Negli anni '90 ho seguito alcuni cicli di sedute di psicoterapia, traendone beneficio tanto che gli

Gent.li Medici,
sono una new entry e prendo spunto per vere un aiuto. Questo sito mi è stato segnalato da un mio collega con una situazione analoga alla mia tanto che ci curiamo dallo stesso medico e psichiatra.
Sono un tipo che ha sempre somatizzato la propria ansia, specialmente a livello gastrointestinale curata, negli anni passati (parlo degli anni '(80) con Valtrax e Limbitryl. Ero in cura da un neurologo e avevo tra i 20 e i 25 anni. Le mie somatizzazioni scomparivano, così come la depressione conseguente. I sintomi erano blocco allo stomaco e conseguente mancanza di appetito, apatia, insonnia e a volte tachicardia.
Negli anni '90 ho seguito alcuni cicli di sedute di psicoterapia, traendone beneficio tanto che gli episodi di ansia generalizzata e depressioni si erano rarefatti. A parte un paio di volte, nel 93 quando mia moglie rimase incinta e nel 2000 a causa di problemi familiari.
Nel 2006 la mia situazione familiare è precipitata, e io ne ho risentito. Mi sono rivolto a uno psicologo, che mi ha curato con entact e Valtrax Valeas. 2 cmp di Valtrax prima dei pasti e entact 5 mg dopo colazione. Per 6 mesi sono stato bene, mi sono curato per sei mesi, fino a gennaio 2007 poi ho smesso perché avevo fastidiosi problemi sessuali.
A luglio ho avuto una ricaduta che lo psichiatra sta tentando di curare con Remeron (15 mg da luglio a ottobre, poi passati a 30 mg ai primissimi di ottobre, dato che il mio senso di apatia era ancora importante. Dopo qualche giorno di assunsioni di 30 mg di remeron però, ho riaccusato alcuni sintomi: disturbi digestivi, intestinali (soffro di colon irritabile, chiaramente) e modica tachicardia.
Lo psichiatra mi ha detto che è impossibile che sia stato l'aumento del remeron ma io ogni giorno, soprattutto intorno alle 14.00 14.30 ho un attacco di ansia con battito accelerato - direi palpitazioni intorno ai 90100 battiti) e tremore interno. Credo che sarebbe il caso di smettere il remeron e introdurre un'altra molecola, magaro quell'escitalopram o il citalopram che così bene mi aveva fatto precedentemente quando accusavo sintomi simili a questi. Sarei disposto anche a rischiare i fastidiosi effetti collaterali perché sono veramente stanco di questa ansia che invalida molto la mia vita e la mia voglia di vivere. Continuo a misurarmi i battiti e sentire le reazioni del mio corpo. Non vorrei diventare ipocondriaco!
Certo di un Vs. cortese riscontro Vi ringrazio anticipatamente
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Dr. Marino Giuliano Neurologo, Medico fisiatra 174 9
Carissimo signore.Le rispondo perchè il problema da lei esposto è molto ricorrente. Oggi può ricorrere a molecole come la venlafaxina o la duloxetina che risultano efficacissime sui disturbi d'ansia e depressione con minori effetti sulla libido. E' importante e mi preme sottolinearlo che la terapia va gestita dal medico. Non può assolutamente decidere di sospenderla lei e a breve scadenza senza una valutazione specialistica e un metodo di riduzione appropiato.
La predisposizione alle malattie del tono dell'umore e all'ansia impone che il trattamento sia adeguato per tempo e dosi di farmaco. Oggi, convenzionalmente si è stabilito che solo una remissione completa dopo cinque anni di terapia può consentire una riduzione delle dosi di farmaci.Però il caso va valutato singolarmente perchè lei per stare bene ed evitare ricadute è proprio candidato a fare uso continuo di dosi profilattiche di farmaco. Non si deve rammaricare e spaventare perchè il "cervello" è come tutti gli altri organi: quando va in tilt bisogna curarlo anche per lungo tempo purchè la persona stia bene. C'è gente che fa uso per tutta la vita di farmaci per esempio per l'ipertensione. Anche per i suoi disturbi potrebbe essere utile farlo. Vivrà meglio e in benessere. Le consiglio di sottoporsi a psicoterapia,se sarà necessario dopo terapia farmacologica valida, dopo che sta bene con il tono dell'umore. Saluti.

