Bulimia:la sofferenza dei familiari.

Gentili Dottori,

mi rivolgo a voi,nella speranza di ricevere utili consulti,per una serie di circostanze a cui purtroppo non riesco a dare risposte adeguate,e che purtroppo si stanno facendo troppo pesanti.
Ho vissuto per 2 anni una relazione fantastica,sotto ogni profilo,con una persona affetta da disturbi legati all'alimentazione.Da circa 4 mesi lei e' in analisi,nel frattempo il nostro amore e' andato alla deriva.Ovviamente parte del problema puo' essere imputato al disturbo,ma anche ad un fisiologico stabilizzarsi dell'amore.Mi rendo conto che il problema principale non sia la nostra relazione al momento,ma non riesco a capire "cosa sia il bene" per me,per lei e per un eventuale nostro futuro.Ecco perche' mi rivolgo a voi,per chiedere cioe' se e' meglio "stare vicini" o "abbandonare" la persona in difficolta'.Se dare la colpa solo al disturbo o se rendersi conto che la vita va avanti e l'Amore e' volubile.Dimenticavo un altro particolare,a mio avviso non molto influente,cioe' quello di essere l'unico a sapere del disturbo di questa ragazza.

Vi ringrazio anticipatamente.Buona Domenica.
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Dr.ssa Federica Meriggioli Psicologo, Psicoterapeuta 354 3 9
Gentile ragazzo,
sembra che lei ponga la domanda su cosa è meglio fare della sua relazione quasi perchè avesse il timore di mettere più in difficoltà la sua ragazza.
Dice che il vostro rapporto è andato alla deriva e che non sa cosa sia il bene per ognuno voi. Dirle da qui quale scelta intraprendere non è possibile; il suggerimento che le posso dare è quello di provare a pensare e a capire quali sentimenti prova per la sua fidanzata e quali momenti di difficoltà lei si sente in grado di condividere con lei.

Interrompere la relazione non significa necessariamente abbandonarla, così come strale vicino non è necessariamente la scelta più utile.


Cari auguri

Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile D.ssa grazie per la risposta,

In realta' non ho moltissimo timore nel mettere in difficolta' la mia ragazza.Suppongo,anzi,sono certo, che sia in grado di cavarsela ampiamente.Quello che mi "perseguita" e' non riuscire a decidermi su cio' che fare.Io Amo questa persona ma lei mi sta chiedendo di allontanarmi,trincerata dietro al suo vuoto interiore,nascosta dietro all'impossibilita' di provare qualsiasi sentimento.Depressione?Transfert verso l'analista?O semplicemente fine di un Amore a cui non riesco a rinunciare?O forse che ci sia di mezzo una mia dipendenza affettiva?!Cosa dovrei o potrei fare?!

Ecco...non riesco a capire...non vedo la luce...e forse neanche l'interruttore...:)

Grazie ancora.
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Dr.ssa Federica Meriggioli Psicologo, Psicoterapeuta 354 3 9
Gentile utente,
la sua ragazza si trova in un momento di difficoltà per cui sta chiedendo aiuto e sta percorrendo un percorso di cura.
Sembra che poi sia proprio la sua ragazza a chiedrle di allontanarsi, e su questo lei apre diverse ipotesi, mentre sembra certo sui sentimenti che prova nei suoi confronti.
Avete provato a parlarne insieme?

Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ha lasciato fuori un'altra ipotesi: che il problema della sua ragazza possa aver in qualche modo contribuito ad attrarvi l'un l'altra. Le persone non si scelgono a caso e a volte i motivi dell'attrazione possono non essere percettibili con facilità.

Una possibilità e lasciare alla ragazza lo spazio per ritrovare la serenità attraverso la cura che sta facendo, decidendo di stare un po' più distanti nel frattempo. Quando starà meglio, potrete riparlare di voi e vedere se e come ripartire.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per gli interventi e per la vostra cordialita'.

Per la D.ssa Meriggioli:

Ovviamente ne abbiamo parlato del nostro rapporto e viene fuori una sua impossibilita' a proseguire la relazione.Non nego che molte volte mi sono domandato se eventualmente io non fossi solo un ottuso e non in grado di percepire la realta',fatta di un Amore finito.Sinceramente non capisco dove finisca il DCA e dove inizi la fine della nostra relazione.Probabilmente la mia domanda dovrebbe essere cercata in un "manuale d'amore",forse la bulimia e la sua depressione non sonon cosi influenti e determinanti in una relazione.Bha...sono troppo confuso.

Per il Dottor Santonocito:

L'ipotesi che prospetta non e' assolutamente da escludere e da un po' di giorni mi balena in testa.Suppongo pero',che l'intensita' ed il tipo di rapporto vissuto negli anni all'oscuro della bulimia,siano stati completamente diversi,se non opposti,a quelli attuali.Forse inconsciamente potrei essermi innamorato di una persona con bisogno di aiuto,ma di certo,non avrei mai immaginato di dover arrivare fino ad un disturbo alimentare.Ecco perche' non prendo in esame concretamente la sua (e anche mia) ipotesi.
Per quanto riguarda la serenita'....probabilmente e' proprio cio' che cerco.Per me e per lei.

Grazie ancora.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Ecco perche' non prendo in esame concretamente la sua (e anche mia) ipotesi.
>>>

Vuole dire che siccome l'ipotesi è sgradevole, preferisce non considerarla nel novero delle possibilità?

Cordiali saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.Santonocito,

Senza dubbio la sua domanda ha riaperto il discorso.Cerchero' di capire se l'argomento e' stato chiuso troppo frettolosamente e se il problema sussiste o meno.Non ritengo di essere esente da "problemi",e d'altronde non si finisce mai di crescere.Al momento pero' mi "servono" risposte sul come poter andare avanti,su come gestire una situazione con un problema di DCA.Cosa dovrebbe fare una persona nella situazione in cui mi trovo?

Cordiali Saluti.
[#8]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Innanzitutto, se il suo disagio è molto dovrebbe consultare uno psicologo, per lei stesso.

Riguardo al comportamento da tenere, non ce n'è uno universale in queste situazioni. Se la ragazza le ha fatto capire che per ora preferirebbe stare da sola e prendersi cura di se stessa, credo che dovrebbe assecondarla.

Non è lei quello chiamato a "gestire" il problema di DCA, ma gli specialisti che se ne stanno occupando.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Federica Meriggioli Psicologo, Psicoterapeuta 354 3 9
"Sinceramente non capisco dove finisca il DCA e dove inizi la fine della nostra relazione"

Probabilmente sono due elementi che si sovrappongono; non fosse altro perchè l'elemento in comune è la sua ragazza e quello che sta vivendo e provando al momento.


Cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Caro Ragazzo,
i disturbi del comportamento alimentare compromettono tono dell'umore, psiche e relazione, non è affatto influente che lei sia l'unico a sapere, anche se non comprendo come i faliliari non se ne siano accorti...
L'unico modo per poterla aiutare e di conseguenza aiutare il vostro legame, è quello di inviare la sua fidanzata in consultazione prima e terapia dopo, a volte l' amore da la forza per affrontare scelte costose sul piano spichico.
Ci faccia sapere e cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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