Disturbo ossessivo compulsivo, un perenne controllo che mi sfinisce e mi esaurisce

Buongiorno,

richiedo questo consulto in un momento davvero difficile sia sul profilo mentale che su quello morale, e pensare che mi sono appena svegliato.

ho iniziato a lavorare in modo stabile da quasi tre anni, questo lavoro ha portato nella mia vita una nuova aria di possibilità e di opportunità, ha conferito una direzione alle mie giornate permettendomi di scandire riposo e azione quanto meno, lo ha fatto in principio; ha portato in superficie anche un chiaro D.
O.C.
da controllo diagnosticatomi da uno psichiatra che mi prescrisse Xanax 0.5, Entact 20mg e Olanzapina 2.5 mg con le opportune dosi chiaramente, successivamente la cura cambiò in Paroxetina, Risperidone e Xanax in quanto con la prima combinazione subivo notevoli effetti sedativi ma anche nel secondo caso non andò bene perché avevo importanti effetti collaterali quali nausea, intestino pigro, capogiri.

Tutto questo incideva notevolmente con la mia performance lavorativa al punto che diversi superiori si allertarono.
Dopo circa un anno decisi di interrompere la cura in accordo con il medico specialista, attraversai una dovuta fase di astinenza ma da gennaio 2021 non assumevo più farmaci.
Nel frattempo a diversi ambiti il controllo aveva assunto ruolo da protagonista (anche Durante la cura non ho mai smesso di controllare) tutto iniziò dall'attenzione rivolta alla mia auto nuova, quindi si spostò al garage ed allo stato di chiusura della porta e spegnimento della luce (impiego più di mezz'ora nel chiudere tutto, 45 minuti nei giorni più difficili) non riesco proprio ad andare via con tranquillità quindi perdo tempo li controllando invece di doverci tornare più volte.

Ciò che mi ha iniziato ad allarmare è il fatto che oggi il problema si è esteso in ambito lavorativo, ogni operazione durante le 8 ore si porta con se un devastante carico ci controlli, per di più svolgendo un lavoro di produzione industriale ci sono dei controlli che sono dovuti ed incorporati tra i doveri della mansione.
Sono davvero a pezzi tra lavoro e casa mi ritrovo a controllare e tener traccia di ogni passo.
l'istinto mi porterebbe a mollare il lavoro, vendere l'auto e tornare nella mia bolla ma capisco che è una regressione dettata dalla paura dell'ansia, si anche l'ansia è arrivata al pensiero di tutto ciò che mi toccherà controllare a lavoro e quindi morale a pezzi e la mia famiglia non prende nemmeno in considerazione l'idea di supportarmi in un eventuale abbandono di questa strada professionale anche solo per prendere respiro e sperare in tempi migliori... mi sento solo in questa battaglia e tanto fragile.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Deve far rivalutare la situazione da uno specialista per una terapia appropriata.



Dr. F. S. Ruggiero


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