Sfide schizofrenia/bipolare: aiuto per vita quotidiana e lavoro.

Buonasera, sono un ragazzo che soffre di schizofrenia di tipo residuo e di disturbo bipolare.
La situazione clinica che vivo oggi si è andata "costruendo" con il tempo.
Questo perché a 11 anni non sono arrivato pronto ai cambiamenti ormonali e sono caduto in depressione.
Quest'ultima poi con l'inizio dell'università si è cronicizzata e l'anno dopo è cominciata la schizofrenia.
Volevo chiedervi un aiuto riguardo alle difficoltà che incontro ogni giorno nell'affrontare la vita, essendo instabile emotivamente da quando sono bambino.
Ad esempio, alcune difficoltà che incontro sono cominciare a camminare sempre in maniera strana quando sento gli occhi delle persone addosso e il non essere lucido e sciolto nel parlare con gli altri.
Sono preoccupato per come possa evolvere la situazione, dato che un giorno dovrò lavorare.
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45.1k 1.1k
Attualmente sarebbe in trattamento per la sua patologia?

La diagnosi quale sarebbe?

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Dr. Vincenzo Capretto Psicologo 69 9
Gentile,
quando scrive volevo chiedervi un aiuto arriva in modo molto chiaro il bisogno di non restare solo con queste difficoltà. È una richiesta legittima, soprattutto considerando che convivono con lei da tanti anni e incidono sulla vita quotidiana e sulle prospettive future.

Proprio perché le problematiche che descrive sono complesse e strutturate nel tempo, ed è molto probabile che lei sia già seguito da specialisti, è importante che queste sensazioni concrete che racconta (il sentirsi osservato, il cambiamento nel modo di camminare, la fatica nel parlare con gli altri) vengano portate apertamente a chi la ha in cura. Non perché qui non ci sia ascolto, ma perché solo chi conosce la sua storia clinica nel dettaglio può aiutarla a leggere questi segnali e a lavorarci in modo efficace e continuativo.

In uno spazio come questo è difficile offrire un aiuto che porti a miglioramenti reali, proprio perché mancano gli elementi necessari per inquadrare a fondo ciò che sta vivendo. In certi casi, risposte parziali rischiano più di confondere che di sostenere.

Detto questo, la sua richiesta non è fuori luogo né inutile. Il fatto che lei si interroghi sul futuro, sul lavoro e sul suo funzionamento quotidiano mostra una preoccupazione sana e una volontà di capire, che sono risorse importanti. Molte persone con difficoltà simili alle sue riescono, con il tempo e con un lavoro mirato, a trovare modalità più stabili per stare con gli altri e per costruire una vita compatibile con le proprie fragilità.

Il passo più utile ora è portare proprio questa domanda di aiuto così com’è, senza filtri ai suoi curanti, includendo anche la paura per il futuro e per il lavoro. È lì che può prendere forma un sostegno concreto, calibrato su di lei.

Un cordiale saluto.

Dr. Vincenzo Capretto, psicologo.
Ricevo a Roma e on line.
vincenzocapretto.psy@icloud.com - 3356314941

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Si dottore, sto prendendo aripiprazolo 15 mg mezza compressa al mattino e intera la sera e il Lexotan 3 volte al giorno
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Ho capito, va bene grazie dottore gentilissimo
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