La situazione più spiacevole però è l'ansia che le prende

A fine maggio, io, mia moglie, mio suocero e mia suocera abbiamo avuto un incidente stradale, causato dall'altra auto (non ha rispettato lo stop). Mia moglie ha riportato un forte trauma cranico, con una rima di frattura all'osso frontale, nella parte orbitale sinistra. Inoltre è emerso un notevole colpo di frusta al rachide cervicale. E' ancora in cura presso un osteopata-fisioterapista. Tutt'ora soffre spesso di mal di testa e dolori al collo, anche se l'ortopedico che ci segue ritiene questa situazione compatibile con il forte trauma subito. Inoltre, da TAC fatte successivamente non ci sono segni di ematomi interni al cervello e anche l'encefalogramma fatto è nella norma.
La situazione più spiacevole però è l'ansia che le prende in alcuni momenti, dovuta alla paura di farsi nuovamente male. Questo capita sopratutto quando va a cavallo (ha una passione fortissima per l'equitazione e tutto quello che ruota intorno e ha sempre fatto tanti sacrifici per poterla praticare quasi quotidianamente). E' quasi dell'idea di abbandonare tutto, ma ho paura che poi questo aggravi ulteriormente la situazione. Ne abbiamo parlato con la neurologa nelle visite di controllo, e lei ha dato una cura farmacologica antidepressiva da fare, che però mia moglie, con il mio appoggio, non vuole fare (ha provato a prendere i farmaci per un certo periodo e stava anche peggio). Mi chiedo però se noi due siamo in grado di superare questo oppure effetivamente abbiamo bisogno di un supporto esterno, senza però ricorre ai farmaci.
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signore, lo stress post-traumatico si può superare attraverso un percorso di tipo psicoterapeutico adeguato. In particolare esistono modelli psicoterapeutici, come quello breve strategico, che dispongono di protocolli specifici anche per questo tipo di disturbo.

Alla domanda se sarete in grado di superare il problema da soli, è difficile risponderle. A volte ci si riesce, a volte no. Ma il punto secondo me è che se dopo 6 mesi ancora state soffrendo, non ha senso continuare ad aspettare. Rivolgetevi a uno psicologo/psicoterapeuta, fate magari prima qualche ricerca, specificate già telefonicamente il vostro problema e chiedete al collega se ne ha competenza specifica.

Nel frattempo potete leggere quest'articolo, per avere qualche informazione in più sulla psicoterapia:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Egregio dott. Santonocito,

la ringrazio per la tempestiva risposta. Credo non sia facile entra nel'ottica dell'idea di chiedere aiuto, tenuto conto che prima dell'incidente la nostra vita non ha mai avuto situazioni di particolare disagio. Abuso della sua disponibilità per chiederle qualche indicazione su come trovare un suo collega nella zona di Milano nord, tenuto conto che non ho la minima conoscenza di nessun specialita in questo settore.
Grazie per l'attenzione e cordiali saluti
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Certamente può non essere facile entrare in quest'ottica, ma come le dicevo ciò che è importante chiedersi è: vale la pena aspettare ancora?

Sarà lieto di darle le indicazioni che desidera, però dovrebbe farmi la cortesia di scrivermi privatamente a:
gsanto@incom.fi.it

Cordiali saluti
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signore, la paura che l'evento traumatico possa presentarsi nuovamente è, in casi del genere, come un tarlo. Anche il rimuginio legato al trauma, il rivivere la scena dell'incidente è del tutto comprensibile. Tuttavia è importante rivolgersi ad uno psicoterapeuta per risolvere tempestivamente il problema e affrontare il disagio e per evitare situazioni di evitamento ("E' quasi dell'idea di abbandonare tutto, ma ho paura che poi questo aggravi ulteriormente la situazione").

Le domando inoltre che signicato ha per Lei e per Sua moglie domandare aiuto?

Buona giornata

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#5]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gent.ssima Dott.sa Pileci

la ringrazio per la risposta. Domandare aiuto è inteso come l'intervento di una persona esterna, ovviamente specialista, che possa risolvere questa situazione di ansia che ha mia moglie e che di riflesso mi trovo a viverla anch'io. Vorremmo però evitare farmaci, perché in linea di principio siamo contrari.

Grazie
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