Potrebbe essere disturbo bipolare?

Buongiorno, la mia psicologa da cui vado da più di un anno sostiene che potrei essere bipolare e che quindi sarebbe meglio chiedere un consulto psichiatrico.
Io ho già fatto varie visite psichiatriche ma non uscì nulla.
Mi sono accorta anch'io di essere ipomaniacale: il problema è che non ho vere e proprie fasi depressive: ho dei down ciclici ma che io sfrutto artisticamente per il mio lavoro (ho due occupazioni lavorative, una artistica e l'altra scientifica) La psicologa dice che potrebbero darmi dei farmaci ma io temo che possano rincoglionirmi o darmi episodi psicotici, oltre a farmi ingrassare e perdere i capelli e io sono ossessionata dal mio aspetto che curo molto.
Io attualmente prendo l'iperico e il biancospino e mi curo con lo sport e l'arte.
Mi sembra di avere un ciclo di up e down ma mi pare che siano più lunghe le fasi ipomaniacali.
Sono molto pacata (faccio fatica a incazzarmi) e comunque non sono disforica; e inoltre sono assai stoica e sembra che io sopporti molto bene il dolore e la sofferenza della mia condizione.
Comunque a livello lavorativo e accademico sono sempre funzionata molto bene: ho due buoni lavori e mi sto laureando in medicina prendendo tutti 28 e 30.
A livello relazionale non funzionino, anche se a lavoro piaccio tantissimo al pubblico: lavoro a contatto con molte persone.
Ho però poche amiche e non riesco ad avere relazioni amorose o semplicemente sessuali (non ho difficoltà sessuali...funziono, e che mi sento trattata male e quindi le evito) ho avuto solo due fidanzati entrambi patologici.
Potrebbe trattarsi di disturbo bipolare di tipo 1?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
La diagnosi è comunque una caratteristica di una visita diretta.

Il fatto che tale argomentazione sia in discussione dopo un anno di psicoterapia può far porre dei dubbi sulla finalità della stessa che dovrebbe inquadrare in poche sedute la diagnosi di trattamento ed il conseguente percorso terapeutico.

La presenza di un disturbo dell'umore va valutata in tutte le sfaccettature possibili ed anche in tutte le forme di disturbo pertinenti per il suo modo di essere che, comunque, prevede un inquadramento in II asse, in quanto vanno considerati anche aspetti di personalità.

Per cui, la visita psichiatrica andrebbe fatta a breve.

Dr. F. S. Ruggiero

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La psicologa mi ha detto che ha aspettato perché era in dubbio perché la mia grandiosità non oscilla ma si mantiene anche in down; e perché a livello lavorativo e accademico funziono. C'è da dire che sono molto stoica e tendo a sopportare la sofferenza e anch'io all'inizio facevo fatica a rivelare i sintomi per non essere valutata male( ho la tendenza a voler dare un'immagine positiva di me). Mi ha detto che ha richiesto la visita psichiatrica con l'anno nuovo, e solo che io ho paura di prendere medicine perché vedo molti miei conoscenti che non sortiscono miglioramenti di sorta, e onestamente sembra in confronto che io stia benissimo. Si, in effetti ha stupito anche a me il fatto che solo dopo più di un anno mi tira fuori questa storia. Comunque penso che io non abbia fasi maniacali ma ipomaniacali perché ho visto delle fasi di maniacalità in conoscenti e sono pesanti e io non ho mai avuto niente di tutto ciò e mai ho avuto crisi psicotiche.
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Ma le medicine potrebbero compromettere il mio rendimento? Perché io sfrutto molto le mie fasi di up e down e temo di non riuscire più a fare 2 lavori, sport e prendere i 30 a medicina. In più non avrei più ispirazione artistica... La cura può compromettere tutto ciò?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Le cure trattano la sintomatologia disfunzionale ed eventualmente se questi comportamenti sono ascrivibili a fasi maniacali essi si ridimensioneranno conseguentemente.

A me pare strano che si attenda tanto per descrivere una fenomenologia patologica che richiede la visita specialistica consentendo che, come evidente, lei possa interpretare ed inquadrare la sintomatologia in modo autonomo.

Un anno è un tempo lunghissimo sia per esplorare questi aspetti sia per creare una consapevolezza che le consenta di rivolgersi ad uno psichiatra progressivamente e non da un giorno all’altro, più o meno.

Il fatto che oggi lei non sia propensa alla visita psichiatrica indica che questo suo modo di vivere, probabilmente legato alla malattia, è parte integrante e lo sgretolamento ipotetico di esso le sta creando preoccupazione e angoscia.

