Strategia per riduzione e sospensione benzodiazepine

Ho 55 anni. Prendo da circa 15 anni Lorazepam 2,5 mg. (2 al gg) e anafranil 10 mg (2 al gg. ) per sindrome ansioso depressiva e cefalea cronica compressiva al vertice con acufeni e ronzii in testa. Vorrei sapere che strategia intraprendere, per una riduzione e sospensione dei suddetti farmaci, tenendo conto, che dei tentativi esperiti, provocando effetti avversi, quali cefalea, acufeni, ronzii in testa, rigidità muscolare, confusione, irritabilità, ecc. hanno avuto esito negativo, tanto che ho dovuto tornare ai dosaggi iniziali. Secondo voi è migliore una lenta riduzione, usando gli stessi farmaci o un cambiamento con farmaci diversi (benzo) e antidepressivi o altri (antiepilettici, neuroletticici, ecc.).
Mi sono anche rivolto al centro di Verona del Prof. Mezzelani, il quale, prima di tutto mi ha detto che il mio caso forse "è neurologico", e poi che per questi dosaggi, non è necessario il ricovero nel centro di cura delle dipendenze di Verona, dove si usano il flumazenil e altre strategie terapeutiche. Vi ringrazio per i graditi consigli e le Vostre considerazioni, a riguardo. Distinti saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

il trattamento deve essere ridotto da un medico e non puo' essere fatto online.

Si rivolga ad un medico di sua fiducia.

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
le strategie sono molteplici e possono prevedere la lenta riduzione del principio, associando o meno altre terapie farmacologiche. In genere la disassuefazione dai dosaggi che lei assume può essere fatta anche a livello ambulatoriale. E' assolutamente necessario però procedere sotto stretto controllo medico.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

