Tradita dopo 17 anni

Buonasera.
Poco meno di un mese fa ho scoperto che il mio compagno, con cui sto da 17 anni e convivo da quasi 4, mi ha tradita.
Quando l'ho scoperto, mi ha dato della pazza visionaria e poi mi ha lasciata dicendo che comunque ci pensava già da un po'.
Da quel momento stesso ha iniziato a vivere questa storia sotto i miei occhi, si ritira tardissimo o non si ritira affatto.
Ha mollato a me ogni responsabilità, compreso il suo cagnolino (che amo come fosse mio) che nel frattempo si è ammalato e sta morendo, richiedendo così molte attenzioni e cure.
Pochi giorni prima di questa scoperta avevo anche perso il lavoro.
Mi sono ritrovata in questo ciclone di dolore in un attimo, il dolore per il cane, per il lavoro e infine quest'uomo che il giorno prima mi abbracciava e ad un tratto mi tratta con disprezzo.
Oltretutto la casa è sua, mi continua a dire di andare via, che ormai sono un fastidio.
Non posso andare da nessuna parte al momento, quindi sto cercando di trovare un lavoro per poi prendere una casa per me.
Le mie giornate sono terribili, sto sul divano, al cellulare, a volte riesco a piangere, altre mi tormento.
E mi domando come uscirò da tutto questo, perché vedere lui che fa la sua vita davanti a me, senza vergogna, è un dolore continuo.
A volte riesco ad ignorarlo, altre litighiamo perché mi ignora quando chiedo aiuto per il suo cane.
Ho iniziato ad andare in terapia, anche se faccio solo due sedute al mese visto che non lavoro.
Ho sicuramente capito che non devo più contare su questo rapporto ma ammetto che non vedo la luce fuori dal tunnel.
Mi sembra tutto spaventoso e più grande di me, e sono ferita, nell'orgoglio, nel cuore, e penso al cagnolino che fra un po' mi lascerà.
Come si fa a riprendersi, io a 38 anni pensavo di aver costruito qualcosa e invece mi trovo con un pugno di mosche in mano.
Tutti mi dicono che passerà, che finirà, ma io non capisco come e quando e ripeto che non posso capacitarmi di una persona che ad un tratto sembra che nemmeno mi abbia mai voluta bene.
Piango nello scrivere ciò, perché sono disperata per me stessa, perché dovrei reagire anche il prima possibile e invece faccio poco o nulla perché non ne ho le forze, ho molta ansia, soprattutto al mattino, non dormo bene, mangio poco.
Che si fa quando non si riesce, quando non si sa cosa fare, Quando si è così demotivati?
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
se rilegge le email da lei scritte a Medicitalia due anni fa e le mie risposte di allora, vedrà che l'attuale conclusione della sua storia sentimentale, partita su basi sbagliate, continuata ad oltranza malgrado le vistose difficoltà e la brusca interruzione, non poteva essere altro che questa.
Due anni fa lei aveva iniziato una terapia cognitivo-comportamentale. Sbaglio, ipotizzando che non l'abbia continuata e che non abbia mai davvero accolto i suggerimenti del terapeuta?
Adesso è il momento di farsi coraggio e di cambiare rotta.
Le faccio molti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza
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Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com

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Ai tempi ci fu un chiarimento importante in cui ho sinceramente creduto. Mi sembrava quasi un sogno, incredibile, e in effetti è andato tutto bene fino a quest'ultimo episodio. Non creda che io non stia pensando al mio passo falso, ci penso e mi sento profondamente in colpa verso me stessa. Sto sinceramente cercando di perdonarmi e l'unica cosa che le posso dire è che ad oggi non tornerei più indietro. .
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
forse nel suo caso quello che adesso considera un passo falso è stato invece indispensabile, per lei più che per lui, per capire fino in fondo le reali potenzialità e i reali desideri di entrambi.
Oggi se non ci fossero stati questi due anni, a quel che capisco con una correzione di rotta sugli anni precedenti, lei non saprebbe che la relazione era impossibile e forse potrebbe vivere in un rimpianto paralizzante.
L'importante è che adesso faccia molto di più che perdonarsi: guardi avanti, accettando di percorrere il cambiamento inevitabile nella sua concezione di sé, di lui, dei legami d'amore.
Fondamentale è che lei non si auto-mutili con accuse, rimpianti o peggio ancora lamentando il tempo perduto anziché guardare in avanti alle meravigliose occasioni che la vita dischiude a chi le sa accogliere.
La abbraccio. Abbia fiducia e si affidi davvero a chi la può aiutare.

Prof.ssa Anna Potenza
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