Dott. Marino GIULIANO

Marino GIULIANO

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Utente
Utente
La ringrazio, dottor Giuliano.
Non intendo assolutamente curarmi con un fai da te ma qui ad Ancona, come detto anche da altri, sembra non esserci uno psichiatra che curi con decisione. Sono sicuro che ci sono persone che hanno più problemi di me, ma le cure che mi hanno prescritto sono sempre state abbastanza leggere, dal mio punto di vista. Certo, sono stanco di vivere in questo modo, ma anche andarsi a curare da uno psichiatra tanto lontano non so quanto possa essere una decisione saggia e in qualche modo rassicurante. Non so cosa sia meglio, se avere un mediocre psichiatra vicino casa o un ottimo psichiatra a300 km da casa. Un consiglio?

Grazie
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Dr. Marino Giuliano Neurologo, Medico fisiatra 174 9
Gentilissimo signore. Sono convinto che un buon medico si trovi dappertutto purchè non sottovaluti il problema che Lei riferisce di avere. Certo, considerando la qualità della vita di chi soffre come Lei, sarebbe meglio un medico lontano 300Km che la facesse stare bene. Comunque ribadisco che un medico che sappia curare con decisione il suo disturbo potrebbe averlo anche vicino.Tutto sta a incontrarlo.Sono a Sua disposizione per ulteriori consulti e la ringrazio per la risposta al mio intervento.

Distinti saluti.

Dott. Marino GIULIANO
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Utente
Utente
Sono io che ringrazio lei, gent.le dottor Giuliano.
Oggi stesso ho consultato uno psichiatra che mi ha aggiustato la cura. Spero che sia la volta buona.
Adesso mi ha prescritto lexotan gocce 10 + 10 + 15 colazione, pranzo e prima di coricarmi, entact 10 mg a pranzo e remeron 30 mg prima di coricarmi. Dovrebbe tenere a bada la mia ansia e farmi dormire meglio.
Lei cosa ne dice'

Grazie mille di nuovo
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Dr. Marino Giuliano Neurologo, Medico fisiatra 174 9
Gentilissimo signore. La terapia potrebbe essere migliorata con una benzodiazepina a lunga emivita così non si dovrà preoccupare di più assunzioni giornaliere di lexotan. Il resto della terapia va bene e funzionerà bene per il suo sonno. Non la sospenda se non dopo consulto medico.La cura è un pò lunga. Deve solo avere fiducia.

Cordiali saluti.

Dott. Marino GIULIANO
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Utente
Utente
Gent.le dottor Giuliano,
anche io ho avuto la sua stessa impressione da profano.
Ho chiesto allo psichiatra durante la visita, e mi ha detto che per ora, per eliminare il Valtrax Valeas e usare una sola BDZ preferisce il lexotan che, secondo lui, dovrebbe tenere più a bada i miei sintomi psicosomatici (intenstino e leggere palpitazioni) rispetto al diazepam. Resta inteso che non appena la situazione si sarà stabilizzata, passermo al diazepam per poi scalarlo molto gradualmente. Devo dire che la sola visita mi ha già rincuorato. Oggi ho sentito meno ansia e sono più tranquillo. Una curiosità, se mi permette di abusare ancora della sua cortese disponibilità. Una goccia di lexotan a quante gocce di diazepam è analoga?
Grazie di nuovo per la sua gentilezza
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Dr. Marino Giuliano Neurologo, Medico fisiatra 174 9
Gentile signore. La migiore benzodiazepina per i disturbi di somatizzazione, per la mia esperienza, si è rivelato il KETAZOLAM(ANSEREN da 30mg o 15mg). In diversi casi ha risolto problemi di diarrea correlata all'ansia. Non c'è una dose equivalente fra diazepam e bromazepam(lexotan)perchè sono molecole ad emivita diverse. Una molecola precursice del diazepam a lunga emivita(tempo di dimezzamento della sostanza nel corpo)è il clorazepato.Meglio del diazepam,se non si vuole ridurre tanto il tono dei muscoli, è il prazepam(a lunga emivita).Sappiamo tutti quanto è fastidioso dover assumere farmaci durante il giorno,specie se si è con altri o sul lavoro. La monosomministrazione serale è molto comoda.Pensi che il prazepam lo assumono anche camionisti perchè non è un potente ipnotico ma un valido ansiolitico.

Cordiali saluti.

