Angoscia e derealizzazione costanti

Buongiorno a tutti,

premetto che da 3 anni seguo un percorso di psicoterapia a causa di una situazione di forte stress e ansia, che mi aveva portato ad attacchi di panico, forti sensazioni di derealizzazione presenti 24h, sintomi ossessivi e di ipercontrollo sul sè, poi risolta in pochi mesi grazie alle sedute e alla somministrazione di Depakin Chrono 2 volte al giorno.

Ora dopo circa 3 anni (ne ho 26), a metà luglio di quest’anno (3 mesi fa) questa situazione si è ripresentata, senza attacchi di panico (che ormai ho imparato a gestire).

Premetto che ho vissuto una situazione di forte stress, perché ho lavorato per 8 mesi in un’agenzia per il lavoro, poi ho iniziato con un’altra, dalla quale mi sono dimesso recentemente (trovando un’alternativa), in quanto l’ansia che provavo, e che inizialmente era riferita principalmente al ruolo che svolgevo (nel quale non mi vedevo), la percepivo quasi invalidante.

Accade che a metà luglio mi reco per 3 giorni a Como, con i colleghi e i superiori, per un incontro aziendale, e mentre eravamo sul pullman per raggiungere l’hotel inizio a vedere strana la realtà intorno a me (è chiaro che queste sensazioni erano accentuate dal momento che stavo vedendo posti nuovi, in quanto io sono di Roma, ma non era una sensazione normale), le luci diverse, anche se nella realtà vedevo che erano uguali e normali.
A questo punto una forte angoscia aveva già iniziato a salire dentro di me, tra l’altro la mia mente si è catapultata subito a 3 anni prima, facendomi credere di essermi ricatapultato nella situazione vissuta 3 anni prima.
Ciò ha peggiorato subito la situazione, poiché io credevo di aver superato tutto ciò e che una situazione del genere non avrebbe mai potuto ricapitarmi.

Sintetizzando arrivo al punto: da quel giorno (20-21 luglio) mi sembra di vivere ogni giorno nella stessa giornata, quasi come se fosse un sogno, anche se non ho offuscamento della vista, o distorsione delle forme eccetera.
Il problema è che è come se vivessi in un eterno presente, dove solo il mio corpo si muove e agisce, ma la mia mente è rimasta lì ed è ferma in un’eterna giornata (mi sembra che questa estate non sia mai esistita): ho una sensazione di vuoto totale è totalizzante, che mi causa angoscia.
Il mio esame di realtà è intatto, ma nonostante ciò soprattutto quando sono solo, in macchina ad esempio, mi sento in una dimensione altra, vedo tutto come estraneo e ho un forte distacco con i miei ricordi, nel senso che se ci penso ricordo tutto, ma non riaffiorano da soli e li sento distanti.
Ciò mi causa una sensazione di morte intorno a me, come se fossi fuori dal tempo e dallo spazio completamente
In più rimugino sul passato, che non vedo nitidamente ma come una nuvola nera, il che non mi aiuta a costruire piano piano un nuovo futuro.

Negli ultimi giorni la sensazione di angoscia e oppressione al petto non è più presente 24h, ma è più attenuata, ma tutto il resto permane.

Cosa ne pensate?

Grazie mille per l’ ascolto
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
"Il mio esame di realtà è intatto"

SI coglie una tendenza al controllo, che è verosimilmente la modalità con cui si sta svolgendo la cosa. Altrimenti un'affermazione del genere sarebbe il primo a convenire che non ha senso alcuno. Ma ha bisogno di dirlo.

L'unica cosa che mi torna poco è la terapia data, cioè il depakin, La diagnosi esattamente quale era ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buon pomeriggio dottore e grazie mille per la rapida risposta.
Sì in effetti ci ho tenuto a specificare che "il mio esame di realtà è intatto", in quanto è come se ci fosse una contraddizione costante in me, in questo periodo: tutto sembra essere normale e nessuno nota cambiamenti dall'esterno, ma io percepisco la realtà e il tempo in modo distorto (aggiungo che ho somatizzato molto, fra pressione toracica e alcune mioclonie di vario tipo) e questo mi provoca un'angoscia a volte difficilmente gestibile. Da qui una paura irrazionale (che so essere infondata avendo studiato anche psicologia tra l'altro) di impazzire e di controllare ossessivamente le mie sensazioni.
Per quanto riguarda la diagnosi, non era stata delineata in modo preciso: si parlò di leggero disturbo da panico, con derealizzazione annessa, ansia generalizzata e tendenze al ragionamento ossessivo e all'intellettualizzazione dei problemi. Pertanto la somministrazione del depakin era stata giustificata come "supporto alla psicoterapia per stabilizzare l'umore" e in effetti, non so se anche grazie al farmaco, comunque la situazione in poco tempo migliorò.
Io mi sto sforzando di accettare che il tutto è una mia percezione e di "centrarmi", ma essendone completamente avvolto mi sembra di non affrontare un problema che "mi è di fronte", ma una dimensione che mi avvolge, non so se mi spiego perchè non è semplice spiegare.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
"Pertanto la somministrazione del depakin era stata giustificata come "supporto alla psicoterapia per stabilizzare l'umore"
Sì, ma appunto non capisco cosa c'entri questa funzione con tutto il resto degli elementi che diceva. Ansia, derealizzazione e tutto quello che ha elencato, e poi....depakin per stabilizzare l'umore...
Il miglioramento essere legata alla cura, ma allora verrebbe da chiedersi in rapporto a quale diagnosi. Nell'ansia e nella derealizzazione non c'è nessun umore da stabilizzare, non parliamo di espressioni dal senso generico, parliamo di elementi di precise diagnosi.

Dr.Matteo Pacini
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