Rapporto figlia - compagna - ex moglie

Vorrei porre alla vostra attenzione la mia situazione:
Mi sono separato perchè la mia ex moglie non mi permetteva di fare il padre e se la mia ex moglie sapesse che ho una compagna mi metterebbe contro mia figlia che è ancora troppo piccola (2 anni) per capire la realtà dei fatti.
La mia difficoltà con la mia compagna sta nel fatto che lei vuole far parte al 100% della mia vita, compreso il tempo che io trascorro con la bambina (poche ore a settimana) e soprattutto la mia compagna vuole che io non la nasconda agli occhi della mia ex. Io lo capisco e lo condivido, il suo ragionamento è nobile e giusto.
Il motivo è che temo ritorsioni da parte della mia ex, temo che possa mettermi contro mia figlia (ed è già successo). Nessuna persona al mondo è più importante di mia figlia e se il prezzo da pagare per stare bene con mia figlia è rimanere senza compagna allora è un prezzo che io sono disposto a pagare. Io amo la mia compagna ed è un amore grande e molto importante per me, ma la amo meno di mia figlia. Le ho promesso che cercherò di superare questo mio limite ma ho bisogno di tempo, se la mia compagna è disposta ad aspettarmi io sarò felice di stare al suo fianco e di vivere la mia vita con lei. Il rischio che sia compromesso il rapporto tra me e mia figlia (per colpa della mia ex, parlo di PAS = Sindrome da alienazione genitoriale) è un rischio che io non voglio correre.
Se il prezzo da pagare per la felicità di mia figlia e per avere un rapporto normale tra padre e figlia è quello di rimanere da solo, io sono disposto a pagarlo. Io amo la mia compagna, ma forse non abbastanza da danneggiare il rapporto padre-figlia. Alla mia compagna l’ho detto tante volte: non mi costringere a scegliere tra l’amore per te e l’amore per mia figlia.

Pensate che io stia sbagliando? Come faccio a far capire alla mia compagna che se non condivido tutto con lei è solo per amore di mia figlia? Cosa dovrei fare per stare meglio tutti quanti?

Ho bisogno di aiuto, non voglio perdere la mia compagna e non voglio che la mia ex moglie mi allontani da mia figlia.

Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile signore,

la situazione è sicuramente complessa e dolorosa per tutti voi.
Quando il conflitto esplode non è facile mettere al primo posto il benessere dei figli, e cioè dei soggetti più deboli, rinunciando a ripicche e rivendicazioni, e mi sembra che lei lo stia invece facendo.
Per questo merita un plauso, e spero che la situazione si risolva senza che lei si senta costretto a scegliere fra sua figlia e la sua compagna.

In che senso la sua ex moglie non le permetteva di fare il padre?
Che tipo di accordi avete preso contestualmente alla separazione?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
se la sua ex moglie non le permette di fare il padre potrebbe essere utile il coinvolgimento di un mediatore familiare, consulti questo link:

http://www.emiliaromagnasociale.it/wcm/emiliaromagnasociale/home/famiglia/centri/Dovesono.htm


Bologna - Centro per le famiglie - Via Orfeo, 40/2 - tel. 051/6563311 fax 0516563300 email: centrofamiglie@comune.bologna.it

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile utente,
le sue preoccupazioni sono comprensibili, poiché lei si trova in una situazione davvero molto delicata e complessa: salvaguardare il rapporto con sua figlia, far fronte alle richieste della sua ex moglie e a quelle della sua nuova compagna. Davvero un carico pesante.

Da quanto descrive sembra che lei non sia giunto ad un buon accordo di separazione, come spesso purtroppo avviene, in quanto descrive dinamiche tuttora disfunzionali come quella di una possibile triangolazione da parte di sua moglie verso la bambina e il fatto di dover nascondere di avere una nuova compagna, a quanto ho capito.

Dall'altro lato la sua nuova compagna vorrebbe vivere il vostro rapporto alla luce del sole e condividere il tempo che lei trascorre con la bimba.

Io credo lei meriterebbe un aiuto diretto per riuscire a districare il groviglio relazionale nel quale si trova, in primo luogo il rapporto con la sua ex moglie anche per quanto riguarda la condivisione della genitorialità, una dimensione importante che continua anche successivamente alla separazione.

Se crede legga questo articolo:
http://www.psicologia-benessere.it/Coppiaefamiglia/Conflittualitàeseparazione/tabid/78/Default.aspx

A mio parere sarebbe opportuno chiedesse un consulto ad un terapeuta familiare (indicato l'orientamento sistemico-relazionale).

Molti auguri



Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51


Gentile Utente,

Conosco perfettamente casi simili al suo.

Sì, potrebbe ingenerarsi una sindrome di alenazione genitoriale, e la sua ex, la mamma della bambina, potrebbe fare in modo che lei sia allontanato da sua figlia, e che quei pochi incontri, con orari penso molto ridotti, siano destinati a fallire. L'ostinazione e l'oppositività di molte donne è ormai cosa molto comune nei casi di affido, anche se condiviso, ma affido della piccola con residenza presso la madre.
Le poche ore a sua disposizione dovrebbero essere peraltro garantite dal Tribunale e dagli Assistenti sociali.
Ascoltando quindi la sua determinazione a non lasciare che la bambina dimentichi suo padre, comprendo bene il suo stato d'animo. Se c'è da sacrificare la compagna, vedo che lei è già deciso a farlo.

Le auguro di poter passare con sua figlia il tempo che il Tribunalke le ha concesso con tutta serenità e vedrà che riuscirà a stabilire con la piccola un raporto d'amore molto forte.
Glielo auguro.

Cordiali saluti.
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile Utente,
non deve essere facile gestire una situazione di questo tipo, e la capisco.

