Farmaco sycrest e percorso diagnostico terapeutico

Buonasera, posto qui, sperando sia la sezione giusta.
Ho 53 anni, sono stato operato nel 1981 di coartazione aortica con una brutta toracotomia che ha condizionato pesantemente la mia esistenza sia come disagio verso le donne e sia a livello di disturbi fisici come conseguenze della chirurgia.
Celibe, non ho mai avuto una ragazza, sono dipendente tuttora dalla pornografia virtuale e ho frequentato molte prostitute.
Da sette anni sono in cura con il sycrest che assumo la sera prima di addormentarmi al dosaggio minimo di 5 mg per una diagnosi piuttosto generica di psicosi da parte dello psichiatra che mi segue, anche se in realtà il farmaco mi fu prescritto nel 2014 più per un utilizzo off-label, nel senso che venivo da 7 anni di disturbi gastrointestinali in cui era evidente una componente psicosomatica e dopo aver provato senza successo diversi farmaci psichiatrici.
Sono impiegato in una Asl e sebbene stressato, riesco comunque a svolgere con profitto il mio lavoro.
Attualmente sono obeso (105 kg), sospettando che il marcato incremento ponderale che ho avuto negli ultimi anni sia dovuto appunto al sycrest, oltre agli antipertensivi che assumo da 40 anni e al cortisone, gli insuccessi della dieta e dell'esercizio fisico nel perdere peso mi generano frustrazione.
Attualmente, anche per l'emergenza covid sono molto depresso, ho pensieri ricorsivi e di inutilità e di suicidio, tendo ad avere reazioni di paura e panico di fronte alle contrarietà della vita come può essere ad esempio la preoccupazione per lo stato di salute di mia madre anziana, a casa sono apatico e abulico specialmente nell'ultimo periodo e tendo ad isolarmi.
A volte ho problemi di concentrazione e memoria.
Di fronte agli eventi avversi della vita ho sempre avuto la tendenza a meditarci o meglio rimuginarci sopra continuamente, quasi un disperato tentativo di non accettazione della realtà delle cose.
Sulla base di queste poche righe, secondo voi è corretta la diagnosi di psicosi, o i miei disturbi potrebbero anche configurare l'esordio di una demenza precoce?
In definitiva quale sarebbe il corretto approccio diagnostico terapeutico nel mio caso?
Grazie a chi vorrà rispondermi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
La diagnosi è da definire meglio, sicuramente. Può anche rimanere non altrimenti specificata, però tra psicosi e quello che riporta come precedenti psichiatrici e correlati (il consumo di pornografia) non c'è un nesso diretto. Quindi la psicosi evidentemente deve esser riferita ad altro, e non è plausibile che non sia chiaro a cosa. Io mi riferisco però alla diagnosi fatta dal medico e comunicata a Lei, non in quella eventualmente scritta su un foglio per la prescrizione del sycrest.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2009 al 2021
Ex utente
Grazie dottore. Ma vorrei sapere se la mia è una casistica da psichiatra o psicologo, considerato che i sintomi invalidano la qualità della vita? Da chi devo farmi seguire?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Che i sintomi invalidino la qualità della vita è quasi ovvio, ma che c'entra con la scelta tra psichiatra e psicologo ?
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dopo
Attivo dal 2009 al 2021
Ex utente
In passato sono stato seguito sia da psichiatri che psicologi, ma i problemi sono sempre rimasti gli stessi e col tempo sono peggiorato. Chiedo semplicemente di conoscere qual'e' il percorso diagnostico terapeutico attualmente più indicato per me!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Qui si parlava di terapia anche farmacologica, quindi psichiatra.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2021
Ex utente
Ma secondo lei gentile dottore come inquadrerebbe i miei disturbi dal punto di vista diagnostico e quale terapia farmacologica sarebbe più efficace?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Come posso dirlo in questa sede ?
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dopo
Attivo dal 2009 al 2021
Ex utente
La mia vita è un inferno. Ho speso tanti soldi da psichiatri e psicologi senza essere riuscito a migliorare la qualità della vita, ma peggiorando di anno in anno. Che son nato difettato è evidente perché la coartazione aortica congenita è una condizione che va aldilà del mero problema cardiaco, a me ha condizionato tutta l'esistenza facendomi sentire inferiore agli altri e negandomi la possibilità di una vita normale in tutti gli ambiti. Sono arrivato a 53 anni battendo probabilmente un primato italiano di sopravvivenza perché sono 40 anni che mi hanno impiantato la protesi in gorotex all'arco aortico, ma molte volte penso sarebbe stato meglio che fossi morto giovane senza operarmi. Sono stato abbandonato al mio destino di sopravvissuto alla chirurgia invasiva che mi ha lasciato gobbo come un cammello. Sempre alla ricerca di essere compreso dagli altri, ma proprio nessuno si immedesima nei miei panni, i più mi considerano strano, per cui solitudine e frustrazione costellano la mia esistenza. Non ho incontrato un solo dottore che mi aiutasse a vivere meglio con la mia condizione esistenziale di cardiopatico congenito adulto. Per me non c'è speranza.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Capisco la storia, ma nessuno ha detto che non ci sia soluzione, semplicemente le avevo risposto che in questa sede non posso "sparare" diagnosi in assenza di valutazione clinica, o sono ipotesi, ma si sono fatte o comunque non aggiungono niente di concreto, oppure non avrebbe senso sbilanciarsi a vuoto.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2021
Ex utente
Intanto continuo a fare scempio della mia sessualità, oggi sono tornato da una prostituta che conosco da 5 anni e che era amica di un'altra di cui mi ero innamorato, ma è sempre lo stesso identico meccanismo che mi porta da lei, visione di pornografia e masturbazione tutti i giorni, e dopo mesi di astinenza finalmente sesso che poi non è niente di appagante visto che non duro 5 minuti e poi per alcun giorni le mando i soliti SMS che non hanno mai risposta in cui le parlo di tutta la frustrazione per i problemi insolubili della vita quotidiana e la solitudine. Almeno saranno 25 anni che vado avanti così, praticamente da quando la pornografia è diventata gratuita sul web. E tutto questo mi allontana ancora di più dalla possibilità di conoscere e avere relazioni con donne normali che mi piacciono ma che non saprei neppure come attaccarci bottone per il timore di collezionare l'ennesimo rifiuto dovuto alla bassa considerazione che ho di me stesso. E non so se per masochismo, ma arrivo al punto che scrivo sui social della dipendenza da pornografia e prostitute, mettendo ancora di più in luce negativa la mia persona. È un meccanismo infernale.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non capisco però perché si autodefinisca "dipendenza". Sta parlando di una persona che per timore di essere rifiutato ripiega su pornografia e sesso a pagamento, con tentativi poi di instaurare un rapporto con le prostitute, ovviamente poco congruo ma comprensibile.
