Ansia somatizzata?

Salve, sono sempre stata un soggetto ansioso ma la situazione è degenerata nel 2007, anno in cui ebbi crisi vertiginose, acufeni, ipoacusia, rigidità cervicale e iniziò il mio tour tra specialisti… mi fu diagnosticata una labirintite con cervicalgia. Dopo un mesetto di cure ( vertiserc, mag2, vitamina b12 e antidolorifici) e fisioterapia, sono tornata alla solita vita, sentendomi abbastanza bene fino al presentarsi dell’ennesimo episodio circa 2 mesi fa… stessi sintomi ma a tal punto decisi di indagare seriamente con i vari specialisti. Feci tac all’encefalo,all’orecchio,rx alla cervicale, visita gnatologica, visita ortopedica, logicamente visita otorinolaringoiatrica con dovuti esami e l’esito fu: orecchio sofferente per un’otite cronica malcurata, ipoacusia fluttuante a sx, rigidità cervicale ma nessun problema alla colonna cervicale, disordine cranio-mandibolare( mala occlusione)…. Dunque si crede che le vertigini siano provocate dall’orecchio “malato” e in parte possa incidere la mala occlusione. (Rimane da escludere la sindrome di Meniere, molto improbabile però!)
Tutto ciò mi ha provocato un gran senso di sconforto, di paura che da un momento all’altro possa ripresentarsi un episodio del genere. Sento che qsto “malessere” mi impedisce di vivere serenamente, mi fa stare quasi sempre in allerta. Quando avverto un sintomo, quando mi sento male, mi impaurisco, mi agito ed i sintomi logicamente si acuiscono, è come se somatizzassi il tutto.
Ci tengo a precisare che nel 2007 feci pure delle sedute psicoterapeutiche durante le quali mi è stato detto che sono un soggetto attivo, con tanta voglia di fare, forse con un eccessiva razionalità ( dopo che sono stata male, ho iniziato a prestare attenzione ai singoli pseudo-sintomi, a ponderare maggiormente sulle cose, a proibirmi di andare in determinati luoghi, di fare certe cose che potrebbero farmi scaturire il malessere, insomma a non vivermi appieno le situazioni, a far prevalere la ragione sull’impulso)
Per offrire un quadro maggiormente completo, preciso che in età adolescenziale ebbi un episodio legato all’orecchio( credo il primo in assoluto), andai dall’otorino il quale però disse che era tutto a posto ( cosa non vera perché mi venne successivamente diagnosticata un’otite cronica malcurata) e mi indirizzò verso suoi colleghi psicologi/psichiatri , i quali mi prescrissero delle gocce che presi finchè non capìi che erano inutili nel mio caso: a mia insaputa, mi sostituirono le gocce con acqua minerale e non notai alcuna differenza, non stetti male. Abbandonai dunque qsti farmaci e soltanto nei momenti in cui mi sentivo particolarmente agitata mi prendevo prodotti dell'erboristeria.
Vorrei ritrovare un certo equilibrio....in tutti i sensi:)
Aspetto Vostri consigli,pareri. Grazie
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Dr.ssa Chiara Luisa Pataccoli Psicologo, Psicoterapeuta 143 4
Gentile utente,
è stata molto accurata da un punto di vista fisico nel parlarci delle patologie di cui soffre, potrebbe raccontarci anche qualcosa relativamente la sua vita? Ad esempio se l'anno 2007, in cui si sono acutizzati i suoi disturbi, è accaduto qualcosa in particolare o meno?

Dr.ssa Chiara Luisa Pataccoli

Psicologa Psicoterapeuta Aneb

psicologia.udine@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
La mia vita è sempre stata attiva... a 18 anni sono andata via di casa, in un'altra città per studiare.Ho socializzato ben presto, mi sono ambientata e anche con l'università non ho avuto problemi tanto che ho conseguito la laurea una sessione prima del dovuto.
Nel 2007, ero al 2 anno di università e devo dire che nel periodo in cui ebbi la prima crisi non avevo alcuna preoccupazione in corso, ero abbastanza tranquilla ( gli studi procedevano, ero fidanzata e mi sentivo abbastanza appagata)
Dopo la laurea nel 2008, ho cambiato città per la specializzazione( non per mio volere, ma perchè nella città in cui avevo studiato non c'erano sbocchi,possibilità per ciò che volevo fare) Diciamo che trasferendomi a Roma, non ho trovato lo stesso ambiente che avevo lasciato giù... dividevo la casa con una ragazza con la quale spesso non coincidevano gli orari, gli interessi, ho riscontrato che l'ambiente in generale era diverso... però tutto sommato sono stata bene perchè sin dall'inizio mi ero detta che facevo questa esperienza per avere maggiori possibilità lavorative e non ho mai sperato, pensato di rimanere nella capitale ( dove ainceramente non avevo alcun legame)
Circa due mesi fa, ho avuto l'ennesimo episodio proprio mentre stavo svolgendo uno stage in un'importante azienda italiana ( stage che però si rivelò meno interessante, attivo e formativo rispetto alle aspettative)
Per quanto riguarda il mio carattere sono una persona abbastanza sensibile, mi preoccupo per le persone a me care, allo stesso tempo sono molto attiva, non mi piace stare con le mani in mano, non avere un obiettivo, sono molto ironica, mi piace stare in compagnia, forse questi episodi mi hanno resa un pò insicura .... e dunque odio questa situazione di malessere che mi provocano le crisi vertiginose e i sintomi ad esse legati.
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dopo
Utente
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Nessun consiglio, parere?!
Attendo CON ANSIA(per rimanere in tema ahah)
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Dr. Mariano Indelicato Psicologo, Psicoterapeuta 124 4 1
Gentile utente,
i sintomi che interessano il nervo vago e che danno problemi sul piano dell'equilibrio, sono sempre molto simili ai sintomi ansiosi. Il problema si pone nel momento in cui, in presenza di questi sintomi che sono molto spesso aspecifici, ci chiediamo che cosa mi sta succedendo e non riusciamo trovare una spiegazione valida. Questa operazione di se per se comporta ansia e quindi quest'ultima tende da quel momento in poi inizia ad autoalimentarsi e noi non riusciamo più a capire quanto c'è di organico e quanto di psicologico.
Sicuramente, comunque, da ciò che lei scrive alcuni sintomi di evitamento, su cui bisognerebbe lavorare con delle sedute psicoterapiche.

Indelicato Dott. Mariano
idm@dottindelicato.it
www.dottindelicato.it
www.psicoterapiacoppia.it

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Dr.ssa Chiara Luisa Pataccoli Psicologo, Psicoterapeuta 143 4
Nel suo caso l'ansia potrebbe essere così radicata e somatizzata da non essere possibile risalire ai motivi di fondo molto facilmente. Da ciò che ci racconta non sembrano emergere dalla sua vita situazioni di particolare criticità, ed è per questo che sarebbe veramente ancor più indicato nel suo caso, un colloquio approfondito in sede di psicoterapia.
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