Una buona terapia fornisce strumenti per stabilire decisioni progressive e curative.
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In realtà ho paura di diventare ebete, o di avere attacchi di panico e crisi psicotiche se assumo dei farmaci. In questo momento mi sento solo un po' sopra le righe e angosciata e triste ma roba sopportabile, e se invece le medicine mi provocassero attacchi d'ansia, depressione ( non ho vere fasi depressive: non mi rinchiuso in casa, non smetto di lavorare e studiare ecc.) In più non penso proprio di avere fasi maniacali o se ne sarebbero accorti tutti( ho visto conoscenti con fasi maniacali e sono appariscenti) io semmai ho fasi ipomaniacali, e comunque non ho oscillazioni così drastiche: sono quasi sempre ipomaniacale, semplicemente ho un'escalation verso la megalomania e al culmine arrivavo a sentirmi molto onnipotente, ma la grandiosità è sempre presente. Poi mica è mica è negativo prendere tutti 30 a medicina facendo pure due lavori e sport agonistico( nessuno riesce a capire come faccio...e rimangono increduli cosa cosa che mi irrita molto) cioè a me non andrebbe di diventare una di quelle persone che fanno a mala pena una cosa. Certamente mi piacerebbe finirla di spendere tutto il mio stipendio e di essere angosciata e triste; in più per tutti sono " particolare" cioè mi vedono un po' troppo euforica. Diciamo che poi sono entrata in psicoterapia perché quando arrivo al massimo dell'up mi capita alcune volte di avere comportamenti antisociali e temevo di finire in prigione. Comunque io sono astemia, non fumo e non mi drogo e a parte questi episodi antisociali e il fatto che sperpero lo stipendio non sono molto impulsiva.
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Poi in sé non sono titubante per la visita psichiatrica: sono in cura presso un centro di salute mentale e all'ingresso l'avevo già fatta la visita e la psichiatria mi disse che per il momento non mi avrebbe dato medicine e che mi passava alla psicoterapeuta. Comunque ho già fatto 3 visite psichiatriche, ma non mi hanno mai detto nulla: hanno sempre evidenziato solo il fatto che sono un tantino troppo euforica e particolare. Poi sono in cura da quando sono bambina quindi poco mi interessa perché ormai me ne sono fatta una ragione ( ero in cura per difficoltà di apprendimento e relazionali). Sono i farmaci che non mi convincono, forse perché le mie depressioni durano poco e le so gestire bene. La mia psicoterapeuta comunque dice che odia le etichette, ma mi fa un po' ridere/piangere dato che sono in terapia dall'infanzia e non è certo un'etichetta diagnostica a cambiarmi la vita( come se fosse facilmente accettabile fare psicoterapia a 9 anni...) Poi mi sarebbe piaciuto migliorare le mie relazioni ( ho solo 4 amiche in croce) e ho avuto solo due relazioni, e comunque i miei ex avevano enormi problemi relazionali. Sembra che ai sani di mente io non piaccia molto nonostante la bellezza, la cultura, l'intelligenza e le mie prospettive di carriera...e sono pure simpatica, e comunque ho un bel carattere: sono gentile, sensibile, comprensiva, affidabile, materna. Spesso mi dicono che non è facile capirmi e inquadrarmi, e penso che i miei problemi relazionali dipendano da ciò. Certo che ora come ora ho il dente avvelenato e quindi non mi interesserebbe più essere amabile( lo trovo ipocrita...) Quindi sono più concentrata sul mio funzionamento accademico e lavorativo e i fatti dicono che in questi campi io funziono in maniera eccezionale: sono pure più creativa e analitica della media. Più che altro mi interessa non stare male e non provare questo malessere e solo questo aspetto potrebbe convincermi perché onestamente ho molto risentimento e non mi andrebbe di avere relazioni perchè non mi fido molto del prossimo.( Visto che non sono mai stata accettata come avrei voluto...non mi importa se sono pazza o cosa; rimane il fatto che comunque non sono stata trattata come avrei desiderato; anche se ammetto che si tratta di un mio vizio caratteriale che consiste in una pretesa assidua di essere continuamente ammirata, e quindi anche se ricevo apprezzamenti non sono mai sufficienti per me( brutto difetto!)) Non so se si capisce cosa intendo, in pratica voglio dire che se prendessi le medicine sarebbe solo per la convinzione che poi sto bene al 100%, perché se non ho un miglioramento della qualità della vita(considerando che funziono assai; che non ho eventi psicotici, e che ho depressioni sopportabili senza attacchi di panico e fobia sociale) non ha senso riempirmi di schifezze quando non ho mai fumato manco una sigaretta o bevuto alcolici.
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Io comunque attualmente sono in fase depressiva e onestamente ho lavorato tranquillamente sorridendo pure a lavoro ( suscitò più empatia quando sono depressa) e ora sono in vacanza al mare e sta funzionando. Sono andata dal parrucchiere, dall'estetista; mi sono coccolata e comunque sto studiando per gli esami. Mi verrà anche da piangere, però vado a farmi una doccia calda e subito mi passa; pure dormire aiuta. Poi ho scoperto che lo sport e una vita salutistica aiutano tantissimo, ecco perché sono titubante nell'assunzione di medicine considerando che danno problemi ai reni( il litio) fanno ingrassare, perdere i capelli, far venire sete, danno sonnolenza ecc. Perché dovrei sopportare questi effetti collaterali? Scusi mi potrebbe spiegare perché non lo comprendo: non mi è stato detto in che modo prendere psicofarmaci potrebbe migliorare la mia vita ed è ovvio che io sia restia se non vedo vantaggi di nessuna sorta, e piuttosto mi tengo i miei fantastici sintomi con buona pace di chi mi sta intorno che tanto se gli sto sulle scatole ora gli starò pure dopo. Ho questi sintomi da quando sono nata e so come gestirli: so che la tristezza passerà...dico spesso di essere come il mare. Mah forse mi da meno noia perché sono sempre stata così e non sono sintomi usciti fuori all'improvviso. Comunque anche la mia psicologa aveva dubbi proprio su questo dettaglio perché da depressa non mi lascio andare...io sono nata depressa, che sarà mai. Stranamente mi dà più fastidio quando arrivo al massimo dell'up e mi sento super onnipotente perché sto sulle scatole e combino guai. Da depressa mi riposo un po' continuando a fare le mie cose con ritmi più umani.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Sono tutte questioni che deve discutere con la psicoterapeuta e lo psichiatra che la visiterà.
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Ma secondo lei ha senso prescrivere farmaci a una persona che lavora e studia con profitto senza fasi di stallo? Io sono pure astemia e non fumo, perché dovrei prendere medicine?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Non è che può dissertare sul senso delle terapie perché non vuole farsi visitare da uno psichiatra.