La terapia che sta seguendo in parte è corretta anche se a dosi minima, in parte -il lorazepam - non è assolutamente corretta per quelle due malattie che ha citato. L'assunzione di lorazepam a lungo termine non ha indicazione, e produce alcuni inconvenienti, ovvero l'assuefazione; l'intossicazione cronica che comprende anche il mancato miglioramento o peggioramento dei sintomi ansiosi e depressivi; il rischio di tossicomania, perché il lorazepam ha un certo potenziale nell'indurre desiderio di sé.
La sospensione potrebbe essere fatta anche semplicemente riducendo con gradualità il lorazepam, secondo uno schema che un medico può impostarle. Se la cosa però le è già risultata difficile, è certamente meglio sostituire con una benzodiazepina diversa a dose equivalente e quindi procedere alla disassuefazione. Naturalmente potrebbe essere necessario adeguare il resto della cura.
Visto che ha già preso contatti con uno specialista, ne segua le indicazioni e non prenda iniziative autonome.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio tutti Voi, per le sollecite risposte, ma vorrei puntualizzare meglio alcune cose.
Assumendo la terapia suddetta io ho dei benefici e pure degli effetti avversi: per esempio oltre a quelli già segnalati avverto uno stato di sonnolenza e di sedazione abbastanza notevoli, anche di giorno, e ritengo pure che parte della cefalea compressiva e degli acufeni siano da imputare alla terapia!
Vorrei chiedere al Dott. Pacini cosa intende per terapia in parte corretta anche se a dosi minime? Inoltre, avendo letto il Suo articolo sulla dipendenza da bdz nella sezione MinForma vorrei chiedergli come mai a dei tentativi iniziali di riduzione del lorazepam 2,5 (passando per esempio da cp. (1/2+1/2+1) a 3x1/2 ho già delle difficoltà, avvertendo una accentazione della cefalea compressiva o tensiva. Forse dovrei tentare di "resistere" ai sintomi iniziali avversi oppure sotto può covare un disturbo psichico. Come potrei fare; sarebbe utile un uso del clonazepam o una sostituzione dell'antidepressivo?
Grazie per la risposta, anche se mi rendo conto che non è facile darla, per la complessità della materia e la conoscenza relativa dell' aspetto funzionale bio-chimico del cervello. Cordiali saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
La riduzione delle benzodiazepine deve essere fatta da un medico e non puo' essere fatta online.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Terapia a dosi minime intendo 20 mg di anafranil, che però se indicati per la cefalea possono essere sufficienti. "Minime" rispetto ai dosaggi utilizzati in psichiatria.
Ha avuto difficoltà probabilmente perché gli scalini di riduzione sono troppo ripidi, la riduzione che ha menzionato è un discreto "salto". Ripeto, deve essere un medico a indicarle le modalità, ovviamente da solo può andare alla cieca e l'astinenza da benzodiazepine non è sempre innocua.
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dopo
Utente
Utente
Da un controllo psichiatrico di venerdì 27 febbraio, mi è stato consigliato, data la difficoltà di ridurre il lorazepam, di provare, per intanto a ridurre l' anafranil (da 20 a 10 mg. al giorno), cercando di fare un' attività sportiva regolare 2-3 v. la settimana per scaricare la tensione e l' ansia. Fra circa 2-3 mesi provare a scalare anche il lorazepam 2,5, gradualmente, passando inizialmente da 2 cp. a 1,5 cp. per 1 mese, e poi "vedere"!
Il dubbio del medico, che mi segue è che ci siano delle implicazioni di tipo "neurologico". Vorrei sentire un Vs. parere, anche su un eventuale uso di molecole diverse dal lorazepam e dall' anafranil. A questo proposito io ha provato a chiedere al mio psichiatra l' eventuale sostituzione dell' anafranil con l' efexor o lo xeristar, ma mi è stato risposto che tale cambiamento non si prospetterebbe in modo favorevole, dato che i miei sintomi predominanti sono la cefalea compressiva, i ronzii in testa e gli acufeni con iperacusia.
Grazie per la risposta e cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Personalmente non vedo logica in una procedura del genere. Non una un fine, prevede una riduzione di 1 mg tutto insieme e poi "si vede" (non si capisce bene cosa) e nel frattempo si riduce un altro farmaco che non era "in causa".
Non vedo logica neanche in Lei che chiede al medico di sostituire i farmaci con altri di sua scelta. Lei non deve dare suggerimenti al suo medico.
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dopo
Utente
Utente
Gentile dott. Pacini, la ringrazio per la sollecita risposta, anch' io sono d' accordo con Lei, ritengo che prima vada fatta la riduzione del lorazepam, però più gradatamente, non di 1,25 mg.in una sola volta. Tendo però a precisare che non sono stato io a chiedere la sostituzione dell' anafranil, mi sono spiegato male, io ho solo chiesto se sarebbe stato più proficuo l' uso di un antidepressivo più specifico e dell' ultima generazione, per cercare di ridurre la cefalea e gli acufeni. Volevo però capire meglio la sua precedente risposta, poi volevo chiederLe, possibilmente un Suo parere sulla strategia da attuare nel mio caso, per avere i risultati migliori.
Grazie e saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Per dare indicazioni sul caso dovrei aver fatto io la diagnosi sul paziente. Quindi non posso.
In generale le dico che non è un problema di antidepressivo vecchio o nuovo. E' un problema di diagnosi: l'antidepressivo non sempre è efficace (per esempio a seconda della dose), non sempre è indicato, e a volte è controproducente. A quelle dosi richiama un uso non psichiatrico, ma per sintomi corporei di altro tipo, per cefalea. Non essendoci alcuna altra terapia psichiatrica se non poco anafranil, si potrebbe supporre che non abbia nessun problema di tipo psichiatrico. Ma il lorazepam sta lì a indicare il contrario, sia perché è sato dato, sia perché è stato mantenuto, sia perché le risulta difficile smetterlo. Gli scalini sono teoricamente possibili come le ha indicato il suo medico, ma ho paura che li troverà difficili da superare, specie dopo i primi giorni quando si suppone che l'astinenza finisca ma se c'è un'ansia di sottofondo invece dura di più.
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