Come posso sostenere il mio partner schizoaffettivo?

Salve.
Da pochi mesi sto frequentando una persona che da poco ha avuto la diagnosi di psicoaffettività.
Io di mio non sono una persona particolarmente stabile, e a parte la diagnosi di autismo lieve (io) ci sono momenti che mi sento emotivamente fragile, e questa situazione non è facile.
Mi sto innamorando sempre di più di questo ragazzo sensibile, appassionato di letture e di scrittura (in forma breve), particolarmente sincero, divertente.
Purtroppo non è autonomo, continua ad avere spesso sintomi di ansia, pensieri paranoici, mente offuscata, orgasmo ritardato per i farmaci, a volte fino ad arrivare a stare molto giù perché non riesce ad allontanarsi da casa nonostante le cure che sta assumendo con grande serietà.
Vorrei chiedere se mi potete consigliare delle letture di approfondimento o dare dei consigli pratici per crescere insieme, sostenerlo e incoraggiarlo.
Lui ha 26 e io 30 anni, mi sto formando per un bellissimo lavoro che comincerò a breve, e mi sto facendo supportare a mia volta da una psicoterapeuta ormai da sei anni, ma le risorse non sono mai troppe e se posso ottenere il suggerimento di uno psichiatra ne sarei molto grata.
Una cosa che ho cominciato a fare da poco è segnarmi i sintomi che sente giorno per giorno per tenere in considerazione le variazioni di come si sente, in base alle attività, alle variazioni della posologia dei farmaci e agli eventi.
Grazie per chi mi vorrà rispondere.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
"psicoaffettività"

Non esiste questa diagnosi. Presumo "schizo-affettività" come nel titolo ?

Gli aspetti umani che Lei riferisce sono sicuramente importanti, ma non li deve confondere con il poter controllare l'andamento e l'espressione del suo disturbo. Ovvero, con il confondere l'aspetto personale di un rapporto con un valore curativo che non è bene presupporre. Il rapporto lo gestisca tenendo ben presente l'effetto che innanzitutto fa a Lei. In altre parole, non le consiglio di prendersi sulle spalle, a livello di responsabilità o di aspettative legate al rapporto, variabili che sono proprie della malattia e di come evolverà.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
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Accidenti, è un refuso. Si tratta del disturbo schizoaffettivo. Intanto grazie per il suo parere, è molto sensato.