Trattamento sindrome ansioso-depressiva

Buongiorno,
Desidero sottoporre alla vs cortese attenzione il trattamento che sto seguendo.

Parto con il presupposto che, giustamente, non intendo ricevere terapie senza essere visitato personalmente, bensì comprendere se il professionista che mi segue (psichiatra, psicoterapeuta, psichiatra forsense) stia attuando una corretta strategia terapeutica.

Innanzitutto la mia sintomatologia è iniziata circa 9 anni fa, dopo un paio d’anni di attacchi di panico, dove la sofferenza era circoscritta soltanto all’attacco in se è per il resto andava bene.

Successivamente da un giorno all’altro ho iniziato a sentirmi diverso, praticamente sono entrato in uno stato depressivo/ansioso con carattere ossessivo, per il quale mi sono dovuto rivolgere al csm.
La terapia è subito stata questa: citalopram 20 mg e xanax per le prime settimane.
Mi sono pian piano sentito meglio, dopodiché dopo 4 anni ho avuto una ricaduta e la dose del citalopram è passata a 40 mg/gg e sono stato bene (mai come prima comunque).
Con il passare del tempo la sintomatologia è peggiorata pian piano, iniziato ad evitare spazi aperti per l’ agorafobia, prendere aerei, passeggiate in montagna ecc...
Da circa un anno faccio psicoterapia cognitiva comportamentale ed ora ho iniziato un percorso di EMDR, ma si sa, ci vuole molto tempo.
Posso confermare che ad oggi il mio problema più grande è esistenziale, ovvero pensieri del tipo cos’è l’esistenza cos’è l’infinito esisto realmente ecc... che non mi danno pace e peggiorano il tutto.
Da qualche mese ho ingaggiato uno psichiatra piuttosto conosciuto e abbiamo iniziato un percorso, che cronologicamente è stato questo:
Cambio citalopram con sertralina, passando da 50 a 100 mg, durata almeno 2 mesi= peggioramento
Aggiunta olanzapina 2, 5 mg con sertralina 100mg peggioramento/ effetti collaterali
Sostituzione sertralina con zarelis (37, 5 poi 75 poi 150) e siamo sempre a capo!
Tutti questi switch sono sempre stati accompagnati dallo xanax (0, 25 2/3 volte al gg) ed almeno 2 mesi di prova.

Al momento riesco a malapena ad uscire di casa per andare a lavorare.

Il citalopram è andato piuttosto bene per anni, ma con l’ultima ricaduta abbiamo appunto deciso di fare questi tentativi.

Vi chiedo: sulla base delle vs esperienze la terapia psicologica che sto seguendo può essere efficace a risolvere il mio problema o meglio psico analisi?

L’ampio procedimento nella farmacia terapia può essere in qualche modo migliorato/ velocizzato al fine di migliorare la sintomatologia?

Avete qualche consiglio gentili dottori?

Ringrazio in anticipo
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Nell'arco di tutti questi anni pare che siano state provate solo due terapie in definitiva mentre le variazioni potevano essere considerate alla ricaduta sintomatologica.

I dosaggi attualmente non sono massimi ma nel corso di variazione essi possono essere tenuti ad un dosaggio più basso per poi giungere all'aumento.

Se persiste una sintomatologia con miglioramenti clinici parziali la terapia va rivista.


Dr. F. S. Ruggiero

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dopo
Utente
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Gentile dott. Ruggiero,

In che senso 2 terapie? Citalopram per diversi anni, ed ora stiamo cercando il farmaco giusto . Secondo la sua egregia esperienza, visto che il citalopram ha funzionato per anni, si riuscirà a trovare il farmaco corretto per ristabilizzare la situazione? Secondo lei, che tipo di approccio psicoterapeutico è più adatto alla mia sintomatologia (quesiti esistenziali, forte depressione derivante da tutto ciò) ?
Abbiamo già provato 3 switch ma senza risultato, anzi, peggiorando la situazione.
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