Dott.Marino GIULIANO

ps. Cosa ne pensa?
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Utente
Utente
Gentile dottore,
penso che le sue affermazioni siano dettate da tanta competenza e da tanto buonsenso. E' vero che è fastidioso assumere farmaci durante la giornata e poterle assumere la sera o la mattina presto sarebbe la cosa migliore. Adesso, chiaramente, seguirò le indicazioni del mio psichiatra, ma non appena la situazione si stabilizzerà terrò conto dei suoi preziosi consigli per peter parlare direttamente col mio psichiatra e passare ad una BDZ ad emivita lunga (magari una di quelle che lei mi ha indicato) e procedere alla sospensione graduale.
La ringrazio di nuovo per le sue cortesi e competenti risposte augurandole buon lavoro.
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Dr. Claudio Lorenzetti Psichiatra, Farmacologo 249 4
Gentile Utente,
quando lei ha scritto che uno psicologo le ha prescritto dei farmaci spero che si sia trattato di un errore: uno psicologo non può prescrivere farmaci in quanto non è laureato in Medicina. Quanto alla sua situazione è difficile dare un giudizio preciso senza visitarla, tuttavia alcune considerazioni andrebbero fatte. I farmaci che hanno un attività terapeutica mirata sui disturbi d'ansia sono gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) , di cui citalopram e escitalopram sono due validi esempi. Farmaci quali vellafaxina e mirtazapina appartengono a due classi diverse che a tutt'oggi non hanno l'indicazione registrata per i disturbi d'ansia, peraltro dalla mia pratica clinica le confermo che ciò è corretto e speigabile con il fatto che un attività di un aumento del tono della noradrenalina mal si concilia con un effetto sull'ansia. Le BDZ sono solo dei farmaci sintomatici il cui uso deve essere limitato nel tempo per evitare sgradevoli effetti collaterali, tra cui l'assuefazione, la dipendenza, l'astenia, i deficit cognitivi, incredibilmente insonnia e la depressione dell'umore. Poca importanza ha la loro emività per quanto riguarda i sintomi suddetti, si può dire solamente che i farmaci a breve emivita danno più velocemente dipendenza e assuefazione, mentre le BDZ a lunga emivita danno più frequentemente gli altri effetti collaterali. E' molto importante per una terapia psicofarmacologica utilizzare dei tempi e dei dosaggi corretti: per esempio non ha alcun senso utilizzare dell'escitalpramm ad una dose di 5 mg/die, non è terapeutica. In caso di disturbi recidivanti, infine, è necesario valutare tutta una serie di paramatri: l'assunzione corretta, i tempi di soministrazione (una terapia inferiore all'anno per esempio spesso risulta inefficace nel controllo delle recidive), la presenza di altri disturbi psichici in associazione (es. Disturbi Bipolari) che possono condizionare negativamente il decorso dei disturbi d'ansia e richiedere terapie supplementari con stabilizzatori dell'umore ed, infine, la presenza o meno di un coretto stile di vita: l'uso di soatanze psicostimolanti come la caffeina e la teina possono condizionare l'esito di un trattamento. Per quanto riguarda poi la questione della vicinanza o meno al proprio specialista, dalla mia esperienza le posso dire che avendo uno studio in Lomabradia e uno in Toscana (e risiedendo in Toscana), non ho grosse difficoltà con i miei pazienti, in particolare se hanno disturbi d'ansia; in questi casi è sufficiente garantire una adeguata assistenza telefonica.
Cordiali saluti.

Dr. Claudio Lorenzetti

Dr. Claudio Lorenzetti

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Dr. Marino Giuliano Neurologo, Medico fisiatra 174 9
Gentile signore.
Condivido la considerazione del collega psichiatra per quanto riguarda le funzione dello psicologo.
Le devo ricordare che la venlafaxina a dosi superiori a 225mg/die funzione con una spinta noradrenergica. Sotto quella dose funziona come un ssri con ottima azione ansiolitica.

Cordialità.

Dott. Marino GIULIANO
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Lorenzetti,

sì, si è trattato di un errore. Le prescrizioni mi sono state fatte da uno psichiatra.
Dopo 5 giorni di terapia con 5 mg di entact (che dovrei passare a 10 tra 2 giorni), lexotan e mirtazapina la situazione non è migliorata di tanto né lo poteva. Però. Ieri ho dovuto reintrodurre il Valtrax perché avevo un terribile peso allo stamaco che non poteva essere la nausea da effetto indesiderato. Presa un cmp di Valtrax il peso è miracolosamente scomparso. Ho fatto così anche oggi, diminuendo il dosaggio di lexotan a 8 8 12 e domani ne parlerò con lo psichiatra. So che il fai da te specialmente in psichiatria è sconsigliato, ma il peso allo stomaco era davvero insostenibile. Forse non è stato producente passare da una BDZ a emivita lunga a una corta, anche se il lexotan riesce a tenere a bada le mie palpitazioni.
Tra l'altro, credo che lo psichiatra abbia intenzione di diminuire il remeron, che come risultato mi ha dato solo un sonno migliore ma, come dice Lei, alcun beneficio a livello di ansia. esistono interazioni pericolose tra remeron ed entact? L'ho chiesto allo psichiatra ma mi ha detto di no, ma io da quando prendo entact ho piccoli spasmi muscolari specialmente al braccio destro e lui mi ha detto di non farci caso. Ho anche formicolii al piede destro e l'ansia non è diminuita. Immagino che sia ancora troppo presto.
Non bevo né caffè né teina. Solo mezzo bicchiere di vino a pasto. Dovrei togliere anche quello?
Prenderò il suo consiglio alla lettera, dottor Lorenzetti.
Se questa cura non facesse effetto andrò da un bravo psichiatra, anche se lontano, piuttosto che accontentarmi.
Grazie e buon lavoro a entrambi
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Dr. Claudio Lorenzetti Psichiatra, Farmacologo 249 4
Gentile Utente,
generalmente è raccomandato di non assumere psicofarmaci con gli alcoolici e il vino è di fatto un alcoolico anche se a basso contenuto di alcool. Dato che la sua situazione non è stabilizzata e che assume ancora delle benzodiazepine (che hanno una interazione significativa con l'alcool) le raccomando di non assumere alcool nemmeno in piccole quantità soprattutto in considerazione del fatto che immagino lei guidi.
Cordiali saluti.

