Paura o desiderio di fare del male?

Una settimana fa ho cominciato a sentire un senso di ansia e di rabbia, che piano piano è salita nei giorni, fino a sabato, quando è esploso con la notizia di Giulia uccisa dal ragazzo.
Il mio primo pensiero è stato molto egoistico: ho pensato che se lui lo ha fatto anch'io sarei stato in grado di farlo.
Da lì ho cominciato quasi a "difendere" dentro di me quello che la ha ucciso.
Da lì la mia ansia si è riversata nelle domande "cosa spinge una persona ad uccidere?
Cosa spinge a non farlo?
Una legge morale interna?
O la paura delle conseguenze?
" So che sembrano pensieri strani ma questo è quello che penso ora e non riesco a staccarmi da detti pensieri.
Quando non ho la mente annebbiata da questi dubbi sento tanto l'ansia: es.
La mattina appena sveglio sento l'ansia e poi da lì ricominciano i pensieri.

Secondo voi è l'ansia a creare i pensieri o viceversa?
E poi è possibile dubitare della propria morale o di quello che conta nella vita?
Grazie infinite
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
L'ansia è una "paura senza oggetto", cioè con un motivo oscuro perché inconscio. Sono quindi i pensieri e la percezione degli eventi a determinarla.
Come la paura serve perciò a segnalare un pericolo.
L'aggressività nasce in genere dalla frustrazione di un bisogno e dovrebbe fornire l'energia necessaria per trovare strade che lo soddisfino, ma può essere mal canalizzata verso comportamenti non utili a soddisfare il bisogno e dannosi per sé e per gli altri. Purtroppo in questi casi può anche arrivare a travolgere leggi morali. Bisogna perciò trovare ed adottare comportamenti utili a soddisfare il bisogno frustrato e a tale scopo l`aiuto di uno psicologo può essere fondamentale.

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
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Disturbi psicologici e mente-corpo