Madre critica e offensiva per la situazione sentimentale: come reagire?
Salve, da diverse settimane noto un atteggiamento di mia madre molto molto critico nei miei confronti, al limite dell’offensivo, e francamente non penso di meritare questo tipo di attacchi verbali da parte sua.
Da alcuni anni non ho più una relazione (l’ultima relazione risale a prima del covid con una ragazza che avevo conosciuto all’università).
Da alcuni anni sono dunque single ma nutro la speranza di poter trovare di nuovo una relazione stabile, anche perché mi piacerebbe un giorno poter avere la mia famiglia.
Ho frequentato recentemente una ragazza di cui ero/sono molto invaghito, con rapporti che però per volere di lei non sono mai andati oltre l’amicizia, e lì mi sono dovuto fermare.
Rispetto a qualche anno fa ho ridotto le occasioni di uscite fuori, ma penso sia normale, un po’ perché alcuni amici si sono sposati e un po’ per il lavoro che mi impegna tempo, ma comunque un minimo di vita sociale riesco ad averla.
Questo periodo ormai lungo da single, almeno 5 anni appunto, ha creato un grande problema con mia madre, che ormai ogni volta in cui vado in visita dai miei genitori diventa l’argomento principale di ogni dialogo.
Da diversi mesi mi sento ripetere da mia madre frasi del tipo ti devi vergognare, hai quasi 40 anni e sei ancora da solo’ oppure frasi come ormai per te è tardi, a quell’età sei destinato a rimanere da solo per tutta la vita ed è colpa solamente tua’.
Poi mi vengono in mente altre critiche del tipo non ho messo al mondo un figlio per vederlo da solo e senza prospettive future, sei un inetto’ e potrei continuare con altri esempi simili.
In tutto questo, mio padre si pronuncia poco e niente, facendo comunque capire di essere d’accordo con lei.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato un paio di sere fa, quando al telefono mi sono sentito dire se devi chiamarmi solo per parlarmi di un problema che hai avuto al lavoro, puoi anche non chiamare più, tanto l’unica notizia che voglio sentire (che mi sono rimesso con una donna) non me la dirai mai più, lasciami stare e vergognati’ e ha chiuso il telefono.
Io non capisco sinceramente di cosa dovrei vergognarmi, e sono stanco di dovermi sempre giustificare come se avessi commesso chissà che crimine.
Anche a me piacerebbe avere una situazione affettiva definita, ma mi rendo conto che le cose non avvengono per schiocco di dita e che quindi a volte serve pazienza e un pizzico di fortuna.
Ho provato a mettermi nei suoi panni, capendo che da madre avrebbe piacere a vedermi sistemato, ma da qui a dirmi che devo vergognarmi e che per me ormai il tempo è finito, mi pare un tantino eccessivo.
Qualche consiglio su come affrontare la cosa?
Vi ringrazio.
Da alcuni anni non ho più una relazione (l’ultima relazione risale a prima del covid con una ragazza che avevo conosciuto all’università).
Da alcuni anni sono dunque single ma nutro la speranza di poter trovare di nuovo una relazione stabile, anche perché mi piacerebbe un giorno poter avere la mia famiglia.
Ho frequentato recentemente una ragazza di cui ero/sono molto invaghito, con rapporti che però per volere di lei non sono mai andati oltre l’amicizia, e lì mi sono dovuto fermare.
Rispetto a qualche anno fa ho ridotto le occasioni di uscite fuori, ma penso sia normale, un po’ perché alcuni amici si sono sposati e un po’ per il lavoro che mi impegna tempo, ma comunque un minimo di vita sociale riesco ad averla.
Questo periodo ormai lungo da single, almeno 5 anni appunto, ha creato un grande problema con mia madre, che ormai ogni volta in cui vado in visita dai miei genitori diventa l’argomento principale di ogni dialogo.
Da diversi mesi mi sento ripetere da mia madre frasi del tipo ti devi vergognare, hai quasi 40 anni e sei ancora da solo’ oppure frasi come ormai per te è tardi, a quell’età sei destinato a rimanere da solo per tutta la vita ed è colpa solamente tua’.
Poi mi vengono in mente altre critiche del tipo non ho messo al mondo un figlio per vederlo da solo e senza prospettive future, sei un inetto’ e potrei continuare con altri esempi simili.
In tutto questo, mio padre si pronuncia poco e niente, facendo comunque capire di essere d’accordo con lei.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato un paio di sere fa, quando al telefono mi sono sentito dire se devi chiamarmi solo per parlarmi di un problema che hai avuto al lavoro, puoi anche non chiamare più, tanto l’unica notizia che voglio sentire (che mi sono rimesso con una donna) non me la dirai mai più, lasciami stare e vergognati’ e ha chiuso il telefono.
Io non capisco sinceramente di cosa dovrei vergognarmi, e sono stanco di dovermi sempre giustificare come se avessi commesso chissà che crimine.