Sarebbe il caso che questo aspetto importante fosse affrontato con lo psichiatra, per capire se sia necessaria una psicoterapia mirata per migliorare la socializzazione e quindi la vita sessuale e sentimentale come risultato.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2021
Ex utente
Grazie gentile dottore per le risposte tempestive e professionali. A breve tornerò dalla psichiatra che mi segue. Penso che si tratti proprio di dipendenza che mi ha intossicato l'anima. Nonostante siano passati più di 2 anni da quando è improvvisamente andata via scomparendo nel nulla, non c'è giorno che non consulti il suo vecchio annuncio nella speranza sia tornata, sto parlando della bellissima e giovane prostituta della Repubblica Ceca con cui ho avuto una specie di relazione per 27 mesi, relazione che si concretizzava negli incontri nel suo appartamento e negli SMS che le mandavo tutti i giorni e in cui le parlavo della mia difficile vita, a cui ogni tanto rispondeva con frasi stereotipate come "Baci e abbracci", senza che avessi mai avuto la possibilità di frequentarla al di fuori della sua veste "lavorativa". E sono recidivo perché nei primi anni 2000 mi innamorai di un'altra bellissima prostituta della Repubblica Ceca che dopo una retata poliziesca fini in un centro di accoglienza e io senza mai più vederla l'aiutai economicamente durante la sua permanenza per 6 mesi nel centro. In queste storie si è concretizzata tutta la mia "vita sentimentale e affettività", senza contare che avrò fatto sesso con una cinquantina di prostitute in tutta la mia vita. Una donna normale l'ho corteggiata sui social, ma aldilà di una corrispondenza intercorsa per qualche tempo, lei non mi ha mai voluto incontrare, il mio pesante vissuto psicologico ed esistenziale viene inesorabilmente fuori e finsco per spaventare le donne, e così mi precludo la possibilità di avere amicizie femminili, incapace di leggere nell'animo di una donna aldilà dell'aspetto estetico.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Evidentemente c'è una difficoltà nell'interazione diretta. Quel che accade dopo sarà una distorsione, ma va considerato che si innamora delle prostitute con cui entra in confidenza, il che non è così anomalo per una persona che non può avere altro tipo di relazione. Che poi la cosa non abbia prospettive, o sia improbabile, concordo, e che Lei poi si trovi a dover cercare significati affettivi in interazioni che invece si rivelano deludenti con le prostitute è probabile.
La radice di questa timidezza può essere ansiosa, psicotica, o altro.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2021
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Ma la mia attività onanistica tutti i giorni a 53 anni, che francamente non mi sembra normale per un uomo della mia età, quasi avessi gli ormoni sessuali di un ragazzino, è la spia di una problematica psichiatrica o rientra nei canoni della normalità?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non saprei, a quali dati fa riferimento per stabilire che un autoerotismo quotidiano sia un problema ?
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dopo
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Gentile dottore oggi mi è successo un fatto che mi ha turbato molto e il modo come ho reagito la dice lunga sui miei problemi mentali. Mi sono iscritto a un'app d'incontri e ho chiesto l'amicizia a 130 donne, tuttavia mi hanno risposto solamente due straniere separate e con figli, che peraltro a me piacciono. Mi chiedo con rabbia perché suscitò l'interesse solo di casi umani disperati e non di normali italiane? Una delle due straniere mi ha lasciato il suo numero di telefono, è una quarantaseienne rumena piacente, almeno da foto del profilo, a cui di primo acchito ho detto che non me la sentivo di chattare con una separata e con figli, ma una sua frase in risposta a questa mia affermazione "adesso ho capito perché sei solo" mi ha messo in serio imbarazzo e stasera vedendo la sua foto non ho resistito alla tentazione di masturbarmi e poi le ho scritto di nuovo dicendole che ha ragione e che voglio conoscerla. Per il nervoso stasera ho avuto un attacco di fame bulimica.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Cioè il suo senso di fallimento origina in maniera così istantanea e incongrua dalla richiesta di "contatti" su un una applicazione di incontri ? Nella realtà non si va ad un concerto presentandosi a 130 donne presenti per vedere quale ci dà il numero di telefono.
Il contatto virtuale serve eventualmente per mediare, non per amplificare il problema. L'illusione del numero di potenzialità non va scambiata per la presenza di disponibilità da confermare.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2021
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Comunque, gentile dottore, ho avuto conferma su questa app d'incontri dell'impossibilità di rendermi interessante per l'universo femminile. Leggendo la descrizione del mio profilo e il mio saluto di presentazione, su 400 donne contattate solo una sta chattando con me, le altre mi hanno fatto dei sermoni sull'amor proprio e hanno declinato l'invito, una mi ha offeso dicendomi che dovrei curarmi e dimagrire prima di cercare le donne. Alla fine visti i rifiuti collezionati l'ho messa sull'ironico dialettale con questo saluto tipo: ""Ciao, piacere di conoscerti. Sono deluso dalle donne italiane che cerco su questa app per il motivo che ti dico nel mio colorito dialetto " Mi sa llancanit li man a sfuia' li prufil di li femmn chi stanno su sta app, so salutat tutt quint, ma ni mi si cache niscen". Traduzione: Mi si sono stancate le mani a sfogliare i profili delle donne su questa app, le ho salutate tutte, ma non mi vede proprio nessuna.""
Purtroppo io e le donne siamo destinati a viaggiare su traiettorie parallele che non s'incontrano mai.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Cosa intende per "Sermoni sull'amor proprio" ? Con quali frasi si propone a loro ?

