riflessi normali, controllo dall’otorino (per i giramenti) normali… insomma vari controlli tutti ok. Dimesso poco dopo il mio dottore mi fissa le analisi (le + comuni) che denotano solamente dei lievi innalzamenti dei valori del fegato. Per sicurezza facciamo un’ecografia all’addome che risulta perfetta. Intanto però la sensazione di malessere quotidiano si standardizza; giramenti di testa (soprattutto al mattina), sensazione di spossatezza, ansia generalizzata, nodo alla gola, confusione mentale, niente appetito,dolore allo stomaco, fastidio alla luce ecc. ecc. un catorcio. Il dottore, esperto in neurologia, allora esclude le patologie organiche e formula la diagnosi dicendo che lo stress accumulato tutti i giorni ha cominciato a somatizzare questi sintomi fisici; in pratica sindrome ansioso-depressiva. Devo dire che non ho avuto dei problemi così enormi psicologici di problemi insuperabili da generare questo malessere… anche se non è sono felice… vivo la mia vita fra alti e bassi. Potessi tornarci ci tornerei subito adesso come adesso. Tuttavia di stress ne accumulo tanto tra lavoro (molto) ed attività in palestra ecc. ecc. L’ho retto sempre abbastanza bene.. Comunque la cura che faccio da circa una settimana è Frontal 3 volte al giorno (0,50) ed un ciclo alternato di 10 iniezioni di Samyr (400) e 10 di glicero-valerovit…. In + fare tante passeggiate all’aria aperta…
Ancora i risultati non si vedono anche se mi hanno detto che da questi momenti impropriamente definiti di ‘esaurimento nervoso’ ci vuole del tempo.
Ho ancora una piccola considerazione da fare: sono sempre stato un tipo piuttosto sportivo anche se purtroppo ho dei problemi alle ginocchia ed alle caviglie che non mi permettono di fare tutto lo sport che voglio. Nonostante ciò, quello che mi preme sottolineare, è che circa tre mesi fa, dopo due mesi di stop forzato, ho rispeso in palestra a fare esercizi di rafforzamento comprendendo anche la parte superiore del corpo… circa 3-4 volte alla settimana. Devo dire che le sedute di allenamento erano piuttosto faticose... ho notato certe volte, soprattutto in esercizi nel quale la frequenza cardiaca saliva molto facilmente, una leggera sensazione di giramento di testa… quasi che mi mancassero le forze… di svenire insomma. Questo soprattutto gli ultimi periodi. Quello che mi viene di pensare quindi, dato che sono uno sportivo auto-didatta abbastanza preparato, che i sintomi che accuso ora rientrano in buona parte nella sindrome da sovrallenamento. So anche che questi problema accade soprattutto ad atleti di alto livello, ma magari anche in un fisico abbastanza stanco non potrebbero non succedere. Ho posto questa domanda al mio medici e mi ha detto che potrebbe tutto rientrare in quel famoso stress che si accumula.
Ora mi sento un po’ spaesato ma gradirei una vostra considerazione sul mio caso.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

non specifica se sono stati esclusi i problemi tiroidei.

Comunque, "esperto in neurologia" penso sia una accezione per indicare che il suo medico e' specialista in neurologia.

Pero' una volta fatta la diagnosi che le ha comunicato, almeno sarebbe stato opportuno un trattamento valido per tale diagnosi piuttosto che prescriverle cio' che ho letto (mi scusi ma mi e' proprio venuto da ridere).

