Il disturbo bipolare tipo 1 porta ad andare a trans?

Salve a tutti, ho iniziato la terapia farmacologica la prima volta dopo che sono morti i miei nonni materni... Poi mi hanno caricato di benzodiazepine e ora ne sono dipendente.
Dopo circa sette anni mi hanno detto che soffro di bipolarismo di tipo 1.
Non sto a raccontare tutto il vissuto ci metterei anni.
Comunque la domanda che vi pongo è io non sono nai mai stato attratto dai trans perché ci vado allora?
Svolgo sempre il ruolo di attivo mai passivo.
Mi piace andarci e non ci vedo niente di male.
E non mi sento in colpa.
Per voi medici è normale?
Attendo risposte grazie infinite.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Cosa vuol dire "non sono mai stato attratto". Se ora ci va, ora sarà attratto evidentemente. Non si sente in colpa, e quindi il problema dove sta ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
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Nel senso che da quando ho iniziato la terapia mi è venuta questa attrazione che prima non ho mai avuto. Perciò ho chiesto se potesse essere visto come una cosa "anormale"?

(tornando al problema delle benzodiazepine) Oltretutto volevo sapere se c'è una reale possibilità di scalare lo xanax, perché è veramente impossibile se si prende in compresse. Nemmeno gli esperti sanno come fare, diciamo che lo xanax invece di farmelo utilizzare per alcune settimane me lo hanno prescritto come terapia per anni ed è una cosa scandalosa, sanno tutti che porta dipendenza.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Che si possano avere comportamenti ipersessuali, con maggiore varietà, impulsività, ricerca della novità, dell'esperienza più "strana" è cosa nota, durante le fasi maniacali soprattutto, anche attenuate.

Se non riesce a scalare lo xanax verosimilmente si trova ancora in una situazione di compenso precario, altrimenti più o meno, specie con le compresse a lento rilascio, la cosa è fattibile. Il problema è il tipo di suscettibilità all'astinenza anche minima, che è sufficiente a non far riuscire la riduzione se l'equilibrio interno è precario.

Dr.Matteo Pacini
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