Senso di insoddisfazione, insicurezza, timori, paure...

Buongiono a tutti, sono una ragazza di 21 anni, da 7 affetta da diabete mellito.
cercherò di spiegare la mia storia il più brevemente possibile.
Provengo da una famiglia un pò "squilibrata", nel senso che i rapporti con e tra i miei genitori sono sempre stati conflittuali o addirittura assenti; quando avevo 8 anni mia made è caduta in una fortissima depressione che non le permetteva più di vivere...minacciava il suicidio davanti a me e mi chiedeva le corde per impiccarsi..... aimè, sono stata costretta a vedere scene che non auguro a nessuno, specialmente a dei bambini. Da qui è come se avessi dovuto prendere in mano le redini della situazione, e farle da mamma, accudirla e rassicurarla...ma nessuno s'è preso la briga di accudire e rassicurare me,una bambina. Ora ho 21 anni, in cura da una psichiatra da 6 e in terapia psicologica da qualche mese...non sono in grado di sostenere una relazione amorosa, mi attacco morbosamente alle persone, mi faccio prendere dal panico, l'ansia mi corrode dentro e mi rende impossibile vivere...allora succede che mi imbottisco di xanax e dormo, perchè è l'unica cosa che mi da sollievo.
Ogni volta che intrapprendo una relazione finisco sempre col comportarmi allo stesso modo, mi rendo succube,la mia vita si blocca e il mio lui di turno diventa il centro del mio mondo...
E' difficile spiegare la situazione in poche righe...
Anni fa ho preso un quantitativo esagerato di xanax e en per stare bene..per non pensare, per non provare quella sensazione si morte imminente. La psichiatra sostiene che soffro di bipolarismo e mi ha prescritto Tolep 300mg e Zoloft, 50 mg al gg, e al bisogno lo xanax, anche se ne abuso...ma non capisco perchè provo sempre senso di insoddisfazione, insicurezza, timori, paure...io vorrei solo stare bene con me stessa e con gli altri, riuscire a stabilire una relazione affettiva tranquilla, senza paranoie...
A dire il vero non so perchè ho scritto, perchè non ho una vera domanda da porre....solo uno sfogo nella speranza di una parola di conforto.....
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
hai fatto bene a scriverci, a volte, come dici tu, anche qualche parola di conforto può servire.

Ho letto con attenzione la tua mail, sembra non te la sia passata tanto bene in questi anni, e oggi appari un po' confusa. Il percorso che stai seguendo (psichiatra-psicologo) è corretto, anche se con alcune sbavature: mi spiego, per stare meglio secondo me dovresti rendere partecipi sia psichiatra che psicologo di tutte queste tue "tendenze" a cercare sollievo istantaneo, ad esempio, assumendo dosi importanti di farmaci, per poterti aiutare infatti il professionista deve essere al corrente di tutto quanto ti succede e quanto provi.

Perchè, allora, non far leggere al tuo psicologo questo scambio di mail, tanto per iniziare? Sicuramente sarebbe un bel modo per raccontare una parte di te che vivi con dolore e che, forse, non riesci ad esternare tanto verbalmente (ecco perchè hai scritto qui...)

Un'ultima cosa: le sofferenze che hai vissuto non considerarle come "perdite", ma piuttosto come arricchimenti della tua personalità, che potresti mettere al servizio di altre persone che stanno male, le stesse persone che leggerano oggi il tuo post

