Paure

Gentili Dottori, mi si avvicina la data del parto e ho una gran paura, accompagnata da continue crisi di pianto, pensieri negativi: come la paura di lasciare sola la mia bimba di 5 anni. Il punto è che ultimamente si sentono tanti casi di morte e questo non ha fatto altro che aumentare la mia tensione. Quando ho partorito la prima volta nemmeno ci pensavo a tutte queste cose, cosa posso fare per non pensarci nemmeno adesso? grazie di cuore, cordiali saluti.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Mamma,
purtroppo i mass media, pubblicizzano casi limite di cattiva sanità, ma non sempre ed ovunque le condizioni sono le medesime.
Comprendo pure che in uno stato d'ansia, nessuna rassicurazione razionale può aiutarla, ma credo che il rapporto con il suo ginecologo, che immagino la segue dal concepimento, le sarà di grande giovamento.
Per la piccola, può valutare l'ipotesi di portarla con sè, magari a parto avvenuto, sia per renderla partecipe del lieto evento familiare, che per non farle vivere un possibile sentimento di esclusione.
In bocca al lupo, ci dia notizie, se lo desidera.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Psicologo attivo dal 2009 al 2019
Psicologo
Gentile Signora,
non tutte le gravidanze vengono vissute allo stesso modo e possono essere comprensibili i sentimenti che lei vive in questo periodo di avvicinamento alla nascita.
Inoltre concordo con quanto detto dalla collega, i mass media ci bombardano, a seconda del periodo, di informazioni che spesso tendono ad accrescere paure, ansie, che seppur giustificate non possono bloccarci o prendere il sopravvento.
Chieda il sostegno di tutta la sua rete familiare e sociale e provi a concedersi dei momenti in cui fantasticare, invece che su possibili eventi negativi, piuttosto su come sarà il suo bimbo, sulla vostra relazione, sulla sua famiglia con un membro in più.
Ci faccia sapere!
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per le vostre risposte. Cercherò di tenere mia figlia con me appena possibile. In verità non so mai come comportarmi con lei, siamo molto legate, ho smesso darle il mio latte meno di 2 anni fa, e ho paura che si senta esclusa.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora, esistono soluzioni che possono fare al caso Suo. Ad esempio qui in Lombardia ci sono negli ospedali pubblici le cosiddette "case del parto" e funzionano così: la partoriente può portare con sè marito e figli maggiori che durante la degenza abiteranno con lei.
Soggettivamente le donne che hanno provato affermano di essersi trovate bene, in quanto hanno modo di accudire da subito il neonato e di non allontarsi dagli altri figli.
Potrebbe domandare al Suo ginecologo se esistono soluzioni di questo tipo dove dovrà partorire.

Auguri!

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
lei dice che le cattive notizie che sente in tv hanno aumentato la sua tensione.

Quindi c'era anche prima questa sofferenza?

Riferisce, inoltre, un legame molto forte con la sua bimba, forse teme che possa risentirne con l'arrivo del nuovo nato?





Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Pileci, non so se dove vivo io esistono soluzioni di questo tipo, chiederò sicuramente al mio ginecologo, grazie per l'informazione.
Gentile Dott.ssa Rinella, quando aspettavo la mia prima bimba ero giovane (avevo 26 anni), studiavo ancora, non ero nemmeno sposata e certe cose mi sembravano lontane anni luce. Oggi mi sento più responsabile e quindi più paurosa. Poi effettivamente temo che mia figlia possa essere gelosa, visto che lo è anche della cuginetta. Credo fortemente che fare la mamma è la cosa che mi riesce meno bene in assoluto. Grazie per le vostre risposte, cordiali saluti.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
potrebbe coinvolgere sua figlia nell'accudimento del nuovo nato. Ciò può dare sollievo a lei poiché non sente di trascurarla e nel contempo aiutare la piccola ad accettare il nuovo arrivato.

Mi colpisce la sua frase:"fare la mamma è la cosa che mi riesce meno bene in assoluto", vuole dire di più?

I miei migliori auguri

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa Rinella, con la mia bambina ho sempre l'impressione di fare qualcosa di sbagliato, Le spiego: 1) la notte mi chiama ed io corro in camera sua e aspetto che si riaddormenti e mio marito dice che le ho fatto prendere una cattiva abitudine e che non so gestire la situazione.
2) è in sovrappeso e cerco di tenerla a dieta con la conseguenza che mi arrabbio con lei quando mi chiede di mangiare fuori pasto e litigo con i nonni quando le comprano i regalini commestibili.
3) vivo male la sua assenza, tipo quando va a casa dei nonni o della zia, ho paura che si faccia male quando non è con me e che gli altri non la sorveglino a dovere, ho paura quando va in macchina con gli altri. Inoltre quando è nata non volevo che la toccassero!
Quando nascerà il fratellino riuscirò a gestire le mie ansie post parto e a coinvolgera nel modo giusto? capirà che sono un disastro!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"...capirà che sono un disastro!"

Raccontarsela in questo modo è un buon punto di partenza!!
Noi ci identifichiamo con il modo in cui ci raccontiamo ("sono capace di fare la mamma"; "Sono una brava mamma"; "Sono una mamma buona, prevedibile e disponibile con la mia bambina"....oppure "sono un disastro di mamma")

Bisogna imparare a fare la mamma. Quindi sia gentile con se stessa! Quanto alle Sue ansie perchè non prende in considerazione l'idea di parlarne con uno specialista?
Al di là della questione parto/ospedali/fiducia, ecc...sembrerebbe ci sia un problema di autostima (che forse riguarda il suo essere mamma).
Dico bene?

Saluti,


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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
è lei che si percepisce come un disastro, io invece penso che lei abbia bisogno di un aiuto specialistico per far fronte in modo efficace ai suoi vissuti emotivi.Le sarebbe utile per gestire la situazione attuale e poter accogliere il bimbo in arrivo con maggior serenità.

Da quanto lei esprime sembrerebbe inoltre che non riceva le risposte che potrebbero esserle di più aiuto per il suo sentimento di inadeguatezza (mio marito dice...). Forse sente il bisogno di condividere la genitorialità in modo differente, di sentirsi più compresa e aiutata?

Cordialmente

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dopo
Utente
Utente
Come madre mi sento molto giudicata e criticata da chi mi circonda, su altre faccende, per fortuna, nessuno mi smonta. Si, in effetti non mi stimo molto come madre ma come si fa a cambiare idea? mi sembra una cosa impossibile...
grazie di tutto, cordiali saluti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Si, in effetti non mi stimo molto come madre ma come si fa a cambiare idea?"

Gentile signora, fortunatamente è una giovane mamma e dunque piena di risorse, anche per poter cambiare per se stessa e poi per essere più serena come mamma.
Può, come Le abbiamo già suggerito, consultare uno specialista di persona, per affrontare le Sue difficoltà.
Il percorso psicoterapeutico ha l'obiettivo di modificare non solo il comportamento, ma anche le nostre convinzioni (soprattutto se ci fanno star male).

Saluti,
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile signora,
concordo con quanto suggeritole dalla collega.
-"Come madre mi sento molto giudicata e criticata da chi mi circonda". In merito a quanto lei esprime, potrebbe esserle utile consultare un terapeuta famigliare.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Grazie per i vostri consigli, cordiali saluti.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Grazie anche a lei signora per il cortese riscontro.

I miei migliori auguri per un futuro sereno.