Anche a me piacerebbe avere una situazione affettiva definita, ma mi rendo conto che le cose non avvengono per schiocco di dita e che quindi a volte serve pazienza e un pizzico di fortuna.
Ho provato a mettermi nei suoi panni, capendo che da madre avrebbe piacere a vedermi sistemato, ma da qui a dirmi che devo vergognarmi e che per me ormai il tempo è finito, mi pare un tantino eccessivo.
Qualche consiglio su come affrontare la cosa?
Vi ringrazio.
Gentile utente,
capisco quanto lei si senta addolorato e offeso dalle parole di sua madre e anche da quello che sembra il parere concorde di suo padre; ma a questo proposito, attenzione, non dia per scontato che questa concordia ci sia: potrebbe essere solo cautela o quieto vivere.
Da questa postazione a distanza c'è una visione imperfetta delle persone e delle cose, quindi possiamo ipotizzare che una madre ultrasessantenne, se attacca un figlio quasi quarantenne, autonomo nel lavoro e nell'abitazione, stia attraversando un malessere personale che le fa avere una visione alterata della realtà.
Infatti è del tutto insolito che una madre imponga a un figlio, e oggi anche a una figlia, di sposarsi o di trovarsi un partner, sia per il rispetto che si deve a un adulto, sia perché questo figlio o figlia potrebbe avere già una relazione che non vuole rendere nota, perché adulterina, perché omosessuale o perché transitoria, essendo il figlio o la figlia ormai consapevoli di non volere una routine di coppia, portati alla singletudine per natura o per avere avuto esperienze che hanno scoraggiato i legami.
A questa realtà si contrappone una sua frase di sapore ottocentesco: "da madre avrebbe piacere a vedermi sistemato".
Ebbene, nemmeno nell'Ottocento la "sistemazione" maschile era nella relazione di coppia, caro utente. Viene dunque il dubbio che i valori della sua famiglia siano particolari, e ci si chiede se lei li abbia fin qui condivisi.
Se non è così, provi a prendere in considerazione l'idea che sua madre sia turbata da un malessere, o abbia sentito ripetere qualche chiacchiera che l'ha esasperata.
In ogni caso le chieda un colloquio affettuoso e sereno, anche in presenza di suo padre, se crede, e si faccia spiegare con calma cosa sua madre vorrebbe e perché non possa accettare le scelte ponderate di un figlio adulto.
Faccia notare a sua madre che lei non è infelice, che lo sarebbe sicuramente in un'unione affrettata e mal assortita, e la inviti a riservarle l'affetto che ci si scambia tra adulti, anziché un biasimo che non ha ragione di esistere.
Le faccio tanti auguri; ci tenga al corrente.
capisco quanto lei si senta addolorato e offeso dalle parole di sua madre e anche da quello che sembra il parere concorde di suo padre; ma a questo proposito, attenzione, non dia per scontato che questa concordia ci sia: potrebbe essere solo cautela o quieto vivere.
Da questa postazione a distanza c'è una visione imperfetta delle persone e delle cose, quindi possiamo ipotizzare che una madre ultrasessantenne, se attacca un figlio quasi quarantenne, autonomo nel lavoro e nell'abitazione, stia attraversando un malessere personale che le fa avere una visione alterata della realtà.
Infatti è del tutto insolito che una madre imponga a un figlio, e oggi anche a una figlia, di sposarsi o di trovarsi un partner, sia per il rispetto che si deve a un adulto, sia perché questo figlio o figlia potrebbe avere già una relazione che non vuole rendere nota, perché adulterina, perché omosessuale o perché transitoria, essendo il figlio o la figlia ormai consapevoli di non volere una routine di coppia, portati alla singletudine per natura o per avere avuto esperienze che hanno scoraggiato i legami.
A questa realtà si contrappone una sua frase di sapore ottocentesco: "da madre avrebbe piacere a vedermi sistemato".
Ebbene, nemmeno nell'Ottocento la "sistemazione" maschile era nella relazione di coppia, caro utente. Viene dunque il dubbio che i valori della sua famiglia siano particolari, e ci si chiede se lei li abbia fin qui condivisi.
Se non è così, provi a prendere in considerazione l'idea che sua madre sia turbata da un malessere, o abbia sentito ripetere qualche chiacchiera che l'ha esasperata.
In ogni caso le chieda un colloquio affettuoso e sereno, anche in presenza di suo padre, se crede, e si faccia spiegare con calma cosa sua madre vorrebbe e perché non possa accettare le scelte ponderate di un figlio adulto.
Faccia notare a sua madre che lei non è infelice, che lo sarebbe sicuramente in un'unione affrettata e mal assortita, e la inviti a riservarle l'affetto che ci si scambia tra adulti, anziché un biasimo che non ha ragione di esistere.
Le faccio tanti auguri; ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5 visite dal 22/12/2025.
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