Bulimia miglior specialista in italia

Sottopongo a chi più tratta la patologia il caso di mia figlia, ventenne, da quattro anni sottoposta allo strazio mentale causato da questo disturbo. Così scrive: il mio viso è grosso ed edematoso
(18.46) Cinzia: le mie gambe stringono nei pantaloni
(18.46) Cinzia: i pantaloni mi dicono che sono ingrassata
(18.47) Cinzia: vado a dormire con la stessa sensazione di malattia
(18.47) Cinzia: mi sento matta
(18.47) Cinzia: sono completamente dipendente dal cibo
(18.47) Cinzia: non c'è nulla che riesca a compensaro
(18.47) Cinzia: compensarlo
(18.47) Cinzia: più dico "ce la posso fare", più mangio e mangio e mangio
(18.47) Cinzia: e ingrasso
(18.48) Cinzia: e faccio stupidi esercizi che non servono a niente
(18.48) Cinzia: ho le gamnbe piene di cellulite
(18.48) Cinzia: e intanto vedo ragazze magre
(18.48) Cinzia: comportarsi in maniera del tutto svincolata dal cibo
(18.48) Cinzia: come fosse cosa ininfluente
(18.48) Cinzia: e ogni volta devo indossare una maschera
(18.48) Cinzia: con tutto e tutti
(18.48) Cinzia: e questa cosa non ha fine ormai da ANNI
(18.49) Cinzia: IN TUTTI I MODO CHE HO PROVATO PER USCIRNE, ANCHE CON IMPEGNO...DEVO SEMPRE RICOMINCIARE DA CAPO
(18.49) Cinzia: ...non ha più senso
E' doloroso leggere continuamente e parossisticamente ciò per una madre che le ha dato mille modi per uscirne( è in terapia cognitivo compotamentale con nutrizionista psicologa nonchè medico specialista da tempo), è iscritta al primo anno accademico di biologia e sirivela come ossessionata dal confronto con coetanee per noi normali per lei bellissime. Cosa si può fare per uscire da questo inferno?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

il rapporto con il cibo si può alterare in vario modo, la forma più frequente è in eccesso. Ai quadri di bulimia classica si sono aggiunti quadri di più recente descrizione noti come disturbo da crisi bulimiche o altrimenti detto disturbo da alimentazione incontrollata. Ci sono poi una serie di situazioni non classificate che però richiamano a un rapporto alterato da tempo con il cibo, con incapacità a mantenere un controllo sul peso quale quello che si vorrebbe di solito associato ad un pso superiore a quello desiderabile, magari senza che il peso sia esagerato, o anche in condizioni di lieve sovrappeso. Nell'articolo MinForma "dipendenza da cibo" ho cercato di descrivere questo tipo di situazioni.
La terapia cognitivo-comportamentlae è una strada percorribile, ma i risultati migliori si ottengono abbinand farmacoterapie e psicoterapia c/c. Le diete sono dimostratamente controproducenti in soggetti con disturbi della condotta alimentare. Esasperano il rapporto con il cibo, e tendono a produrre nel tempo un peso maggiore.
Chieda un consulto specialistico per far inquadrare la sindrome, fare una diagnosi e poi impostare una cura, evitando di ripercorrere strade già fallite ripetutamente che più che terapie sono i sintomi del disturbo (cioè fare una dieta e perdere peso, più che essere soluzioni utili, sono il modo in cui una persona con questo problema cerca di risolverlo, ciclicamente e con progressiva demoralizzazione).

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.2k 1k 63
Gentile utente,

ho riletto più volte il suo post ma non ho ben capito il contenuto dello scritto.
E' una chat tra lei e sua figlia?

Ad ogni modo la sua domanda e' inerente la ricerca del migliore in Italia ed a questo non so rispondere.

Capisco anche la sua preoccupazione ma vorrei capire meglio quanto sua figlia sappia delle sue richieste e cosa riuscite a comunicare tra voi di questo problema.
E' una patologia difficile ma non impossibile nella guarigione che, devo dire, anche se lunga ad arrivare porta spesso ad una consapevolezza "speciale".

Gia' dalla volta precedente le avevo indicato di provare a sentire pareri diversi in accordo con sua figlia.
Se sua figlia e' studentessa fuori sede potreste provare nella nuova citta'.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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dopo
Utente
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Gent.mo Dr. Ruggiero,
la ringrazio per l'interessamento e volevo confermarLe che si trattava delle parole di mia figlia , la quale, abitando qui a Trieste in un altro appartamento con alcune studentesse per poter studiare e trovare una sua autonomia al di fuori della famiglia seppur nella stessa nostra città, spesso usa chattare e sfogarsi con me, richiedendo anche aiuti. La comunicazione sul suo problema è libera e aperta...mia figlia dubita fortemente di poter guarire e si esaspera per gli alti e bassi e le continue ricadute che minano il suo sistema nervoso , il fisico (ora pesa ca 52 kg per 1,60 m, normopeso cmq.,tenendo conto dei 36 kg. che era giunta a pesare nel precedente stato di anoressia di 4 anni fa, la bulimia è comparsa da 1 anno e mezzo circa)...è seguita da psicologa ,medico nutrizionista, ma non crede nella farmacoterapia che non ha mai voluto iniziare, non appoggiata neppure dagli specialisti per mancanza di effettivi riscontri positivi da antidepressivi in tale patologia. Siamo sicuri che , prima o poi , ce la farà e vorremmo poterla aiutare con tutto cìò che è nell'attuale potere.
Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

La terapia per fortuna non è qualcosa in cui si debba credere, sarebbe anche assurdo crederci prima di averne verificati i benefici. Gli antidepressivi, in linea generale, sono utilizzati spesso per obiettivi un po' tangenziali. Sono provatamente utili nelle crisi bulimiche e nell'attenuare la preoccupazione per il peso etc. Tuttavia non consentono la riduzione del peso corporeo se non indirettamente, non sono "farmaci per dimagrire". L'obiettivo in questi disturbi non deve essere il peso "e basta", e specialmente non nell'immediato, ma contrastare l'andamento del disturbo.
Purtroppo terapie focalizzate sul peso per assurdo finiscono spesso con l'esasperare l'idea fissa del cibo, senza modificare di fatto il livello d'appetito.
Il quadro, se c'è stata anoressia, è quello abbastanza tipico di un disturbo alimentare che cronicizza sul versante della alimentazione in relativo o assoluto eccesso.
L'associazione tra i vari metodi è quella che al momento dà risultati migliori.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
la farmacoterapia ha dato dimostrazione di efficacia nel ridurre i sintomi tipici della bulimia nervosa (abbuffate/vomito), nel ridurre l'ideazione ossessiva polarizzata sul cibo e sulla forma del corpo, e nel migliorare il tono dell'umore. Attualmente la terapia più efficace dei disturbi alimentari (e nello specifico della bulimia nervosa) è da ritenersi l'integrazione della farmacoterapia con la psicoterapia cognitivo-comportamentale (o secondo il modello interpersonale di Fairburn) e con il counseling nutrizionale. Esistono centri specializzati che si occupano di questi disturbi in regime ambulatoriale o di ricovero ospedaliero.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Utente
Utente
Volevo ringraziare i Dr. Matteo Pacini della Medicina delle dipendenze e il Dr.Vassilis Martiadis entrambi concordi nell'approccio farmacoterapico associato alla terapia cognitivo comportamentale in attesa e nella speranza che mia figlia possa , su consiglio specialistico, e lei stessa convinta, tentare la strada di questa più completa forma terapeutica per la bulimia. A risentirci.
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