Relazione in stallo
Stiamo insieme da quasi 7 anni.
Il primo anno insieme sono andata a vivere con lui.
Ci siamo conosciuti nello stesso posto di lavoro che volevamo cambiare tutti e due.
Dopo un anno mi arriva una proposta di lavoro e decido di cambiare città e regione.
In quel momento ho fatto una scelta da egoista (ho pensato alla mia indipendenza cosa che mi è sempre mancata perché sono cresciuta in una famiglia in cui mio padre ha sempre deciso su tutto, per le figlie e per la moglie.
Comunque era il mio secondo anno di lavoro e in testa avevo come obiettivo questo).
Non ho cercato con lui un confronto.
Siamo andati avanti nella relazione finché dopo 4 anni lui ha una crisi e facciamo una pausa.
Lui si era sentito abbandonato per questa mia scelta ha deciso di intraprendere un percorso e siamo tornati insieme.
Ma qualche mese fa lui è andato a letto con una sua ex di 15 anni fa che vive in un altro stato.
A me aveva chiesto se mi dava fastidio che l andasse a trovare, ma io non mi sono sentita di dire di no.
Al ritorno mi ha confessato questa cosa dicendomi anche che l ha fatto perché la nostra relazione era in crisi, che mi ama ma prova anche qualcosa per questa ragazza.
Io lo amo e credo molto in questa relazione, ma perché si reagisce quando le cose vanno male?
Fin ora facevamo piani sul ritornare a vivere insieme nella stessa casa, in cui uno dei due doveva cambiare lavoro.
Io lo voglio fare, perché credo che oltre a motivi che mi hanno all inizio portato a pensare solo a me stessa credo anche nell amore (a lui questo mio atto egoistico non gli è mai andata giu) siamo in pausa, ma ci sentiamo ogni tanto e parliamo molto.
Dice che non vuole buttare quello che abbiamo costruito ma che non sa che fare.
Lui fa già un suo percorso di terapia e penso che dovrei farlo anche io.
Mi dispiace molto perché non sapevo e quanto fosse bello anche lasciarsi andare ai sentimenti.
Io sono un po testarda e impulsiva e vado dritta all obiettivo, ho creato negli anni uno scudo per via delle vicende familiari, mi sono sempre detta di essere forte perche cosi potevo proteggere anche le mie due sorelle piu piccole.
lui mi ha insegnato a lasciarmi andare a vivere lentamente per sentire e sentirsi.
Non lo voglio perdere, tra noi c'è attrazione, quando siamo insieme stiamo bene ma lui dice che c'è poca empatia perché ha scoperto due anni fa di essere PAS e che anche la ex ragazza si dice di essere PAS.
E per questo che penso che provi qualcosa per lei.
Perché si sente capito.
Cosa che tra di noi forse non siamo riusciti a fare.
Che fare?
Tutti e due abbiamo questioni personali da risolvere, ma cos'è meglio fare?
Nel frattempo sto cercando un professionista per intraprendere un percorso.
Anche lui mi ha consigliato di fare questo, dice che da sola sto facendo un buon lavoro di ascolto ma sappiamo che da soli non sempre si riesce a fare tutto.
Grazie.
Il primo anno insieme sono andata a vivere con lui.
Ci siamo conosciuti nello stesso posto di lavoro che volevamo cambiare tutti e due.
Dopo un anno mi arriva una proposta di lavoro e decido di cambiare città e regione.
In quel momento ho fatto una scelta da egoista (ho pensato alla mia indipendenza cosa che mi è sempre mancata perché sono cresciuta in una famiglia in cui mio padre ha sempre deciso su tutto, per le figlie e per la moglie.
Comunque era il mio secondo anno di lavoro e in testa avevo come obiettivo questo).
Non ho cercato con lui un confronto.
Siamo andati avanti nella relazione finché dopo 4 anni lui ha una crisi e facciamo una pausa.
Lui si era sentito abbandonato per questa mia scelta ha deciso di intraprendere un percorso e siamo tornati insieme.
Ma qualche mese fa lui è andato a letto con una sua ex di 15 anni fa che vive in un altro stato.