Tieni duro
Cordialmente

Daniel Bulla
dbulla@libero.it

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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dopo
Utente
Utente
Grazie 1000 per la sua risposta immediata; la psichiatra la incontro solo poche volte l'anno per il dosaggio dei farmaci, mentre la psicologa una volta alla settimana...con lei ho cominciato a confidarmi, anche scrivendole, in modo da riuscire a dirle proprio tutto senza problemi, perchè parlare delle emozioni più profonde mi imbarazza un pò...
Lei è a conoscenza del fatto che a volte abuso degli ansiolitici, e se ne preoccupa, infatti si è messa a disposizione; le posso scrivere dei messaggi quando stò veramente male e devo dire che le sue parole mie aiutano molto...ma non sono abbastanza...
Sembra come impossibile venirne fuori, ogni volta credo d'aver fatto tesoro delle esperienze negative in modo tale da evitare di ripeterle in futuro, ma è tutto inutile, non cambio, persevero...e quindi non vedo altra soluzione che dormire....
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Utente
Utente
Tra l'altro ho letto che è di Crema...siamo compaesani
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Dr. Federico Sasso Psicologo 16
Concordo pienamente con il collega, rispetto al fatto che il percorso integrato sia il migliore e del fatto di far leggere queste mail al tuo terapeuta!
Hai fatto bene a carcare uno sfogo scrivendo queste poche righe, e ti consiglio di dire alle persone che ti seguono i tuoi comportamenti rispetto ai farmaci...sicuramente un percorso psicoterapeutico può aiutare a farti capire meglio il perchè dei tuoi modi di relazionarti ed ad imparare a gestire meglio la tua vita...sicuramente la tua storia familiare ha influito molto sul tuo modo di essere e forse senti che ora hai bisogno tu di essere accudita e ciò spiegherebbe in parte i tuoi legami "eccessivi" verso l'altro..che però sono rischiosi in quanto ti fanno allontanare dal tuo vero se e da come vorresti essere veramente!!! se in questo ci staresti bene, credo che non avvertiresti il disagio...spero di esserti stato utile.

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

credo che ci sia un errore nel suo trattamento farmacologico che merita di una rivalutazione.
Infatti, pur conoscendo la sua storia le e' stato prescritto dello xanax al bisogno, prescrizione che non e' condivisibile.
Al di la' del fatto che e' necessario informare la sua psicoterapeuta di tali comportamenti, credo che sia opportuno fare una nuova valutazione psichiatrica, sia per risistemare la terapia sia per mettere al corrente la psichiatra di tale condizione.
Cio' le consentira' di riconsiderare il trattamento farmacologico ed eventualmente avere un trattamento piu' adeguato alla sua condizione.
Inoltre, ritengo opportuno consigliare di fare controlli farmacologici piu' a stretto giro, cioe' almeno uno ogni 3-4 mesi anche in concomitanza del cambio di stagione in modo da consentire una migliore valutazione del trattamento.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio molto anche lei per la sua risposta...
Ha ragione dicendo che ora sono io a voler ricevere attenzioni e che sicuramente il modo che ho di approcciarmi alle relazioni è distruttivo...anche perchè mi sono resa conto, che, forse a causa dell'insicurezza e del fatto che abbia poca autostima, punto molto sul sesso, ho come una sorta di convinzione che un uomo possa interessarsi a me solo sessualmente, che, visto come sono messa psicologicamente, non posso offrire altro che il mio corpo, il resto è merce avariata......per me l'importante è sedurre il mio patner, sentirmi desiderata, e nel momento in cui questo accade, mi arrabbio, accusandolo di usarmi e di vedermi solo come un oggetto ...
Mi stupisco anche io di questo comportamento, se un'amica mi descrivesse la stessa situazione le direi che è una pazza..ma sono comportamenti che non posso contollare, mi sfuggono di mano...
Mi sento molto confusa..e scoraggiata....
[#7]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Ruggiero, in merito al mio trattamento farmacologico le posso dire questo: all'inizio, dopo il ricovero per abuso, mi è stato prescritto Ziprexa, ma non faceva altro che farmi dormire e dovendo studiare era impossibile continuare ad assumerlo; successivamente 150mg di Zoloft al giorno e 10 gocce di Xanax 3 volte al gg, ma anche in quel caso la sonnolenza era un problema.
Poi ho cambiato psichiatra, la quale mi ha prescritto 100 mg di Zoloft e lo Xanax da 0,25 al bisogno... dopo un periodo particolarmente brutto, e dopo aver diagnosticato un disturbo bipolare ha deciso di aggiungere anche Tolep, 150mg al mattino e 150mg alla sera. Io, forse stupidamente, ho smesso il Tolep perchè mi faceva mangiare in continuazione, ed essendo fissata per l'aspetto fisico non sopportavo l'idea di ingrassare..
Ora come ora uso solo 50mg di Zoloft, che per certi periodi mi fa stare benissimo, al punto che penso di sospenderlo del tutto, e in altri mi sembra di impazzire e inghiottirei qualsiasi pillola per stare meglio...
La mia psichiatra non è reperibile fino a metà settembre, quindi io ora mi ritrovo a non sapere come gestire la cura...se lei mi può dare un consiglio gliene sarei veramente grata..
Grazie molte
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

