Difficoltà a capire e a ragionare

Buonasera,
sono un ragazzo di 22 anni e da ormai un mese sono entrato in una profonda depressione.
Il motivo probabilmente non lo conosco neanch'io.
Mi sento profondamente stupido perché non riesco a capire nulla della vita, della quotidianità e della realtà che mi circonda.
Non riesco mai a capire il perché delle cose e il mio cervello non si sforza di capire nulla.
Sono già al terzo anno di università e ho superato abbastanza bene molti esami (ho la media del 25), mi sono diplomato con 83 alla maturità e non sono mai stato bocciato.
Sono però sempre stato "seguito" da mia madre, la quale mi ha sempre spronato a studiare tutti i giorni e che mi filtrava sempre ogni concetto. Però penso anche che a fare gli esami, le interrogazioni e i compiti in classe ci sono sempre andato io e non mia madre!
Non ho nessuna idea, non conosco tante parole e tanti vocaboli specifici, non riesco a capire un articolo di giornale o un servizio del tg, non ho opinioni su niente (politica e altro) e non riesco a parlare di concetti astratti, vivo praticamente nel limbo di non riuscire a cavarmela da solo perché non capisco nulla se non i concetti più semplici!
Mi chiedo come abbiano fatto i professori a darmi dei voti a volte anche alti.
Penso probabilmente di aver sempre imparato tutto a memoria e con disinteresse, come se avesse sempre imparato un altro al posto mio (io andavo solo a scuola e facevo l'interrogazione). Per fare un esempio, non so che per fare visite specialistiche ci vuole l'impegnativa o che la clavicola è l' osso che si trova al di sotto del collo. Sono stupidità per una persona che le cose le ha imparate veramente!
Sono a disagio perché penso di non poter più recuperare il tempo perduto e perché probabilmente nessuna ragazza o nessun amico mi vorranno mai, perché vedrebbero che sono rimasto troppo indietro!
Penso che finché saranno vivi i miei genitori riuscirò a sopravvivere, ma dopo? Ho tanta paura per il futuro e paura di non riuscire a cambiare.



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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro ragazzo,

se sei in grado di individuare così precisamente il momento in cui hai iniziato a sentirti così immagino che sia successo qualcosa che ti ha fatto cambiare e che quindi tu possa pensarci meglio e individuare un evento accaduto in concomitanza con l'esordio di questo stato d'animo così negativo.

Visto che ci dici

"Sono però sempre stato "seguito" da mia madre, la quale mi ha sempre spronato a studiare tutti i giorni e che mi filtrava sempre ogni concetto."

mi viene da pensare che possa essere successo qualcosa che la riguarda, magari una discussione o qualcosa che può aver detto a te o ad altri.
Pensaci meglio.

O forse ti sentivi un po' così anche prima?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile ragazzo, la consapevolezza di una eventuale carenza già è l'espressione di una elaborazione superiore (un vero stupido non si porrebbe alcun problema) già questo dimostrerebbe che il vero problema non sta nella mancanza di capacità ma nella mancanza di determinate risorse che non le permettono di vederla. Qui c'è di mezzo una percezione distorta (negativa) delle cose e di sè stesso che andrebbe elaborata.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#3]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Grazie per l'immediato consulto.
Il problema è che non mi sono mai interessato a nulla nella vita. Ho solo pensato a guardare il computer per tutta la vita, dando retta solo a cose demenziali e senza senso e che non mi hanno portato a crescere. Me ne sono sempre fregato di interagire con gli altri e di incuriosirmi della loro vita. Sono sempre rimasto in casa con i miei genitori e non mi sono mai impegnato per me stesso, ma anche se mi sforzassi di capire la quotidianità non ci riuscirei perché il mio cervello è troppo limitato, poco dinamico e chiuso. Ad esempio, dico che vorrei fare il capotreno per le Ferrovie dello Stato, ma sicuramente non sarà possibile perché è logico che non mi prenderebbero sapendo che non so nemmeno perché esistono le banche, perché la gente si muove tutti i giorni, perché si fanno i mutui e cosa sono ecc.... Non riuscirò a trovare neanche uno straccio di lavoro perché anche un muratore con la terza media sa cavarsela nella vita e capisce il suo senso. Ormai è da un mese che sento sempre spezzoni di canzoni in testa (ho sempre ascoltato tanta musica) e penso a parole a caso (come ad esempio fotoni o ipoltalamo o isotopo) che ho imparato durante gli studi ma alle quali non riesco a dare alcun significato e contesto. Ho sempre suoni e parole di tutti i tipi nella testa, anche finché parlo o scrivo! Magari avessi un problema al cervello e si potesse curare!
Questo stato è cominciato da quando ho finito il triennio all'università e devo dare ancora 11 esami.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Questo stato è cominciato da quando ho finito il triennio all'università e devo dare ancora 11 esami"

Sei quindi in grado di capire cosa ti ha fatto andare in crisi: aver esaurito il tempo prestabilito per terminare il corso di laurea triennale essendo indietro di 11 esami.

Magari fai confronti con altri che hanno iniziato assieme a te e stanno finendo, magari no.
Quel che conta è che hai iniziato a rifelttere seriamente su tutto quello che hai fatto finora, che potevi fare diversamente e che non ti soddisfa.

Hai scelto tu il corso di laurea o sei stato indirizzato dalla famiglia?
Fino a che punto si estende il "filtraggio" che tua madre ha effettuato nei tuoi confronti?