Tuttavia devo dirle che il suo post appare davvero molto concitato ed allarmato (giustamente);
io credo che molte delle difficoltà che lei teme siano realmente possibili mentre su altre probabilmente le sue potenzialità nello schivarle sono maggiori di quanto lei creda.

Primo: io non credo che sua figlia abbia bisogno di un genitore single per godere della sua presenza, ma certamente il fatto che il genitore in questione sia sereno e gratificato rappresenta un punto di forza e non di debolezza, per cui non vedo la necessità di allontanare la compagna

Secondo: lei dice che la sua ex moglie vorrebbe essre presente al 100% nella sua vita mentre mi pare di capire che questa non sia la sua volontà, dunque perchè permetterle di entrare nel merito delle sue scelte?

Terzo: nessuno dei due genitori può legalmente permettersi di svalutare e mettere in cattiva luce l'altro; questo è un comportamento valutato come deleterio per la piccola e dunque, il fatto che accada, può costituire un elemento in grado di pregiudicare la capacità genitoriale (e dunque il regime di affidamento della minore), dunque lei non deve semplicemente limitarsi a "sperare" che questo non avvenga, ma se accadrà potrà confrontarsi con il suo avvocato e decidere.

Detto ciò appare chiaro che anche i "diritti" della sua compagna siano subordinati a quelli della bambina, e dunque anche l'inserimento di una nuova figura nella sua vita dovrà avvenire gradualmente e coerentemente con le capacità della minore di integrarla correttamente nella sua esperienza.

Le faccio tanti auguri
Cordialmente

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

[#6]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Dott.ssa Flavia Massaro:
Nel senso che non mi permetteva di lavarla, cambiarle il pannolino, darle da mangiare, portala in giro da solo o qualunque altra cosa.
Non abbiamo preso nessun accordo perchè lei pretende che io le dia il consenso a tornare nella sua patria (all'estero) ed io sono certo che se mai riuscirà nel suo intento non farà mai più ritorno in italia.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE & Dr.ssa Laura Rinella:
il tentativo di mediatore familiare è stato già espletato ed è fallito miseramente davanti ad una serie infinita di bugie dette dalla mia ex moglie. Credo che alla base dell'aiuto dei consulenti ci debba essere la volontà da parte degli ex coniugi ma, sebbene io sia ben disposto, la mia ex moglie vive nelle bugie e non è disposta a continuare un percorso di mediazione. Quelle poche sedute effettuate le sono servite per poter dire, in sede di giudizio, che ha cercato di salvaguardare l'unità familiare e per scaricare tutta la colpa su di me. Ripeto: la mia ex moglie è una bugiarda di professione.

Dott. Antonio Vita:
la ringrazio del suo splendido augurio "Le auguro di poter passare con sua figlia il tempo che il Tribunalke le ha concesso con tutta serenità e vedrà che riuscirà a stabilire con la piccola un raporto d'amore molto forte." ma ora ho davvero bisogno di un consiglio.

Dr.ssa Ilenia Sussarellu:
PRIMO: un genitore separato ma con una compagna stabile è più sereno rispetto ad un genitore single agli occhi dei giudici? E non è possibile che un giudice lo consideri un pretesto per aver meno cura della bambina? Quale delle due ipotesi è più probabile?
SECONDO: la mia attuale compagna vorrebbe essere presente al 100% e non la mia ex moglie che mi vorrebbe cancellare dalla sua vita e da quella di mia figlia.
TERZO: mi sono già confrontato con il mio avvocato ed in questo caso è estremamente probabile che la bambina venga affidata ad un centro per almeno un paio d'anni prima di essere riaffidata (forse) a me. Questo è un rischio che non posso correre, ne va della vita di mia figlia.
In ultimo, cosa intende con "l'inserimento di una nuova figura nella sua vita dovrà avvenire gradualmente e coerentemente con le capacità della minore di integrarla correttamente nella sua esperienza." potrebbe spiegarsi meglio? Sottolineo che mia figlia ha 2 anni.

Grazie a tutti, di cuore. Spero di ricevere ancora 1000 risposte.
[#7]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2011 al 2013
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,
ho letto tutto ma non capisco una cosa: lei dice che se sua moglie sapesse che lei ha una compagna probabilmente non le farebbe vedere la bambina, ma poi accenna alla possibilità che lei le chieda il permesso per portare all'estero la bambina e che se lei potesse lo cancellerebbe dalla sua vita; mi chiedo se questa donna è così propensa a tornare nel suo paese, se ha già preso questa decisione, perchè dovrebbe incidere sul vostro rapporto e quindi con la bambina il fatto che lei abbia una compagna?
[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Dr.ssa Erika Bonucci:
Non è tornata nel suo paese perchè io non ho firmato il passaporto e sicuramente chiederà il permesso ai giudici competenti. Potrebbe incattivirsi ancora di più e vietarmi anche queste poche ore ora che sta in italia. Sappiamo bene quanto è facile negare un figlio ad un ex marito e quanto è rischiosa la sindrome da alienazione genitoriale.
[#9]
Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile Signore,
man mano che ci fornisce nuove informazioni la situazione appare più complessa, e questo rende invalide le risposte che le hanno precedute.
Purtroppo in questa sede non possiamo aiutarla oltre ma certamente troverà un supporto adeguato al suo problema nell'ambito dei consulti che le abbiamo consigliato.

Cordialmente
[#10]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2011 al 2013
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,
la situazione non è facile perchè a quanto ho capito non c'è collaborazione da parte della sua ex, nemmeno per il bene della bambina; io le consiglio di rivolgersi ai servizi sociali della sua zona.
Le auguro che tutto possa andare nel migliore dei modo per lei e sua figlia.