O se si tratta veramente come asserito dal primo cardiologo

Gent.mo Professore, mi chiamo Davide ho 22 anni sono studente universitario. A Marzo ho avuto una forte sensazione di paura ingiustificata con sensazione di carenza respiratoria e paura di un attacco cardiaco, intervallato a momenti di disorientamento.Mi sono recato immediatamente dal cardiologo, il quale mi ha diagnosticato un semplice attacco d'ansia, essendo il tracciato completamente esente da patologie. La pressione che era un pò alta al momento della visita (130/95), si è normalizzata nella sera (120/80). Va detto che sono sovrappeso. Avevo avuto una forte sensazione di disorientamento e paura con una sensazione che potrei definire di "palpitazioni", una volta qualche mese fa dopo una corsa per prendere un autobus. la settimana successiva, ho avuto un altro attacco, questa volta però invece della dispnea, sono stato colto da 2 vampate di calore che si irradiavano dal torace verso i piedi e dal torace verso la testa. Allora sono andato al prontosoccorso dove mi hanno trovato solo la pressione alta 170/110, (mi hanno fatto un altro ECG e le analisi del sangue risultate nella norma). Il medico di famiglia trovandomi la pressione a 130/90, mi ha prescritto farmaci antiipertensivi e una benzodiazepina che ho sostiuito con Valeriana perchè aveva effetti distruttivi sul mio corpo (occhiaie e cambio d'umore). dopo 3 settimane di trattamento sono andato da un altro cardiologo che mi ha fatto immediatamente interrompere gli antiipertensivi e mi ha sottoposto a doppler ai polsi senza trovare nulla.Attualmente ho una persistente stanchezza e paura del ripetersi dell'evento.Ogni tanto ho dei fastidi al petto, ho la sensazione come se la pelle tirasse e come se avessi delle scottature, ed il fastidio mi da l'istinto di grattarmi.Ogni tanto mi succede di avere degli attimi di paura con leggero disorientamento, ma non forti. L'unico momento in cui sono esente da ogni sensazione spiacevole è quando esco e mi reco in luoghi aperti, magari in riva al mare, (senza troppa gente) ma appena torno in ambiente cittadino ricominciano le sensazioni sgradevoli.in 2 mesi sono dimagrito (ho iniziato una dieta seriamente, affiancato dal dietologo) di 9 Kg (da 114 a 105)...lo so non è tanto ed è solo ritenzione idrica per ora, ma voglio dimagrire veramente e con serietà. a volte la sera ho difficoltà ad addormentarmi (bisogna dire che negli ultimi mesi ho abusato un pò del ritmo veglia/sonno, andando a dormire intorno le 2 del mattino e svegliandomi tra le 8 e le 10) e solo ultimamente ho recuperato il ritmo (22:30 - 7:00).Da poco ho cominciato a praticare Qigong una disciplina orientale che aiuta a fare esercizio senza sforzare troppo il corpo, ma vorrei riprendere a fare trekking fotografico, ci possono essere problemi?. Volevo sapere se ci sono patologie adducibili ai miei sintomi che possono essere sfuggite a 2 ECG e al doppler, o se si tratta veramente come asserito dal primo cardiologo, di attacchi di panico. Grazie Davide
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Dr. Alessandro Roscetti Anestesista 83 3
Carissimo Davide,
il vissuto di compressione, da cui in inglese deriva stress, la voglia di espandersi - talora anche con la massa fisica - per trovare un proprio spazio di dignità come persona, spesso "cozza" con dei limiti anche da noi stessi generati.
Per essere sintetici gli attacchi di panico nascono dalla paura della paura di essere inadeguati ad in condizione le più varie: specialmente le più semplici, per tutti ma non per noi.
Questo genera ulteriore frustrazione e retroalimenta un vissuto già difficile che spesso si accompagna a vissuto, in modo generico ma talvolta anche specifico, di impotenza.
A livello biochimico l'attacco di panico coinciderebbe, alla stato attuale delle conoscenze mediche, con una iper attività noradrenergica ed ad una ipo attività serotoninergica.
La prima è la causa delle palpitazioni, del disorientamento, degli incrementi incrementi pressori transitori; la seconda promuoverebbe la sensazione di inadeguatezza, incremento del senso della fame, le vampate di calore.
Per tale motivo negli attacchi di panico si prediligono i farmaci antidepressivi, quelli di ultima generazione sortiscono effetti considerevoli ed immediati in una quindicina di giorni di trattamento a bassi dosaggi: infatti questi farmaci aumentano l'attività della serotonina e riducono concomitantemente, in via diretta od indiretta a seconda del prodotto, l'attività della noradrenalina.
"Farmaco" altrettanto efficace con la proprietà in più di rendere liberi da sostanze che assumiamo dall'esterno, è un valido approccio psicoterapeutico.
Quale è valido? Ogni approccio terapeutico che nell'immediato di ponga al centro della Tua Vita come artefice: un pò come andare in palestra ad imparare come meglio gestire le Tue potenzialità, facoltà, capacità sia in senso prestazionale che emozionale-affettivo.
Prima di psicologizzare tutto, consiglierei una serie di esami ematochimici: emocromo con formula piena, elettroliti compreso il Mg++, sideremia, ferritinemia, transferrinemia, esame completo dell'attività tiroidea, transaminasi, glicemia, protidogramma elettroforetico.
Infatti ad esempio una semplice carenza di ioni bivalenti come il Ca++ e/o il Mg++, oppure una iposideremia assoluta o relativa... ecc. possono essere in grado di simulare un attacco di panico, quando invece trattasi soltanto di promuovere un adeguato riequilibrio metabolico.
Una Abbraccio
A disposizione
Alessandro Roscetti

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Dr. Francesco Vincelli Psicologo, Psicoterapeuta 12
Si, caro Davide. Le manifestazioni che lei ha descritto e l'esclusione di fattori organici da parte del cardiologo potrebbero farci tracciare una diagnosi di Disturbo di Panico. Chiaramente per confermarla è necessario che lei si rivolga ad uno psicologo psicoterapeuta. Tutti gli orientamenti psicoterapici possono essere efficaci nel trattamento del DP. La ricerca ci dice, ad esempio, che la psicoterapia cognitivo-comportamentale cura efficacemente questo problema d'ansia mediamente in 12-15 sedute.
Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti
Francesco Vincelli

dott. Francesco Vincelli
psicologo psicoterapeuta
dottore di ricerca in psicologia, Università Cattolica di Milano
docente e supervisore clinico

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