Le diagnosi e le terapie sono chiare scientificamente. Se chi la visita decide di prescriverle una terapia vuol dire che è necessaria.
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Si, ma come faccio a sapere che non si sbaglia? Mica funziona come nel resto della medicina che ci sono chiari segni clinici. Poi dubito che le medicine mi toglieranno l'angoscia, l'ansia e la confusione e la tristezza: mi sa che rimarranno lì e semplicemente non prenderò più i 30; né riuscirò più a lavorare; oltre a ingrassare e intossicarmi( io che non bevo, non fumo, non mi drogo, faccio sport e cerco di vivere in maniera salutare)
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La psicologa dice che il punto che non comprende è perché io mi senta sempre grandiosa: non ho oscillazioni; e comunque sono fantasie che porto avanti dall'infanzia. La psicologa poi dice che a lei sembra che io stia dentro la relazione, nel senso che riesco a relazionarmi, e quindi per lei è allora un problema umorale.
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Poi c'è un altro punto: io mi sento sempre grandiosa, invincibile e superiore: non credo proprio che dipenda dal mio umore. Secondo me mi si può riempire di farmaci e rimango così perché la personalità non la puoi cambiare. Cioè io sto ore a guardarmi allo specchio incantata in stato vegetativo; idem quando sento la mia voce. Io l'ho detto alla psicologa che secondo me ho una personalità narcisistico istrionica ma lei non ci crede perché non sono brutta e cattiva( ma so che gli psicologi hanno poca conoscenza sul narcisismo, e già il fatto che mi dica di rinunciare alla mia grandiosità mi fa capire che forse non sa che c'è dietro al narcisismo....se non ho autostima come posso rinunciare al narcisismo???? In pratica è come lasciarmi senza pelle... Cioè la mia psicologa è confusa) poi io le ho sempre detto che mi sembrava di essere in psicosi per i sintomi che mi sento( faccio fatica a sentire gli arti e una volta mi è capitato di non vedere i visi delle persone per 2 ore) per il resto sono sempre lucidissima e mi chiedevo come tanto lucidità sia possibile con tali sintomi( infatti io so gestire bene sia l'ipomaniacalità che la depressione perché proprio mi cura da sola proprio perché mantengo i nervi saldi) io ho fatto dei test del qi ed erano risultate delle plus dotazioni in alcuni campi: attenzione, memoria e capacità di estrapolare e elaborare informazioni dall'ambiente ( quest'ultimo era uscito di molto sopra la media) e quindi la lucidità la spiego per questa caratteristica. Cioè per intenderci quando si valuta la problematica di una persona bisogna vedere l'insieme e non solo un certo sintomo: va valutata la persona in toto. Certamente io non sono uguale a un'altra persona con meno risorse cognitive e culturali e con un carattere diverso da me.
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