A me aveva chiesto se mi dava fastidio che l andasse a trovare, ma io non mi sono sentita di dire di no.
Al ritorno mi ha confessato questa cosa dicendomi anche che l ha fatto perché la nostra relazione era in crisi, che mi ama ma prova anche qualcosa per questa ragazza.
Io lo amo e credo molto in questa relazione, ma perché si reagisce quando le cose vanno male?
Fin ora facevamo piani sul ritornare a vivere insieme nella stessa casa, in cui uno dei due doveva cambiare lavoro.
Io lo voglio fare, perché credo che oltre a motivi che mi hanno all inizio portato a pensare solo a me stessa credo anche nell amore (a lui questo mio atto egoistico non gli è mai andata giu) siamo in pausa, ma ci sentiamo ogni tanto e parliamo molto.
Dice che non vuole buttare quello che abbiamo costruito ma che non sa che fare.
Lui fa già un suo percorso di terapia e penso che dovrei farlo anche io.
Mi dispiace molto perché non sapevo e quanto fosse bello anche lasciarsi andare ai sentimenti.
Io sono un po testarda e impulsiva e vado dritta all obiettivo, ho creato negli anni uno scudo per via delle vicende familiari, mi sono sempre detta di essere forte perche cosi potevo proteggere anche le mie due sorelle piu piccole.
lui mi ha insegnato a lasciarmi andare a vivere lentamente per sentire e sentirsi.
Non lo voglio perdere, tra noi c'è attrazione, quando siamo insieme stiamo bene ma lui dice che c'è poca empatia perché ha scoperto due anni fa di essere PAS e che anche la ex ragazza si dice di essere PAS.
E per questo che penso che provi qualcosa per lei.
Perché si sente capito.
Cosa che tra di noi forse non siamo riusciti a fare.
Che fare?
Tutti e due abbiamo questioni personali da risolvere, ma cos'è meglio fare?
Nel frattempo sto cercando un professionista per intraprendere un percorso.
Anche lui mi ha consigliato di fare questo, dice che da sola sto facendo un buon lavoro di ascolto ma sappiamo che da soli non sempre si riesce a fare tutto.
Grazie.
Gent.Le utente,
la prima cosa doverosa, davvero !, da fare e' un percorso di psicoterapia.
Sciogliere i nodi ereditati!, nel suo percorso di vita e 'essenziale .
Da quello che scrive mi pare al contrario, che questa corazza in realtà non vi sia.
Tende a modellarsi alle richieste relazionali del suo partner e non si chiede cosa davvero vada bene per sé.
La risposta potrebbe essere ' lui' certo .
Ma una relazione dovrebbe essere di persone che tifano l' uno per l' altra, non un tentativo di assoggettare l' altro .
E' molto diverso.
Mi pare cerchiate l' uno nell' altro rifugio e cura di ferite piuttosto che un percorso evolutivo di crescita.
Ecco ; un terapeuta non e' un amante , e viceversa .
Vada verso libertà diverse !, si ami per amare .
Un saluto cordiale
A.Prunotto
Www.amori4puntozero.it
la prima cosa doverosa, davvero !, da fare e' un percorso di psicoterapia.
Sciogliere i nodi ereditati!, nel suo percorso di vita e 'essenziale .
Da quello che scrive mi pare al contrario, che questa corazza in realtà non vi sia.
Tende a modellarsi alle richieste relazionali del suo partner e non si chiede cosa davvero vada bene per sé.
La risposta potrebbe essere ' lui' certo .
Ma una relazione dovrebbe essere di persone che tifano l' uno per l' altra, non un tentativo di assoggettare l' altro .
E' molto diverso.
Mi pare cerchiate l' uno nell' altro rifugio e cura di ferite piuttosto che un percorso evolutivo di crescita.
Ecco ; un terapeuta non e' un amante , e viceversa .
Vada verso libertà diverse !, si ami per amare .
Un saluto cordiale
A.Prunotto
Www.amori4puntozero.it
Dr.ssa Amalia Prunotto
Psicologa-Psicoterapeuta
Psicoterapie Dinamiche brevi
WWW.AMALIAPRUNOTTO.COM
Padova-Parma- Bologna
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 356 visite dal 26/01/2025.
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