Uso di droghe : volere la morte?

Salve sono un ragazzo di 21 anni.
Sono in cura presso il reparto di psichiatria della mia città per una sindrome bipolare.
Vorrei chiedere un consulto riguardo la mia esperienza poichè spiegarla ad amici a mia madre o alla dott. che mi ha in cura non è servito.
Faccio uso da circa 1 anno a questa parte di cannabis, utilizzo questa sostanza perchè ho notato che quando la utilizzavo chiudendo gli occhi entravo in uno stato meditativo nel quale ad un certo punto arrivavo (idealmente) dentro di me ad un punto.
Per la difficoltà che ho nel descrivere queste sensazioni cercherò di fare degli esempi.
E' come se arrivassi davanti ad un nodo (che a me sembra come un nodo energetico) che se io riuscissi a superare mi porterebbe gioia e felicità, oppure per meglio dire uno stato di calma e tranquillità assoluta che dovrebbe perdurare anche quando non faccio uso di niente (che è il mio scopo ultimo).
Purtroppo ogni volta che sono arrivato davanti a questa sorta di linea di confine non sono mai riuscito a fare il passo per superarla.
Andando avanti nel tempo e ricercando nello stesso modo di superare questo limite tuttavia la mia tolleranza alla sostanza è aumentata e ho fatto (l'errore) di progredire nell'utilizzo delle sostanze.
Ho utilizzato allora all'incirca 3 mesi fa alcune dosi di cocaina.
Utilizzando le dosi in maniera elevata in un unica dose sono riuscito nuovamente ad arrivare davanti questa porta ma non sono riuscito ancora una volta a raggiungere questa tranquillità che vi è oltre questo punto immaginario.
Dunque la mia tolleranza è aumentata ancora e ultimamente (una sola volta di recente) ho utilizzato cocaina fumata, la quale con il suo effetto maggiore mi ha fatto nuovamente arrivare lì per lì di fronte a questo blocco, tuttavia non sono ancora una volta stato pronto per passarlo.
Vorrei chiedere, data la pericolosità di cui mi sono reso conto delle mie azioni, vorrei chiedere seriamente cosa dover fare, dato che dopo l'ultima mia esperienza di droga mi sono molto spaventato perchè mi è balenata in testa l'idea che forse superare quel limite potesse voler dire avere un overdose!
Può essere che io abbia somatizzato un forte e gravissimo malumore(che mi è stato confermato dalla dott.) volendomi uccidere inconsapevolmente?
Chiedo scusa anticipatamente per la difficoltà che ho ad esprimere questo concetto, tuttavia per me raggiungere e superare quel "confine" è diventata ormai una questione di vita.
Sperando che qualcuno possa darmi una risposta alternativa che possa sostituire l'uso di droghe che mi ha notevolmente turbato in quanto ho paura di morirci
Grazie
[#1]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
la situazione che descrive è alquanto delicata e andrebbe affrontata all'interno di un colloquio con uno psicologo-psicoterapeuta, se c'è n'è uno all'interno del reparto si rivolga a lui, altrimenti quando verrà dimesso potrà cercarne uno nella sua città.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro ragazzo, utilizzare droghe è sempre pericoloso perchè può portare effetti negativi sulla salute mentale, e se sei già in cura e assumi psicofarmaci hai tanti motivi in più per non farne uso.
Riguardo al rapporto fra cannabis e schizofrenia puoi leggere questi articoli:

www.medicitalia.it/fmassaro/news/573/Cannabis-e-schizofrenia
www.medicitalia.it/fmassaro/news/583/Droghe-consumi-occasionali-in-calo

Per rispondere alla tua domanda posso dirti che se sai che usare queste sostanze è pericoloso e potenzialmente mortale e lo fai lo stesso i motivi possono essere tanti. Da quanto scrivi mi sembra che prevalga una motivazione di tipo autocurativo più che autodistruttivo, e se è così è davvero importante che tu discuta con chi ti sta seguendo sulla terapia attuale perchè è dannoso che tu sia in cura e nel contempo cerchi altre strade per stare meglio.

Segui solo una terapia farmacologica o vedi anche uno psicologo?
Sei ricoverato o ti rechi in reparto solo per i controlli periodici?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Grazie mille per le pronte risposte.
Seguo una terapia farmacologica.
Mi reco in reparto solo per controlli periodici (uno ogni 2 settimane circa).
[#4]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Sarebbe il caso che chiedessi di accedere anche alla psicoterapia, se lì ce n'è la possibilità, dal momento che 2 controlli mensili costituiscono un rapporto molto discontinuuo con chi si occupa della tua situazione.
Sei molto giovane e intervenire anche dal punto di vista psicologico può essere molto importante per aiutarti a risolvere i disturbi.
Disturbo bipolare

Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.

Leggi tutto