Problemi con il padre dei miei figli
Purtroppo non vado d'accordo con mio marito, le nostre divergenze più serie e importanti nascono proprio in relazione ai nostri due figli.
Ormai dopo dieci anni di matrimonio e continue delusioni, non credo ci siano possibilità di migliorare la situazione in futuro, anzi, il futuro lo vedo sempre più complicato tra di noi.
Dentro di me sto malissimo, perché ho la consapevolezza che il nostro rapporto è al capolinea, e non avrei mai voluto arrivare a questa situazione, e sono molto preoccupata di non riuscire a gestirla in relazione ai nostri due bambini.
Non vorrei mai che il loro papà andasse via di casa, ma non credo sia nemmeno salutare psicologicamente per loro vedere mamma e papà che non si amano più.
Sono ancora piccoli e non so davvero cosa fare.
Ormai dopo dieci anni di matrimonio e continue delusioni, non credo ci siano possibilità di migliorare la situazione in futuro, anzi, il futuro lo vedo sempre più complicato tra di noi.
Dentro di me sto malissimo, perché ho la consapevolezza che il nostro rapporto è al capolinea, e non avrei mai voluto arrivare a questa situazione, e sono molto preoccupata di non riuscire a gestirla in relazione ai nostri due bambini.
Non vorrei mai che il loro papà andasse via di casa, ma non credo sia nemmeno salutare psicologicamente per loro vedere mamma e papà che non si amano più.
Sono ancora piccoli e non so davvero cosa fare.
Gentile utente,
eppure la soluzione è a portata di mano: la consulenza con un* psicolog* espert* di relazioni.
Parlo di consulenza individuale, intanto; poi se per amore dei figli e di voi stessi vorrete accedere ad una consulenza di coppia, tanto meglio.
Come più volte abbiamo occasione di ripetere con le parole della scrittrice Anais Nin, "l'amore non muore mai di morte naturale".
Se due persone si sono sposate ingannate dalla giovinezza, dal flash dell'innamoramento, dall'idealizzazione dell'altro, e poi hanno scoperto una realtà capovolta, nella maggior parte dei casi c'è stato e c'è ancora un difetto di comunicazione: c'era all'inizio, e si manifesta soprattutto nel seguito, nella fase in cui una coppia dall'innamoramento dovrebbe passare all'amore, ossia dalle nuvole rosa al terreno solido che davvero sostiene, che fa crescere, che fornisce solidarietà, appoggio, tenerezza e calore, e invece per lo più diventa routine, fatica, lotta quotidiana.
E' in questa fase che la metaforica "discesa dalle nuvole" può generare nei confronti del partner delusione, rabbia, rancore, spesso derivati da bisogni inappagati, richieste che non sono state espresse in forma comprensibile e sono diventate accuse.
Forse, gentile signora, lei avrebbe voluto leggere qui la formula che è andata di moda negli anni Cinquanta, quando il divorzio dilagava in America e lo vedevamo nei film: "Per i figli è meglio che i genitori si separino, anziché vivere nel gelo di una coppia senza amore".
Ma ormai questa realtà è arrivata da noi e abbiamo avuto qualche decennio per riflettere, e se è vero che una coppia tempestosa e violenta è un disastro per i figli, il più delle volte i due, dopo separati, provano delusioni ancora più aspre, e riservano ai figli lo stesso gelo e le stesse liti di quando vivevano nella stessa casa, oltre a tante altre frustrazioni.
Ovviamente non sto dicendo che si debba vivere insieme a tutti i costi, ma so per esperienza che il costo maggiore della separazione lo pagano i figli; senza dimenticare che chi credeva di trovare nella solitudine, e peggio in un secondo legame, chissà quale oasi, troppo spesso è amaramente deluso.
La strada da percorrere è dunque almeno un colloquio con un consulente di coppia. Anche questo è stato detto più volte: la consulenza non sempre risana il rapporto, ma aiuta i due che si lasciano a ricostruire il senso di quella che è stata la loro vita, e li rende di nuovo capaci di comunicare tra di loro.
Questo, se per i due protagonisti è fonte di benessere, per i figli è un indispensabile strumento per capire che non sono venuti al mondo per caso e che non saranno altrettanto casualmente buttati via.
Auguri.
Per qualunque ulteriore dubbio, noi siamo qui.
eppure la soluzione è a portata di mano: la consulenza con un* psicolog* espert* di relazioni.
Parlo di consulenza individuale, intanto; poi se per amore dei figli e di voi stessi vorrete accedere ad una consulenza di coppia, tanto meglio.
Come più volte abbiamo occasione di ripetere con le parole della scrittrice Anais Nin, "l'amore non muore mai di morte naturale".
Se due persone si sono sposate ingannate dalla giovinezza, dal flash dell'innamoramento, dall'idealizzazione dell'altro, e poi hanno scoperto una realtà capovolta, nella maggior parte dei casi c'è stato e c'è ancora un difetto di comunicazione: c'era all'inizio, e si manifesta soprattutto nel seguito, nella fase in cui una coppia dall'innamoramento dovrebbe passare all'amore, ossia dalle nuvole rosa al terreno solido che davvero sostiene, che fa crescere, che fornisce solidarietà, appoggio, tenerezza e calore, e invece per lo più diventa routine, fatica, lotta quotidiana.
