Un rapporto completo, nel senso che sono riuscito solo parzialmente ad uavere una penetrazione

salve
sono un medico appenalaureato e nonstante la mia formazione non riesco a rivolvere un probelma con la mia patner
stiamo insieme da 4 anni ma ancora non siamo riuscito ad avere un rapporto completo, nel senso che sono riuscito solo parzialmente ad uavere una penetrazione vaginale. l'unico rapporto completo è stato per ora quello anale.
Io stesso mi sono sottoposto ad una visita andrologica + test ematici endocrinologici risultati nella norma (l'andrologo mi ha detto che ho un glande superficiale (parladoci chiaro senza erezione il pene è proprio ppiccolo) ma che non influice sull'erezione o sul rapporto); INOLTRE PER FACILITARE L'EREZIONE HO ASSUNTO CIALIS DA 20 MG,ma non sono riuscito lo stsso ad avere un rapporto.
lei invece si rifiuta di fare il pap test (per paura) e qunado cerco di penetrarla si ritrae dicendole che gli faccio male;inoltre rifiuta di farse visitaree.
una ginecologa gli ha consigliato l'uso di lubrificanti, ma con quest'ultimi il risultato è lo stesso (il pene scivola e non entra), ecco perchè nonstante le rassicurazioni dell'andrologo io stesso mi pongo il serio problema che possa essere io la fonte di tutto.la cosa naturalmente sta diventaqndo davvero frustante ed influisce e non poco sul nostro rapporto
in aggiunta vi dico che ho una familiarità positiva per disturbi d'erezione non meglio specificati.
se qualcuno può mi aiuti.
grazie
[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro giovane collega,

da quello che ci scrive sembra che il vostro sia un problema con una forte componente psicologica e relazionale .

Le sposto per questo motivo il suo quesito anche in area "psicologia".

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 338 11 2
Gentile utente,
da quello che scrive mi sembra di intuire che siano presenti sia la componente del disturbo erettivo - in lei -, sia quella della difficoltà ad essere penetrata - nella sua partner -.

Dato che lei ha fatto già tutti gli esami necessari, sarebbe opportuno che la sua compagna si rivolgesse a un ginecologo (meglio se con esperienza nel settore sessuologico) per approfondire la questione dal punto di vista organico.

Credo anche io che ci sia una componente psicologica nel quesito che ci ha posto qui.

Vi consiglierei quindi di rivolgervi a un sessuologo, perchè spesso questo tipo di problematiche hanno un'origine relazionale... cioè: l'impossibilità ad avere rapporti coitali completi nasce da un intreccio di fattori provenienti da entrambi i partner.

Cordialmente,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
grazie mille del suggerimento...
ma prima di rivolgermi ad un medico esperto del settore, c'è qualcosa che potremmo iniziare a fare oi e lei da soli?
è una questione comunque molto delicata e farla uscire fuori dalla coppia, anche se davanti ad un medico, come sicuramente comprende non è facile.
grazie ancora
[#4]
Dr. Willy Murgolo Psicologo, Psicoterapeuta 173 13

Gentile collega in difficoltà,
come già Le é stato suggerito, la via più opportuna rimane quella di rivolgersi ad un esperto psicologo che saprà poi orientavi nella direzione più idonea per affrontare una situazione già logora per i quattro anni trascorsi cercando inutilmente una soluzione e che pare non abbia prodotto altro che un senso di frustrazione che certo non contribuisce alla soluzione del problema.

Ciò premesso, considerata attentamente la Sua osservazione inerente la difficoltà a rivolgersi ad uno specialista, scelta che ritengo prioritaria, e considerato altresì che Lei é un Medico, fatto che dovrebbe consentirle una maggior apertura nel rendersi conto che il vostro problema, insistendo sul "fai da te" non mirato, rischierebbe di complicarsi ulteriormente con conseguenze intuibili, confidando che quanto sto per dirLe va inteso non come un suggerimento a "fare" ma uno spunto per aiutarLa/Vi ad uscire da questo circolo vizioso, Le segnalo quanto segue:

[1] Il fatto che siete riusciti in un rapporto a tergo
suggerirebbe da una parte l'integrità del Suo meccanismo erettivo, e, dall'altra, la constatazione non trascurabile che la Sua partner non si tira indietro, anzi sembra consenziente.

[2] Quindi, tutto lascia ritenere che il problema si manifesti nel momento in cui state tentando una penetrazione vaginale. Una manovra già riuscita a metà, secondo quanto riferisce.

[3] Per esperienza clinica in questo settore, ma anche riflettendo con il semplice buon senso, tutto considerato,
Le segnalerei come in questi casi un atteggiamento da parte Sua più virile, nel senso tradizionale del termine, risolverebbe immediatamente l'incombenza, forse con un po' di sofferenza, compensata però dalla gioia per aver realizzato il vostro desiderio.

[4] Il fatto che si riferisce all'eventuale vantaggio di mettere al corrente la partner su questa manovra non sempre risulta efficace, dal momento che la mossa vincente non raramente dipende dal fattore sorpresa.

[5] Questa modalità, che potrebbe sollevare qualche obiezione, come Lei saprà, viene frequentemente utilizzata dai pediatri per risolvere all'istante un problema di fimosi nel piccolo paziente. Una piccola sofferenza per un grande bene.

[6] Concluderei segnalandole che a volte le cose non sono così semplici da affrontare e che solo un intervento di uno Specialista può essere risolutivo. Ora veda Lei.
Restando a disposizione, Le invio i più cordiali saluti con i migliori auguri, confidandoLe, da collega, che sono certo che tutto si realizzerà secondo i vostri desideri, ricordando che l'amore é il primo ingrediente che guarisce da tutti i mali.

Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia

[#5]
dopo
Utente
Utente
davvero molgto cordiale e gentile.
so che lo specialista sia la più idonea soluzione e cercherò di rivolgermi presso un collega esperto il più presto.
la ringrazio molto del tempo dedicatomi.
[#6]
Dr. Giacomo Luigi Del Monte Psicologo, Psicoterapeuta 214 11
Gentile collega,
mi permetto di fare alcune considerazioni che mi sono sorte nel rileggere il suo post:
la prima riguarda "PER FACILITARE L'EREZIONE HO ASSUNTO CIALIS DA 20 MG,ma non sono riuscito lo stsso ad avere un rapporto" - da ciò deduco che nonostante l'aiuto del farmaco l'erezione o è venuta a mancare o si è persa al momento della penetrazione deducendone comunque che in alcune situazioni l'erezione ha delle difficoltà a manifestarsi o a mantenersi.
La seconda riguarda "sono riuscito solo parzialmente ad uavere una penetrazione vaginale" e "qunado cerco di penetrarla si ritrae dicendole che gli faccio male" deducendone che, avendo gia affrontato con lei una penetrazione, seppur parziale, la sua partner in quell'occasione ha sentito un dolore che non vuole più riprovare.
Ora, gentile collega, alcune donne con vaginismo o dispareunia hanno una grande difficoltà a "subire" una visita ginecologica perchè la vivono come un'invadenza.
Personalmente penso che andare da un sessuologo in coppia sia la cosa migliore. Tuttavia se la sua compagna si rifiuta categoricamente di andare da un medico, può rivolgersi lei stesso da un sessuologo cercando, se non altro di parlare delle sue difficoltà ansiogene/erettive
.
Buone cose

Dott. Giacomo Del Monte
www.sessuologo-psicologo-roma.com
www.psicosalute.it
www.sessuologoesessualita.it

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