Improvvisa crisi ansiosa e panico

Salve Dott.re
Premessa:
Sono reduce da infarto antero settale avuto nel luglio 2008. é stata eseguita coronografia con applicazione di Stent e da allora sono in cura con alcuni farmaci, quali: Seloken, triatec, cardiaspirina, Plavix, Crestor 40mg, cardiovasc, Eskim. Soffro di improvvisi e immotivate crisi , il come qualche suo cellega li ha denominati attacchi di panico ansia e depressione, da circa 1 mese assumo il Sereupin 20mg mattina e 10mg la sera.Devo dire che tale farmaco ha effetti benefeci, da circa 1 mese non ho più avuto crisi che si manifestano con improvviso calore in viso e sudorazione. In caso di necessità come è già accaduto , in caso di crisi assumo 15 gt. di Lexotan sub-linguale per avere un rapido effetto. Da 2 giorni ho sospeso l'assunzione serale di Sereupin da 10mg. coincidenza la crisi è ritornata , mi sono dovuto aiutare con il Lexotan. Lo scorso anno sempre per queste maledette crisi mi è stato prescritto Efexor da 75 e Depas da 0,5. cura sospesa gradualmente perchè provocava sonnolenza. Mi chiedo, come curare dette crisi in modo definitivo? Conduco una vita regolare, ho 52 anni e da qualche mese sono in pensione.
Grazie
[#1]
Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 326 11
Gentile utente può essere che la ricomparsa delle Sue crisi sia da imputare anche ad una troppo brusca sospensione della farmacoterapia.
La paroxetina (sereupin), infatti in alcuni soggetti, richiede tempi di sospensione molto dilazionati, con un calo molto graduale dell'assunzione della molecola, pena la ri/comparsa di effetti collaterali da sospensione.

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli

Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,


L'efficacia terapeutica e' valutabile chiaramente non prima di 3-4 settimane a trattamento a dosaggio pieno.

Certamente la sola riduzione del dosaggio serale in realta' non giustifica la presenza di sintomi ansiosi, se non per la riduzione di 10 mg.

Mi chiedo come mai sia stato introdotto un trattamento a 30mg direttamente e non una titolazione partendo dal basso.

Per quanto riguarda il suo problema cardiaco, personalmente non avrei scelto la paroxetina, che nonostatne sicura, ha un profilo di tollerabilita' inferiore ad altri trattamenti dello stesso genere.

Il suo trattamento richiede un tempo lungo di somministrazione, e' infatti noto che tali trattamenti devono essere protratti per un tempo superiore ai 18 mesi.

Diversamente, un trattamento di un periodo inferiore (3-4 mesi o poco piu') consente una maggiore presenza di riesacerbazione dei sintomi.

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[#3]
dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Ringrazio per le risposte. E' stata scelta la paroxtina perchè altre molecole come xanax o Lexotan avevo solo effetto momentaneo . Ho provato Efexor 75mg associato a Depas 0,5 ma prima dell'infarto, mi trovavo bene. Dopo l'infarto avevo ripreso l'assunzione di Efexor ma questa volta senza trarre benefici. Non mi spiego ancora , la mattina dell'infarto ho avuto gli stessi sintomi ansioni , stato di puara e frequenza cardiaca accellerata. E' stato il campanello dall'allarme che mi ha spinto ad andare al P.S. Adesso , quando ho una crisi l'associo ad un attacco cardiaco, ma poi a controllo non risulta nulla al cuore. ma la paura è tanta.
[#4]
Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 326 11
Xanax e Lexotan sono farmaci benzodiazepinici, sono indicati nel trattamento dell'ansia solo per brevi periodi, dato che col tempo sviluppano tolleranza.
I farmaci più usati, perché più efficaci nel lungo periodo, sono gli antidepressivi.
Tra questi Paroxetina e Sertralina sono stati particolarmente studiati per il loro effetto "benefico" sui postumi infartuali. Si suppone che questo sia dovuto alla loro elevata affinità per il trasportatore della serotonina (maggiore potenza nella inibizione del suo reuptake); ciò porterebbe sia ad una riduzione della coagulabilità del sangue (per azione sulle piastrine), sia mediante la stimolazione di una sostanza (Ossido Nitrico) a livello endoteliale (dalla parete dei vasi) che ha sia un'azione vasodilatatoria sia di inibizione della aggregazione piastrinica.
La serotonina, inoltre, interviene anche nei meccanismi della memoria alla base del fenomeno dell'oblio, tanto da essere indicati anche nel trattamento dei disturbi post-traumatici da stress.

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli
[#5]
dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Adesso è tutto chiaro. Contiuerò l'assunzione della Paroxetina. Grazie per tutto
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