Dilemma post-infedeltà: dirla o tacerla?
Dopo un anno da single a seguito di una rottura dolorosa dovuta in parte alla mia depressione non accettata dall’ex e varie esperienze occasionali, ho incontrato una ragazza.
All’inizio pensavo fosse una come tante, ma parlando con lei e conoscendola meglio ho sentito nascere qualcosa di diverso, più serio.
Ci siamo visti una volta la settimana scorsa, abbiamo passato la notte insieme e condiviso momenti profondi e intimi, cosa rara per me vista la mia difficoltà ad aprirmi.
Non abbiamo consumato e ci siamo detti di procedere con calma, con l’obiettivo di costruire una relazione concreta.
Dopo quell’incontro ho chiuso con tutte le altre, quando mi interessa una persona per me esiste solo lei (mai tradito in nessuna relazione).
Con lei sento naturale il desiderio di scriverle, vederla e dedicarle attenzioni.
Questo weekend, però, ero fuori regione con amici.
Una ragazza è entrata nella mia stanza (condivisa con un amico) e lui ha iniziato a provarci con lei.
La situazione è rapidamente cambiata: non volevo fare nulla, ma complice il mio sabotatore interno, l’alcol e il sentirmi a disagio, mi sono lasciato un po’ andare.
C’è stato un breve bacio, ma nulla di più: ho subito realizzato che non volevo quello, tanto che fisicamente non sono andato oltre, la mia testa ed il mio corpo erano altrove ed ho finito per guardare il mio amico avere un rapporto con lei.
Ho scoperto dopo che questa ragazza aveva avuto trascorsi negativi proprio con la persona che sto frequentando (aveva creato problemi in una sua precedente relazione).
Questo aumenta il mio senso di colpa: ho fatto qualcosa contro la mia natura e i miei valori.
Allo stesso tempo, l’episodio mi ha confermato quanto desidero un rapporto serio e duraturo con questa ragazza.
Quello che non riesco a perdonarmi è la possibilità di ferirla: lei con fatica si sta aprendo a me, e questa è per me una gioia enorme.
Ora mi trovo in un dilemma: dirle la verità subito, aspettare di vederla giovedì per parlarne, o tacere e convivere con il senso di colpa sperando che non lo scopra mai.
Sono in terapia da due anni e ho confidato tutto sia a una mia amica psicologa, sia alla mia psicologa.
L’amica, conoscendomi, mi ha consigliato di dirglielo per non portarmi dentro il peso (lei non l’ha fatto in passato e se n’è pentita).
La psicologa mi ha suggerito di aspettare la prossima seduta per riflettere e analizzare insieme le conseguenze prima di prendere decisioni impulsive.
Io però sento già di avere la risposta: so di aver commesso un errore, ma anche di aver imparato cosa non fare.
Mi sono reso conto subito della mia incoerenza tanto da interrompere il rapporto occasionale.
Conosco anche i motivi che mi hanno spinto a lasciarmi andare controvoglia.
Ora non so come muovermi: dirle tutto rischiando di perderla o tacere rischiando che il nostro rapporto nasca su una base fragile.
Ho paura di perderla, ma non voglio nemmeno costruire una relazione sulla menzogna.
Ho bisogno di un aiuto sincero su cosa fare.
All’inizio pensavo fosse una come tante, ma parlando con lei e conoscendola meglio ho sentito nascere qualcosa di diverso, più serio.
Ci siamo visti una volta la settimana scorsa, abbiamo passato la notte insieme e condiviso momenti profondi e intimi, cosa rara per me vista la mia difficoltà ad aprirmi.
Non abbiamo consumato e ci siamo detti di procedere con calma, con l’obiettivo di costruire una relazione concreta.
Dopo quell’incontro ho chiuso con tutte le altre, quando mi interessa una persona per me esiste solo lei (mai tradito in nessuna relazione).
Con lei sento naturale il desiderio di scriverle, vederla e dedicarle attenzioni.
Questo weekend, però, ero fuori regione con amici.
Una ragazza è entrata nella mia stanza (condivisa con un amico) e lui ha iniziato a provarci con lei.
La situazione è rapidamente cambiata: non volevo fare nulla, ma complice il mio sabotatore interno, l’alcol e il sentirmi a disagio, mi sono lasciato un po’ andare.
C’è stato un breve bacio, ma nulla di più: ho subito realizzato che non volevo quello, tanto che fisicamente non sono andato oltre, la mia testa ed il mio corpo erano altrove ed ho finito per guardare il mio amico avere un rapporto con lei.
Ho scoperto dopo che questa ragazza aveva avuto trascorsi negativi proprio con la persona che sto frequentando (aveva creato problemi in una sua precedente relazione).
Questo aumenta il mio senso di colpa: ho fatto qualcosa contro la mia natura e i miei valori.
Allo stesso tempo, l’episodio mi ha confermato quanto desidero un rapporto serio e duraturo con questa ragazza.
Quello che non riesco a perdonarmi è la possibilità di ferirla: lei con fatica si sta aprendo a me, e questa è per me una gioia enorme.
Ora mi trovo in un dilemma: dirle la verità subito, aspettare di vederla giovedì per parlarne, o tacere e convivere con il senso di colpa sperando che non lo scopra mai.
Sono in terapia da due anni e ho confidato tutto sia a una mia amica psicologa, sia alla mia psicologa.
L’amica, conoscendomi, mi ha consigliato di dirglielo per non portarmi dentro il peso (lei non l’ha fatto in passato e se n’è pentita).