Dr.Matteo Pacini
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dopo
Attivo dal 2009 al 2021
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Intendo che ho l'autostima sotto i tacchi. Con la frase esattamente riportata sopra.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
No, io le ho chiesto cosa significa che le donne le fanno dei sermoni sull'amor proprio, non di come sia la sua autostima. La rimproverano per il modo in cui si pone perché si pone in una maniera "senza amor proprio", cioè si propone a loro deprezzandosi ?

Dr.Matteo Pacini
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dopo
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Si, mi propongo deprezzandomi. Le donne già mi squadrano dalla foto del profilo, colleziono solo rifiuti, del resto già molti anni fa uno psicologo dopo diverse sedute dall'interpretazione dei miei sogni aveva individuato due grandi problemi, rabbia repressa e problemi con la figura femminile. E col tempo questi problemi di fondo sono peggiorati. A 53 anni non ho chance di cambiare la mia vita, solo ero e tale resterò.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Come mai si propone deprezzandosi scusi ? Va in cerca di consensi o di rifiuti ?

Dr.Matteo Pacini
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Gentile dottore ho una marcata tendenza a lamentarmi sempre e a svilirmi, me lo fanno notare in molti da quel che scrivo sui social e sono propenso a pensare che ciò sia un sintomo della patologia mentale. Diciamo che cerco consensi parlando male di me!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"Diciamo che cerco consensi parlando male di me". Ecco, che non può essere una gran strategia in questo contesto, dove non sta cercando commiserazione ma incontri con donne. Magari può funzionare per altri scopi, ma che usi questa presentazione in questo caso è fuori obiettivo.

Dr.Matteo Pacini
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