purtroppo non e' possibile gestire la terapia farmacologica via WEB.
Fatto sta, che come tutti i pazienti, Lei sta facendo una cura "fai-da-te". Questo comportamento può creare dei problemi dal punto di vista dell'efficacia della terapia in quanto la stessa deve essere periodicamente controllata.
Inoltre, Lei ha in comorbidità la patologia diabetica che deve essere anche controllata periodicamente anche in funzione della terapia che faceva (per questo lo Zyprexa e' fortemente sconsigliato).

Purtroppo, dovrebbe fare riferimento alla sua psichiatra in modo piu' continuativo, e la sua psicoterapeuta dovrebbe rafforzare questo comportamento facendo in modo che i suoi controlli siano piu' stretti.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

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Dr. Federico Sasso Psicologo 16
Credo che lei abbia molto da dare...ed è giusta la sua analisi nel fatto che è lei a proporsi e poi siu sente solo un oggetto! probabilmente questo accade perchè non fa le cose che vuole davvero,ma per nasconder e non pensare al suo mondo interno che la fa star male...lei ha molto da dare e le sue riflessioni sono molto profonde e ritengo che sia anche una persona forte,in quanto chiedere aiuto è molto difficile! Credo che il dott. Ruggiero abbia ragione,cerchi di aggiustare al meglio la sua terapia farmacologica...l'utilizzo dei farmaci in questo modo può contribuire ad allontanarla da se stessa....non sono il rimedio, ma un modo per iniziare ad affrontare davvero il suo disagio...


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[#10]
dopo
Utente
Utente
Pensate che una terapia di gruppo, magari donne che han problemi a gestire i propri rapporti sentimentali possa essere utile o è meglio continuare solo ed esclusivamente con gli incontri con la psicologa?
Ho letto il libro "Donne che amano troppo", in quel periodo mi ha dato parecchia forza, mi ha fatto rendere conto di non essere la sola a provare questo mal di vivere, e la scrittrice consigliava appunto la frequentazione di questi gruppi di sostegno...perchè io mi rendo conto d'aver bisogno di una persona di riferimento con la quale parlare nel momento del bisogno, una sorta di tutot che nei momenti più angosciosi sappia confortarmi, guidarmi e tranquillizzarmi...
Io non posso permettermi di continuare a stare male così, ho un lavoro full time in ufficio,l'università e un lavoro in discoteca ( che non è certo il meglio per la mia autostima, ma molto remunerativo) così capite bene che non posso bloccarmi e passare le giornate a letto...
Al contrario di tempo fa, quando sembrava che mi fossi agiata nella condizione negativa, ora ho voglia di stare bene, di cambiare....
Vi ringrazio molto per le vostre risposte, finalmente c'è qualcuno che mi da retta e mi ascolta...ne avevo proprio bisogno
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

qualunque condizione in merito ai suoi trattamenti psicoterapeutici o farmacologici futuri deve essere discussa con i suoi curanti.
L'idealizzazione in merito a trattamenti che ritiene piu' efficaci puo' non essere corrispondente alla realta' ed, inoltre, tali trattamenti potrebbero non essere indicati per la sua persona.


Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it
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dopo
Utente
Utente
....Va bene...grazie molte, ne discuterò con la mia psicologa.

Saluti
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,
concordo con quanto espresso dai colleghi.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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