Disturbo bipolare e sospettosità

Buongiorno,

sono in cura per disturbo bipolare (psicoterapia + risperidone 2 mg/die + depakin chromo 2000 mg/die).

La logicità del pensiero su tematiche tecniche lavorative è presente, fluida e centrata: mi pare proprio di riuscire a interpretare bene le situazioni proposte dalle varie attività e a fornire risposte soddisfacenti, sia in termini analitici che di riscontro in termini di raggiungimento pronto di risultati.

Tuttavia, quanto alle questione relazionali, sebbene l'umore non sia depresso né sopra le righe, mi trovo ad avere notevoli dubbi circa la bontà delle intenzioni nei miei confronti dei miei familiari, tra cui elenco di seguito:
- difficoltà a credere a mia moglie circa la propria fedeltà coniugale, complice alcune chiamate dirette ad un collega e nascoste fino all'ultimo e sua difficoltà negli ultimi mesi a dare certezze per il futuro nel nostro matrimonio.

- difficoltà a credere nelle buone intenzioni da parte dei miei genitori verso il mio matrimonio, complice una scarsa fiducia per diversi motivi generali nei confronti di mia moglie, rilevata a me più volte.

- difficoltà a fidarmi degli suoceri; ho come il sospetto che mantengano in segreto una copertura della relazione (anche solo telefonica) della figlia con questo suo collega.


Sto approfondendo il tema con il mio medico Specialista, ma ci tenevo ad una Vs.
opinione per tener conto di possibili influenze patologiche nel mio pensiero, oppure se realmente la situazione sopra descritta rappresenti una sorta di "spina irritativa" che mi genera questa sospettosità e quindi una situazione comprensibilmente "fisiologica" di risposta ad uno stress esterno.
Ho notato, come ulteriore info per valutazione vs. della situazione, che prendendo un antinfiammatorio (Oki) per spossatezza e stanchezza fisico-muscolare in una occasione, incredibilmente anche lo stress dovuto a quanto sopra descritto era migliorato, al punto da non sentire quasi più le cause del disagio (sospettosità). Lungi dal fare autodiagnosi, verrebbe quasi da chiedermi se tale condizione non sia una risposta organica ad uno stress cerebrale indotto ad esempio dai farmaci.

Grazie e cordiali saluti
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Siccome ne ha parlato con il suo psichiatra, quale è stata la sua risposta?


Dr. F. S. Ruggiero


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