Difficoltà cognitive

Gentili medici iscritti,
giro dalla sezione neurologia da cui non ho avuto risposta.

Sono un uomo di 45 anni, in terapia per un disturbo di personalità che si manifesta come doc con sintomi psicotici.

Prendo farmaci dal 1997.

Ho cambiato numerosi antidepressivi, ansiolitici e antipsicotici.

Attualmente la mia tp è la seguente: bupropione rp 150 mg, fluoxetina 20 mg, pregabalin (lyrica) 75 mg, lorazepam (tavor) 6 gocce [in scalaggio].

Prendo anche atorvastatina 10 mg per colesterolo alto.

Aritmia cardiaca chiamata Wolff-Parkinsons-White.

Sintomi psichiatrici in miglioramento.

Come ansiolitici ho preso solo delorazepam e lorazepam, nell'arco di 25 anni, come antidepressivi clomipramina, citalopram, sertralina, escitalopram, paroxetina, venlafaxina, fluvoxamina, e adesso fluoxetina.

Come antipsicotici a basso dosaggio olanzapina, quietapina, risperidone e aloperidolo.

Da dicembre non prendo antipsicotici (erano totalmente inutili).

Purtroppo, da quest'estate, anche se adesso riesco a scorgerne i prodromi anche in periodi precedenti, sono emerse difficoltà cognitive.

Ho avuto una carriera scolastica estremamente brillante, di eccellenza, e il mio profilo professionale è aspramente incompatibile con cedimenti di tipo cognitivo.

Le problematiche di cui mi sono reso conto riguardano la memoria e la diminuzione drastica del repertorio linguistico, oltre alla perdita della lingua francese, che prima padroneggiavo.

Dopo visita neurologica (già al minimental test ho perso nella rievocazione differita una delle tre parole), ho effettuato RMN cranio, EEG e analisi del sangue.

Dalla RMN sono emersi alcuni sparsi piccoli focolai gliotici.

EEG negativo.

Agli esami del sangue è emerso colesterolo ldl a 200.

Dal monitoraggio della PA sono emersi alcuni picchi isolati alla singola misurazione, quindi da non riportare sul "diario" (160/110).

Media sui 125/85.

Eco cuore negativa e eco tronchi sovraortici negativa.

Il problema sono stati i test neuropsicologici: un disastro.

Sono venuto appena nei limiti della norma in tutte le aree della memoria (quindi quasi due deviazioni standard sotto la media); l'area linguistica è risultata deludente rispetto ai titoli di studio (dottorato in filosofia), e si evidenzia un minimo cedimento delle funzioni esecutive (test della torre di Londra nel primo percentile).

Questo profilo cognitivo è incompatibile con lo svolgimento del mio lavoro (e risulta strano visto l'allenamento), oltre a non essere congruo con la mia carriera scolastica.

Infatti riscontro molte difficoltà sul lavoro.

Anche l'autostima ha molto risentito del risultato dei test.

Purtroppo la neuropsicologa che mi ha somministrato i test trascura questo accontentandosi del fatto che globalmente non sono nel deficit franco.

Dice solo che devo ripetere i test fra due anni.

Volevo chiedere:
- questo deficit è dovuto ai farmaci?

Per effetto accumulo o per la tp attuale?


- c'è modo di recuperare le capacità perdute?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Il deficit può essere correlato al suo disturbo di base.

Non dipende dai farmaci.

Oltretutto, le viene riferito che è ancora in una fase non patologica del suo livello cognitivo.

https://wa.me/3908251881139
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