E' in questa fase che la metaforica "discesa dalle nuvole" può generare nei confronti del partner delusione, rabbia, rancore, spesso derivati da bisogni inappagati, richieste che non sono state espresse in forma comprensibile e sono diventate accuse.
Forse, gentile signora, lei avrebbe voluto leggere qui la formula che è andata di moda negli anni Cinquanta, quando il divorzio dilagava in America e lo vedevamo nei film: "Per i figli è meglio che i genitori si separino, anziché vivere nel gelo di una coppia senza amore".
Ma ormai questa realtà è arrivata da noi e abbiamo avuto qualche decennio per riflettere, e se è vero che una coppia tempestosa e violenta è un disastro per i figli, il più delle volte i due, dopo separati, provano delusioni ancora più aspre, e riservano ai figli lo stesso gelo e le stesse liti di quando vivevano nella stessa casa, oltre a tante altre frustrazioni.
Ovviamente non sto dicendo che si debba vivere insieme a tutti i costi, ma so per esperienza che il costo maggiore della separazione lo pagano i figli; senza dimenticare che chi credeva di trovare nella solitudine, e peggio in un secondo legame, chissà quale oasi, troppo spesso è amaramente deluso.
La strada da percorrere è dunque almeno un colloquio con un consulente di coppia. Anche questo è stato detto più volte: la consulenza non sempre risana il rapporto, ma aiuta i due che si lasciano a ricostruire il senso di quella che è stata la loro vita, e li rende di nuovo capaci di comunicare tra di loro.
Questo, se per i due protagonisti è fonte di benessere, per i figli è un indispensabile strumento per capire che non sono venuti al mondo per caso e che non saranno altrettanto casualmente buttati via.
Auguri.
Per qualunque ulteriore dubbio, noi siamo qui.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Ringrazio vivamente per questa risposta. Mi è di supporto, o forse di consolazione. In questi ultimi anni ho tentato più volte una terapia psicologica di coppia, ma dopo il primo colloquio in cui mio marito alla fine si decise a venire 'per fare un favore a me', ad un secondo colloquio di coppia , sempre organizzato da me, a distanza di mesi, si è rifiutato categoricamente di partecipare.
Questo per dirvi che in questi anni da parte mia credo di aver fatto tutti i tentativi possibili per cercare di risolvere le nostre divergenze in relazione ai temi prettamente familiari (gestione dei bambini, della casa, della nostra famiglia), ma non ho mai ottenuto nulla da parte sua, oltre che un inasprimento nei miei confronti.
C'è anche un particolare cui non ho fatto cenno, forse perché in cuore mio vorrei ignorarlo, ma mio marito prende anche psicofarmaci perché ha un disturbo della personalità, diagnosticato da uno psicoterapeuta, non gravissimo, ma che comunque lo condiziona molto in determinate circostanze (disturbo dell'adattamento con importanti note depressive). Detto ciò, l'amore per i miei figli, e il mio senso di protezione nei loro confronti, è al di sopra di tutto. Per ora sono convinta che una nostra separazione li segnerebbe in modo devastante, perché nonostante tutto hanno sempre e comunque bisogno anche di lui, come figura (meglio questa che niente mi verrebbe da dire). E questa convinzione viene adesso supportata anche dalla vostra risposta. Per cui, vi ringrazio. PS Sono anche convinta che il compagno perfetto non esiste, ma nello stesso tempo credo che un genitore debba dare almeno l'indispensabile, e non lavarsi sempre le mani per tutto solo perché c'è un altro genitore che è in grado di soddisfare i loro bisogni.
Questo per dirvi che in questi anni da parte mia credo di aver fatto tutti i tentativi possibili per cercare di risolvere le nostre divergenze in relazione ai temi prettamente familiari (gestione dei bambini, della casa, della nostra famiglia), ma non ho mai ottenuto nulla da parte sua, oltre che un inasprimento nei miei confronti.
C'è anche un particolare cui non ho fatto cenno, forse perché in cuore mio vorrei ignorarlo, ma mio marito prende anche psicofarmaci perché ha un disturbo della personalità, diagnosticato da uno psicoterapeuta, non gravissimo, ma che comunque lo condiziona molto in determinate circostanze (disturbo dell'adattamento con importanti note depressive). Detto ciò, l'amore per i miei figli, e il mio senso di protezione nei loro confronti, è al di sopra di tutto. Per ora sono convinta che una nostra separazione li segnerebbe in modo devastante, perché nonostante tutto hanno sempre e comunque bisogno anche di lui, come figura (meglio questa che niente mi verrebbe da dire). E questa convinzione viene adesso supportata anche dalla vostra risposta. Per cui, vi ringrazio. PS Sono anche convinta che il compagno perfetto non esiste, ma nello stesso tempo credo che un genitore debba dare almeno l'indispensabile, e non lavarsi sempre le mani per tutto solo perché c'è un altro genitore che è in grado di soddisfare i loro bisogni.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 768 visite dal 14/04/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Consulti su problemi relazionali
Altri consulti in psicologia
- Ansia, isolamento e futuro: terapia è sufficiente?
- Disagio in terapia: le espressioni della terapeuta compromettono il lavoro?
- Sessualità stravolta: aumento desiderio e attrazione per uomini (genitali).
- Dipendenza dagli orgasmi: è possibile?
- Ansia dubbio voglia di vivere oppure morire
- Giovane donna sopraffatta: come affrontare stress, famiglia e dolore?