Difficile gestione del rapporto tra mia moglie e mia mamma (suocera vs nuora) - parte 2

Buonasera, non essendo più possibile continuare sul precedente consulto apro la seconda parte dello stesso.

Gli aggiornamenti sono che mia moglie ha iniziato un percorso psicoterapico per affrontare le difficoltà nella gestione di nostro figlio e ad oggi abbiamo fatto qualche poccolo passo in avanti: non riesce ancora a darlo in braccio a nessuno (neanche ai nonni), ma siamo riusciti a fare qualche passeggiata in luoghi frequentati (anche chiusi), nonostante la continua paura e apprensione per possibili malattie dovute a contatto con altre persone.

I rapporti tra mia moglie e mia mamma attualmente appaiono leggermente più distesi rispetto a qualche mese fa.
In questi mesi, abitando a distanza, ci sono solo state chiamate e videochiamate, senza troppe confidenze ma comunque in un clima piuttosto "sereno".
Tuttavia, in vista dell'estate, è saltato fuori un nuovo problema che ha dato vita (e so che ancora ne darà) a discussioni: normalmente ogni anno trascorriamo una settimana al mare a casa di mia mamma, un'occasione per farle visita e per fare un po di mare.
Mia moglie non è mai stata entusiasta di questa soluzione per via della distanza, del clima troppo caldo-umido e, penso io, per via della permanenza in casa con mia mamma.
Tuttavia quest'anno ha manifestato quasi un rifiuto, adducendo come motivazione l'età di nostro figlio (10 mesi), la lunghezza del viaggio è il clima troppo caldo.
Non ha però tutti questi pensieri se si tratta di programmare una vacanza simile ma in montagna, dove non ci sono parenti.

Io quindi mi sono molto innervosito perché mi è sembrata una scusa e perché ritenevo che lei avesse compreso quanto fosse importante per me, dato che è una cosa che ho manifestato fin da quando ci siamo conosciuti.

Le ho fatto presente che se davvero fosse un'avversione motivata da clima e distanza basterebbe programmare il viaggio in un periodo meno caldo e spezzare il viaggio in 2 tappe, per me non sarebbe un problema.

Come dovrei comportarmi se dovesse continuare con questa avversione?
Andare lo stesso da solo lasciando a casa lei e mio figlio?
Rinunciare al viaggio senza però avallare possibili altre proposte di ferie in altri luoghi?
Non voglio alimentare le discussioni in casa, ma neanche essere sempre quello che rinuncia a qualcosa.

Grazie per i vostri preziosi suggerimenti.
Dr. Giuseppe Prinzivalli Psicologo 21
Buonasera,
forse questo evento può essere una occasione per capire quali bisogni stanno emergendo ed un primo passo potrebbe essere quello di esplorare insieme a sua moglie, in un clima di ascolto reciproco e in serenità, cosa realmente la mette a disagio, come opportunità di capire il suo bisogno e le sue difficoltà.

Quanto alle decisioni pratiche (andare da solo, rinunciare, ecc.), prima ancora di prenderle potrebbe essere utile chiarire insieme qual è il compromesso possibile, dove ognuno possa sentirsi ascoltato e non costretto. Ad esempio potreste fare una parte di vacanza insieme altrove e qualche giorno in famiglia. Se il confronto tende a irrigidirsi, può essere un buon momento per considerare uno spazio di coppia con un professionista, per imparare a gestire insieme e in modo costruttivo i conflitti.

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Buongiorno e grazie per la risposta.
Per quanto riguarda i "bisogni e le difficoltà" di mia moglie, credo che molto sia contenuto nella parte 1 del consulto. Per riassumere direi che mia moglie, forse per gelosia nei confronti del rapporto tra me e mia madre (rapporto fatto di sole telefonate + 2 visite all'anno causa distanza), tende a sentirsi risentita per ogni minima cosa che mia madre fa o dice, anche semplici battute. Si risente e si infastidisce per cose che anche il padre fa ma che in quel caso non vede o comunque sopporta senza troppi problemi.
Per quanto riguarda l'aspetto pratico delle ferie, è già stato proposto da me di fare una settimana in famiglia al mare e una da soli in montagna. Soluzione per la quale tra l'altro sono sempre stato a favore anche negli anni passati. Per eliminare anche i dubbi in merito alla difficoltà del viaggio da mia mamma ho proposto di andarci in un periodo meno caldo e spezzando il viaggio. Naturalmente per la montagna, che comunque prevede un viaggio non poco impegnativo, tutte queste difficoltà non sono emerse.
La mia paura è quindi che, nonostante la mia, credo estrema, disponibilità al compromesso, ci possa essere da parte di mia moglie una "spinta" a far raffreddare/diradare/interrompere i rapporti tra me e mia madre, chiedendomi per esempio di non andare a trovarla o rifiutandosi di venire con me o anche di non accettarla in casa.
Chiedo pertanto come posso comportarmi qualora dovesse presentarsi questa situazione. Se dovesse ad esempio dire si alla montagna da soli e no alla settimana in famiglia? Cioè, come evitare di passare dal tentato compromesso alla rinuncia a vedere mia madre? Grazie
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