Dr. Claudio Lorenzetti
[#13]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio, dottor Lorenzetti.
Starò attento anche al vino, allora.
Volevo però riferirle un fatto.
Sono 3/4 giorni che sento formicolio e sensazione di bruciore soprattutto al collo del piede, sensazione che diventa più forte quando fumo una sigaretta. Lo so che non dovrei fumare, ma fumo relativamente po, non più di 5 sigarette al giorno.
Volevo chiederle se secondo lei, e anche se per il dottor Giuliano, se leggesse questo post, potrebbe essere un fastidio dovuto alla cura che sto assumendo o se non ci siano compatibilità in merito.
Ringrazio ancora una volta per la Vs gentile attenzione augurandoVi buon lavoro

[#14]
Dr. Marino Giuliano Neurologo, Medico fisiatra 174 9
Gentile utente.
Ritengo di escludere che la terapia le produca il sintomo segnalato.Anzi, penso che sia,invece, un sintomo tipicamente correlato al disturbo d'ansia e depressione che spesso interessa più parti del corpo. Però, vorrei che lei no diventi anche ipocondriaco.
Non faccia di ogni sintomo una malattia.
L'alcol lo deve proprio evitare con le benzodiazepine per evitare un meccanismo di add on(potenziamento).Va evitato anche con gli antidepressivi.
La mirtazapina,componente essenziale del Remeron,è un farmaco NASSA.
Aumenta la liberazione di serotonina dalle terminazioni nervose. Si è rivelata ottima per i correlati dell'ansia e depressione come l'insonnia un pò più degli ssri, degli snri e triciclici.
Per me, lei deve andare avanti con la terapia utilizzando proprio il remeron 30 per molto tempo.

Cordialità.

Dott. Marino GIULIANO
[#15]
Dr. Claudio Lorenzetti Psichiatra, Farmacologo 249 4
Non mi risulta che il sintomo da lei lamentato sia un effetto collaterale dei farmaci da lei assunti.
Cordiali saluti.

Dr. Claudio Lorenzetti
[#16]
dopo
Utente
Utente
Gentili medici,
intanto vi ringrazio delle risposte e della pazienza dimostrata nei mie confronti. Adesso avrei un altro quesito.
In questo momento i sintomi di cui soffro, oltre al formicolio e bruciore che ho segnalato nel precedente post, è anche un indurimento dei muscoli alti della schiena abbastanza fastidioso, soprattutto di notte. Dato che ho cambiato l'assunzione di ansiolitici, passando da 2 cmp di Valtrax a una e mezza, e considerando che li prendo, come specificato, da anni, potrebbe essere una manifestazione da astinenza da ansiolitici? Hanno effetti miorilassanti e ho letto che questo tipo di reazione potrebbe essere un effetto della diminuzione troppo repentina, e il mio medico generico ha etichettato l'indurimento come una contrattura ma non ho fatto attività che possano far propendere per questa ipotesi. Ma io credo che forse, dati gli anni di assunsione, dovrei usare un dimezzamento molto ma molto più lento.
Grazie in aticipo per le Vs gentili risposte
[#17]
Dr. Marino Giuliano Neurologo, Medico fisiatra 174 9
Gentile utente.
Proprio il diazepam contenuto anche nel valtrax ha una ottima azione miorilazzante. Non escludo che la contrazione dei muscoli dorsali, da lei segnalata,possa essere dovuta ad una doppia componente: la riduazione del farmaco ma di più la tensione per il timore degli effetti da riduzione scalare del prodotto. Vada avanti così perchè dopo alcuni giorni si ridurrà l'effetto dei muscoli.

Cordialità.

Dott. Marino GIULIANO
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