Si rivolga ad uno specialista in psichiatria.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Il dottore tanto "esperto" sinceramente non mi pare. Intanto la diagnosi non di fa per esclusione dei disturbi organici, sono stati escluse una serie di cause comuni e altre più particolari in base ai sintomi che aveva. Poi si passa ad accertare anche se lei soffre di un disturbo somatoforme di origine cerebrale che per esempio può chiamarsi disturbo da attacchi di panico.
La diagnosi fatta però è confusa, perché non è chiaro il nome che è stato dato al disturbo e invece ci si prodiga in inutili interpretazioni sull'origine. Io il discorso sullo stress che è un concetto molto diverso in fisiologia e non ha una connotazione automaticamente negativa, lo lascerei perdere. Il disturbo di panico non è un disturbo da stress, non ha bisogno di ricercare cause particolari per essere definito. Ha avuto due attacchi maggiori e dei sintomi persistenti con preoccupazione, che sarebbero i criteri principali. La terapia è assolutamente inadatta ad un'ipotesi di disturbo di panico o anche di disturbo da stress, o di disturbo d'ansia in generale. Solo un tranquillante senza un preciso termine, qualche farmaco "ricostituente" con funzione non meglio precisata in questo specifico caso, e indicazioni sull'esercizio fisico e passeggiate "all'aria aperta" (?). Il disturbo di panico ha sue terapie precise. Vada da un medico specialista psichiatra che le inquadra la situazione con un minimo di cognizione di causa.
Magari sarà anche una diagnosi diversa, ma una terapia così composta non ha un ruolo preciso e corre il rischio di legarla all'uso del tranquillante senza una guida su come smetterlo, quanto spesso prenderlo, etc.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
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Utente
Gentili dottori,
ringrazio per la vostra celere risposta. Appunto volevo sapere se dovevo rivolgermi a qualche specialista. Soprattuto se lo specialista indicato sia il pschiatra o qualche altro specilista.
Poi gli esami per escludere problemi tiroidei non li ho fatti. Dovrei magari fare qualche altro esame mirato prima di rivolgermi ad uno specilista?
Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
No prima si rivolga allo psichiatra, che è un medico e saprà dire se secondo lui mancano degli accertamenti chiarificatori.
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Utente
Utente
Grazie mille...
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Utente
Utente
Gentile dottori,
approfitto di nuovo della vostra disponibilità per raccontarvi un episodio abbastanza recente per non lasciare nulla al caso. Due orette fa stavo abbastanza bene e sono andato a fare una passeggiata assieme a due persone. Ero abbastanza tranquillo e spensierato… dopo una mezz’oretta ho cominciato ad accusare dei lievi giramenti di testa, spossatezza, fastidio alla luce… per capirci come il giorno successivo ad una settimana di influenza. Niente ansia, panico ecc… Se mi affatico anche poco compaiono questi sintomi.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Deve andare da uno psichiatra
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Tutti i pazienti con questi fenomeni ogni volta li raccontano nuovamente concentrati sull'episodio in sé (a causa dello spavento che li rende "salienti") come se fosse una cosa nuova, magari perché con qualche sintomo diverso.
Probabilmente ne capiteranno ancora.
Vada però dallo psichiatra e si faccia valutare.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Pacini,
certo che mi farò vedere dallo specialista...
Sono consapevole dell'impossibilità di effettuare una diagnosi a distanza... tuttavia lei, dalle informazioni che ho fornito, può dedurre che il disturbo possa rifersi a disturbi di panico?
Cioè dei disturbi che non ho mai provato in precedenza ma che adesso sono diventati evidenti?
Grazie ancora...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

deve farsi visitare da uno psichiatra.

Tutto il resto e' solo ipotizzabile.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Quello che è stato detto lo puà rileggere. L'unica cosa che manca è una visita. E' inutile ripetere il già detto o porre domande incomoprensibili ?
"Cioè dei disturbi che non ho mai provato in precedenza ma che adesso sono diventati evidenti"
Che significa ? Se è possibile che prima stesse bene e ora stia male ?
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dopo
Utente
Utente
Carissimi dottori,
ho seguito il vostro prezioso consiglio e mi sono recato dallo psichiatra (tra l'altro una persona squisita). Ha confermato il disturbo di ansia accompagnato da attacchi di panico. Mi ha proposto una terapia farmacologica e della psicoterapia. Ho già iniziato la cura:
frontal: 3 compresse da 0,50 (8-14-21).
Eutimil: mezza compressa per 3 giorni da 20 mg poi dal quarto una compressa intera da 20 mg.
Halcion da 0.125 prima di coricarmi.
In + incontri periodici di psicoterapia ed ovviamente monitoraggio frequente per l'aggiustamento della cura.
Cosa ne pensate?

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Disturbo di ansia accompagnato ad attacchi di panico non è una diagnosi. Disturbo di panico sì, l'ansia c'è per forza in un disturbo di panico.
La terapia mi sembra corretta per la prima fase. I tranquillanti non dovrebbero rimanere poi nel prosieguo in terapia. Questo presumo che lo specialista lo sappia e preveda come gestirli.
Non capisco il discorso dei controlli "frequenti". L'effetto antipanico compare nell'arco di un mese, quindi rivedersi ogni settimana, per esempio, se non ci sono motivi particolari è piuttosto superfluo. Idem nel prosieguo, nella mia esperienza i soggetti con disturbo di panico che poi stanno bene non necessitano di controlli ogni mese.
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dopo
Utente
Utente
Salve e grazie tanto per il supporto.
Sono quasi tre settimane che prendo l'eutimil. La prima settimana è stata veramente brutta... mi ha dato molti effetti collaterari, tremore, stipsi, sonnolenza, agitazione, risvegli precocissimi, vampate di calore, aumento dell'ansia,appetito scomparso ecc.. Dopo questa prima settimana gli effetti collaterali hanno cominciato a diminuire.. adesso sembrano quasi scomparsi. Ho notato un leggero miglioramento nel tono dell'umore, nell'ansia e mi è ritornato l'appetito.. Ho ricominciato un po' ad uscire, anche da solo in macchina ma ancora ho un po' di paura... forse lecita... Inoltre abbiamo ridotto a metà la dose del frontal (3 pasticche da 0,25).

Volevo chiedere quando potrò benificiare dell'effetto terapeutico completo della cura. Comunque ripeto sembra che siamo sulla strada giusta. Grazie mille.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gradualmente nel corso dei mesi. L'andamento per il momento è come previsto dallo schema generale del trattamento.
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dopo
Utente
Utente
Gentili dottori,
grazie per i vostri preziosi consigli.

Gentile Dr. Pacini,
potrei contattarla privatamente per chiederle un appuntamento? Magari intanto per email così le spiego la situazione...
Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

può contattare le segreterie alle mail quando crede.
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