La psicologa mi ha suggerito di aspettare la prossima seduta per riflettere e analizzare insieme le conseguenze prima di prendere decisioni impulsive.
Io però sento già di avere la risposta: so di aver commesso un errore, ma anche di aver imparato cosa non fare.
Mi sono reso conto subito della mia incoerenza tanto da interrompere il rapporto occasionale.
Conosco anche i motivi che mi hanno spinto a lasciarmi andare controvoglia.
Ora non so come muovermi: dirle tutto rischiando di perderla o tacere rischiando che il nostro rapporto nasca su una base fragile.
Ho paura di perderla, ma non voglio nemmeno costruire una relazione sulla menzogna.
Ho bisogno di un aiuto sincero su cosa fare.
Gentile utente,
le due psicologhe le hanno detto in pratica la stessa cosa: parlare, soprattutto perché ciò che è successo non è e non voleva essere un tradimento.
La psicologa che la cura le ha solo detto di differire la sua "confessione".
Trovo giusto questo suggerimento, perché il proprio paziente va tutelato, e certi discorsi, più che manifestazioni di sincerità che avvicina un partner nella fase iniziale, sono modi di alleviare il proprio senso di colpa esibendo infantilmente la propria fragilità.
Si spera che lei voglia superare la depressione e le sue conseguenze, non che voglia coltivarla, e ciò le impone di imparare a convivere con gli eventi stressogeni.
Racconterà nel giusto modo quello che è successo, o meglio ciò a cui ha resistito, quando in lei prevarrà l'adulto che ha saputo dire no; ma dovrà tacere fino a quando si agiterà dentro di lei il bambino che teme di aver rubato la marmellata e cerca impulsivamente il consolante abbraccio materno.
Tutto questo le sarà spiegato meglio dalla sua curante, alla quale farà bene ad affidarsi.
Auguri.
le due psicologhe le hanno detto in pratica la stessa cosa: parlare, soprattutto perché ciò che è successo non è e non voleva essere un tradimento.
La psicologa che la cura le ha solo detto di differire la sua "confessione".
Trovo giusto questo suggerimento, perché il proprio paziente va tutelato, e certi discorsi, più che manifestazioni di sincerità che avvicina un partner nella fase iniziale, sono modi di alleviare il proprio senso di colpa esibendo infantilmente la propria fragilità.
Si spera che lei voglia superare la depressione e le sue conseguenze, non che voglia coltivarla, e ciò le impone di imparare a convivere con gli eventi stressogeni.
Racconterà nel giusto modo quello che è successo, o meglio ciò a cui ha resistito, quando in lei prevarrà l'adulto che ha saputo dire no; ma dovrà tacere fino a quando si agiterà dentro di lei il bambino che teme di aver rubato la marmellata e cerca impulsivamente il consolante abbraccio materno.
Tutto questo le sarà spiegato meglio dalla sua curante, alla quale farà bene ad affidarsi.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Quello che lei dice lo trovo molto coerente con la mia storia. Alcuni dei temi trattati riguardavano proprio la necessità mai sopita di un reale sostegno materno ed in questo momento mi sento come se avessi fatto qualcosa di irreparabile cercando validazione dalla persona che desidero.
È altrettanto vero che c’è stata la mia parte bambina che all’inizio si è lasciata andare, salvo poi pentirsi rapidamente. La parte bambina che in questo anno, superando difficoltà di autostima, si è dimostrata che poteva approcciare a qualunque ragazza, cosa che non reputava possibile. E che ora ha subito un repentino cambio di vita, da quando ho conosciuto questa ragazza.
Non voglio coltivare la depressione, i progressi sono stati enormi e tangibili, e sia io che la dottoressa ne andiamo molto orgogliosi. Riconosco di aver ancora qualche limite se si palesa una situazione improvvisa che sovverte i miei valori e le mie credenze.
Con lo stress quotidiano ora convivo proficuamente, con lo stress improvviso non ancora.
Io so di volerle parlare, perché è nella mia indole essere onesto e voglio che se qualcosa si costruirà sarà profondo e di valore. In questo momento ho soltanto paura. So che è successo, non si può cambiare, ma posso appunto ripartire da qui. In questo momento il bambino spaventato è ancora preponderante, e si sente sporco anche solo a far finta, per ora, di niente con questa ragazza.
È altrettanto vero che c’è stata la mia parte bambina che all’inizio si è lasciata andare, salvo poi pentirsi rapidamente. La parte bambina che in questo anno, superando difficoltà di autostima, si è dimostrata che poteva approcciare a qualunque ragazza, cosa che non reputava possibile. E che ora ha subito un repentino cambio di vita, da quando ho conosciuto questa ragazza.
Non voglio coltivare la depressione, i progressi sono stati enormi e tangibili, e sia io che la dottoressa ne andiamo molto orgogliosi. Riconosco di aver ancora qualche limite se si palesa una situazione improvvisa che sovverte i miei valori e le mie credenze.
Con lo stress quotidiano ora convivo proficuamente, con lo stress improvviso non ancora.
Io so di volerle parlare, perché è nella mia indole essere onesto e voglio che se qualcosa si costruirà sarà profondo e di valore. In questo momento ho soltanto paura. So che è successo, non si può cambiare, ma posso appunto ripartire da qui. In questo momento il bambino spaventato è ancora preponderante, e si sente sporco anche solo a far finta, per ora, di niente con questa ragazza.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 307 visite dal 29/09/2025.
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