E a volte ho pensato anche al suicidio

Salve, mi chiamo Veronica, ho 18 anni.. Ho deciso di chiedere aiuto qui perché non so a chi rivolgermi per chiedere aiuto.. Non so se faccio bene, se posso, ma ci provo.. Vivo in una famiglia i cui componenti sono Testimoni di Geova, ed è questa la causa fondamentale dei miei problemi.. Questa religione è molto restrittiva, non posso far nulla senza essere controllata, spiata, sgridata e malmenata sia a parole che fisicamente.. Sono innamorata di un ragazzo, il quale è stato costretto a seguire anche lui questa religione se vuole stare con me.. Non posso uscire, sono costretta a dire bugie per stare col mio ragazzo e uscire con i miei amici.. Non posso avere amici stretti che non siano Testimoni di Geova per cui devo stare attenta a non farmi scoprire.. Vivo tra bugie e sotterfugi e non posso parlare con nessuno perché non posso fidarmi di nessuno.. Non vivo bene, piango ogni giorno, e soffro di attacchi d'ansia, di cambiamenti improvvisi d'umore, molto spesso ho crisi nervose, e a volte ho pensato anche al suicidio.. Ma grazie all'appoggio del mio ragazzo trovo un po' di felicità che desidero tanto.. Vorrei scappare di casa, ma so che non serve a nulla.. Vorrei parlare chiaro, ci ho provato, ma i miei mi torturano psicologicamente.. sì, per me è una tortura! Non voglio star male, ma mi fa male anche deluderli.. Non so più che fare.. Mi sento in trappola.. Oppressa.. Ma soprattutto stanca.. stanca di questa vita che non è degna di essere chiamata tale.. Ho bisogno di parlare con qualcuno.. Per favore che qualcuno mi aiuti.. Sto male davvero.. Grazie mille..
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Dr. Luca Martis Psicologo, Psicoterapeuta 153 4
Gentile Utente,

la situazione che lei descrive appare molto complessa e drammatica ed a mio avviso non risolvibile nella sola complessità psicologica.

In tale sede non è possibile avanzare nessun tipo di consiglio o presentare strategie che possano risolvere a breve termine la situazione.

"Non voglio star male, ma mi fa male anche deluderli.. Non so più che fare.. Mi sento in trappola.. Oppressa.. Ma soprattutto stanca.. stanca di questa vita che non è degna di essere chiamata tale.. Ho bisogno di parlare con qualcuno.. Per favore che qualcuno mi aiuti.. Sto male davvero"

Sicuramente, la condizione psicologica scaturente dalle dinamiche familiari descritte necessitano l'intervento di uno Psicologo eventualmente specializzato in Psicoterapia.

Potrà trovare il supporto di un collega presso uno studio privato o nel servizio pubblico, presso i consultori, i C.S.M della A.S.L, presso i Dipartimenti di Psicologia Ospedaliera.

Ovviamente la variabile "controllo genitori", dovrà essere presa in considerazione per evitare spiacevoli reazioni.


Cordiali saluti,

Dr. Luca Martis



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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile ragazza,
indubbiamente la sua è una situazione complessa e non è possibile non tenere conto di tutti i fattori coinvolti (la famiglia, la religione, il suo rapporto con il suo ragazzo, la sua vita, i suoi sensi di colpa...).
Dalla sua richiesta emerge tutta la sua sofferenza ma anche la sua stanchezza e rassegnazione. Vorrebbe una via di uscita ma allo stesso tempo teme anche che questo possa andare contro le aspettative dei suoi genitori e si sente male all'idea di deluderli. I suoi genitori la tengono "agganciata" a loro fisicamente ma anche psicologicamente, ed è evidente che lei ha bisogno di un aiuto esterno perchè da sola non sembra poter far fronte a tutto questo.
Il suo ragazzo è sicuramente un punto fondamentale per lei adesso ma credo sia necessario anche un aiuto professionale.
"Non vivo bene, piango ogni giorno, e soffro di attacchi d'ansia, di cambiamenti improvvisi d'umore, molto spesso ho crisi nervose, e a volte ho pensato anche al suicidio": lei sta soffrendo e questa sofferenza merita di essere accolta, ascoltata ed alleviata. Lei ha bisogno e merita di vivere la sua vita.
"Vorrei scappare di casa, ma so che non serve a nulla": ci sono altre strade che le suggerisco di percorre come ad esempio rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta.
Dal momento che lei è maggiorenne non è necessario il consenso dei suoi genitori e se non può permettersene uno privatamente può rivolgersi al servizio pubblico come le ha suggerito anche il Collega.
Non tolga altro tempo prezioso a se stessa e cerchi un aiuto concreto per iniziare a vivere la sua vita. Non sarà una strada facile ma credo valga assolutamente la pena percorrerla!
Un cordiale saluto

Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it