Quale antidepressivo ha un impatto maggiore sulla neurogenesi

Salve gentili dottori.

Vorrei sapere quale antidepressivo tra quelli testati ha dimostrato avere maggiore impatto sulla neurogenesi.
dopo un disturbo da stress post traumatico avvenuto nel 2003 ho iniziato la terapia con paroxetina.
all'epoca dei fatti non ho voluto riferire l'avvenimento per cui ho avuto un fortissimo stress, per paura di essere preso per matto totale.
Non avendo avuto l'effetto sperato con la paroxetina, ho chiesto al mio medico un farmaco che mi desse maggiore tono per affrontare le sfide quotidiane, e che eliminasse quelle fasi di torpore mentale provocate dalla paroxetina.
mi è stato dato un nuovo antidepressivo che non ha apportato benefici meritevoli.
in preda all'agitazione dovuta al fatto di non riuscire a portare a termine gli obiettivi che nel frattempo avevo stabilito, credo di aver utilizzato un tono un pò violento con il medico che si occupava di me.
ho cambiato medico, che vedendomi esasperato ha scambiato la rabbia per tono abnorme, diagnosticandomi un disturbo schizo-affettivo da trattare con abilify.
per farla breve, dopo sette anni di abilify, sempre piú esasperato e rincoglionito ho fatto delle sedute di emdr dove è emerso quel disturbo da stress delle cui origini non avevo voluto parlare.

Da qualche anno sto cercando di ricostruire una vita che si è fermata molti anni fa.

Non volendo commettere gli stessi errori nell'approccio con il terapeuta, vorrei avere un'informazione di base su cui poter discutere per un eventuale integrazione farmaceutica.
in sintesi:qual è il farmaco che aumenta di piú la neurogenesi e riduce o modula il cortisolo
Grazie mille
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non ha nessuna competenza per poter discutere questo tipo di cose, a partire dal fatto che non vedo che neurogenesi debba avvenire dove. Se parlassimo di depressione e antidepressivo, al limite una cosa simile è stata descritta in generale per gli antidepressivi e anche per le terapie fisiche. Ma la neurogenesi è anche alla base di determinate malattie, per cui in generale non significa niente.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Dottor Pacini,con tutto il rispetto che si deve alle persone e poi anche ai professionisti,io ho parlato chiaramente di disturbo da stress post traumatico.di conseguenza,a me interessava sapere se il blocco cognitivo dovuto allo stress,con conseguente depressione puó essere trattato con un antidepressivo specifico (non paroxetina)che riattiva la neurogenesi ippocampale .sul fatto che in linea generale,gli antidepressivi siano in grado di attivare la neurogenesi é presente tutta una letteratura...poi mi spiega come fa a capire se ho oppure non ho competenze.
Ho letto diverse sue risposte in merito all'uso di abilify.ha conosciuto molti pazienti che ne hanno apprezzato gli effetti?
La questione della competenza per come la pone lei,si traduce in: il medico conosce l'effetto del farmaco perché ha seguito un corso di aggiornamento su quel determinato farmaco,mentre il paziente deve assumerlo e basta.
Alcuni medici ritengono che abilify sia uno stabilizzatore dell'umore per cui lo prescrivono a vita sulla base di test che hanno la durata di settimane.altri medici ritengono che si debba utilizzare per un periodo limitato alla psicosi.mi conferma questa divergenza di vedute tra persone competenti,oppure sono vaneggiamenti da persone incompetenti?
L'unico aspetto su cui non ci sono divergenze é che quel farmaco é uno dei piú venduti negli USA,e nessuno sa come funziona,tranne chi lo assume
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Dai ragionamenti che fa, alla ricerca di parole magiche che non le aggiungono niente al concetto generale.

Come funziona la paroxetina si sa, in parte come ogni cosa. Chi lo assume invece no, conosce soltanto gli effetti che nel suo specifico caso ha avuto.

Quindi come vede benché abbia letto alcune cose, e conosca la sua diagnosi, mi pare che stia riflettendo su aspetti in una maniera confusa. Da un lato denigra i ricercatori, dall'altro vuole informazioni precise su aspetti tecnici.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Dottor Pacini,lei sta proiettando dei pregiudizi campati in aria.questa è l'unica magia che vedo.in questo suo modo di fare si aggiunge alla lista di apprendisti stregoni da quattro soldi che ho consultato precedentemente.se ha intenzione di essere chiaro e di prestare il servizio per cui è diventato un professionista non deve considerare chi le pone una domanda alla stregua di un imbecille difficile da istruire.non ha risposto alle domande che le ho posto precedentemente.glielo ripeto perchè forse non sono stato chiaro
Tra gli antidepressivi presenti,quale ha dimostrato di avere maggiore impatto sulla neurogenesi ippocampale? Ci sono quelli che hanno una marcata funzione sul tono dell'umore,quelli che hanno anche maggiore capacità di smorzare l'ansia,quelli ipnoinducenti,ci saranno quelli che hanno dimostrato maggiori capacità di neurogenesi ippocampale? Parlo di dati,non magia
Seconda domanda: l'abilify è uno stabilizzatore dell'umore da assumere a vita?
La ringrazio in anticipo per la disponibilità,
Harry Potter
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Utente
Utente
Un prete che io stimo tantissimo mi ha detto di avere fede di fronte al miracolo dell'eucarestia.durante la messa,mentre mi avvicinavo ha detto: Il Corpo di Cristo.io ho risposto Amen e ho preso la comunione.
con educazione e curiositá da bambino sono andato a trovarlo fuori dalla Chiesa cercando spiegazioni su cosa intendesse per Corpo di Cristo mentre mi offriva un ostia.
Mi ha detto di avere fiducia in chi fa ricerca spirituale da oltre duemila anni.mi ha detto:sono uomini di Sapienza e laureati in teologia.
mi ha dato la stessa risposta sua,ma da allora sono diventato vegetariano.
Amen
Sono convinto che ha capito il bugiardino
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
La sua volontà di offendere purtroppo cade a vuoto perché tenta di essere spiritoso e arguto ma in realtà è livoroso.
Il tutto per non accettare la banalità di un termine come neurogenesi, che non vuol dire praticamente niente. Ma siccome vuole intendersi di neurologia, evidentemente anziché capire che è nient'altro che lo scontato terreno biologico su cui si svolgono determinati fenomeni, pensa che sia la scoperta di chissà cosa solo perché uno gli dà un nome. Poi che nome, neurogenesi, cioè vale per qualsiasi cosa interessi il tessuto nervoso. Naturalmente qui mi direbbe che Lei sa addirittura cos'è l'ippocampo.

Dr.Matteo Pacini
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