Non mi sento sempre bene

Buonasera, ho 27 anni, quasi 28 ormai. E' la prima volta che faccio una cosa del genere anche se avrei voluto parlarne con qualcuno già da tantissimo, ma non ho potuto farlo perchè sono ancora economicamente legato ai miei genitori e non voglio informarli di questa situazione: loro sono molto ansiosi e forse non saprebbero esattamente capire quello di cui ho bisogno.
Il mio problema è...che a volte mi sento cambiare, come se diventassi un'altra persona. Detto così è molto generico, provo a spiegarmi meglio. Mi capita a volte, non sempre, di compiere azioni e poi chiedermi perchè ho fatto quelle cose, mi sento non so come dire...distaccato dal mondo. solo a volte ripeto, non sempre. e poi sono irrascibilissimo, ci sono dei momenti in cui mi sento coem se dentro di me ci fosse una parte violentissima che sta per venrie fuori da un momento all'altro e ho paura dei miei gesti. ma non ho mai fatto assolutamente nulla, sono la persona più tranquilla del mondo. il fatto è che mi sento appunto un peso dentro enorme, e ch enon va via. se mi concentro riesco a rilassarmi, però poi torna sempre...e ancora sempre. ad esempio con mia madre ho delle reazioni spropositate, ma perchè lei è molto pesante, e mi porta al limite. e mi sento ancora più in colpa perchè oltre a reagire male io non vorrei reagire male e vorrei che tutto andasse bene, ma giuro mi irrito tantissimo solo a sentire la sua voce in alcuni momenti. ma non è una semplice irritazione, mi sento proprio esplpdere. vorrei non fare cosi, star etranquillo e rilassato, ma per quanto io mi impegni sono costantemente nervoso e sono al limite di non sopportar epiù nesusno. ho tantissimi amici, ma anche con loro adesso non mi va sempre più di uscire. a volte mi sento anche in difficoltà a parlare e preferisoc stare zitto. mi sento in difficoltà perchè mi sento imbambolato. domro molto poco e male comunque, ma per scelta mia che sono uno stupido e faccio orari non di sicuro da persona normale. a votle però, magari anche per due notti di fila non chiudo occhio e sudo tantissimo nel letto però. vorrei parlarne con qualcuno, vorrei risolvere tutto questo, ho girato molto anche su internet ma non ho trovato nulla di convincente. un mio cugino è affetto da sindrome bipolare, ero arrivato nei momenti in cui non mi riconsocevo a pensare di essere affetto dalla stessa patologia, ma quando mi riprendo penso forse di essere solo molto stressato e chiuso in un ambiente che mi aggiunge un sacco di pesi a quelli che la vita già offre. vorrei solo avere la certezza che sia veramente così e di non essere malato. vorrei che qualcuno mi aiutasse
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)vorrei solo avere la certezza che sia veramente così e di non essere malato.(..)
gentile ragazzo la "malattia" come la chiama lei è il problema che le crea il disagio. Che sia una malattia o che sia espressione di stress resta il fatto che vive una condizione che non fa certo star bene. Quindi un aiuto specialistico sarebbe auspicabile. Anche il servizio pubblico, se ha problemi di dipendenza economica, può senz'altro fornirle qualche aiuto.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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dopo
Utente
Utente
ho già seriamente pensato più volte, anzi tantissime volte di andare da qualcuno a parlarne. ho solo un enorme dubbio...e se non avessi niente? se avessi solo i problemi che hanno tutti e magari questa fosse solo una fase più complicata della mia vita? non c'è il rischio che alla fine mi venga veramente qualcosa solo perchè io sono convinto di avere qualcosa? non sarebbe meglio fare come ho fatto fino adesso ed aspettare momenti più rosei? perchè a volte queste cose che ho dentro che non so neanche definire, se non utilizzando la parola che ha correttamente usato lei "disagio", vanno via, però poi ritornano
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)aspettare momenti più rosei? (..)

gentile ragazzo sarebbe come dire di avere l'influenza ed aspettare per curarsi quando questa passa. le sembra funzionale?
la scelta di fare una terapia dipende dal livello di sofferenza che il disagio le crea. Se essa non è elavata può farne a meno, ma sta decidendo di non risolvere il problema e mettersi nelle condizioni di una ricaduta e, chissà, anche peggiore. a lei la scelta.
saluti
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Gentile Utente,
lo psicologo lavora, in modo diverso, con vari livelli di sofferenza: dal disagio relativo ad una precisa situazione di vita al disturbo psicopatologico, passando per innumerevoli forme e sfumature di difficoltà.
Nei primi colloqui lo psicologo ascolta il problema e approfondisce le aree che gli sembrano utili attraverso domande o proponendo dei test specifici. Poi discute con l'interlocutore i risultati delle sue elaborazioni. Infine propone il percorso che gli sembra più adatto per la specifica situazione.

Quindi non c'è bisogno di "avere qualcosa" (= una malattia mentale) per recarsi da uno psicologo, ma egli è il professionista che di mestiere fa un pezzo di strada insieme a chi sente di vivere un disagio per aiutarlo ad affrontarlo e superarlo.

Un saluto.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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