inadeguatezza

Salve, ho 36 anni, e posso considerarmi un fallito, uno dei tanti, certo....Credo che la colpa dei miei fallimenti e del mio caratteraccio schietto e diretto, sia dovuto all'educazione dei miei genitori. Mio padre (morto circa tre anni fa) è stao il classico padre assente autoritario che dice sempre di no...mi madre di conseguenza ha dovuto svolgere due ruoli, non riuscendoci un granchè bene. Non mi hanno mai accompagnato a scuola (nemmeno alle elementari!), non venivano alle recite scolastiche,non parlavano con i maestri...e una volta, alle medie, non mi hanno voluto dare i soldi per andare in gita con i miei compagni, perchè costava troppo! La paghetta, mio padre, me l'ha data, solo dopo che mi ha beccato a rubargli i soldi, e solo dopo avermi riempito di cinghiate, cosa che faceva, anche se non spesso (devo dire che anche mia madre non faceva mai mancare sberle e ciabattate.)...ho imparato ad andare in bici da solo a 12 anni, e fu il maestro di ed.fisica ad insegnarmi ad allacciarmi le scarpe...sono cresciuto taciturno e introverso, ed ho sempre avuto difficoltà a relazionarmi con gli altri, specie con le ragazze...all'età di 14 anni mi madre decise che doveva fare qualcosa per la mia schiena curva, così mi iscrisse ad un corso di nuoto dove il più grande aveva 9 anni (che umiliazione) e mi costrinse ad indossare un busto che mi rendeva ridicolo facendomi prendere in giro da tutti, quando sarebbe bastata un po' di ginnastica per raddrizzarmi la schiena...cosa che feci, da solo, buttando via l'orrendo bustino. Dopo le scuole, trovai lavoro come app. elettricista, ma il mastro non aveva ne tempo ne voglia di insegnarmi e cosi, dopo il servizio militare, ho cambiato mille lavori, senza mai trovare quello giusto...finchè nel 2001 decido insieme ad un socio molto più vecchio di me, di prendere un edicola, chiedendo i soldi a mio padre, che dopo molte resistenze, cede e me li dà....purtroppo con il socio le cose non andarono bene, vendetti la mia quota (che nel frattempo, causa euro, si era svalutata), mio padre non mi perdonò mai questa mia decisione e quando pochi mesi più tardi comprai un'autorimessa non volle aiutarmi...dopo quattro anni, mio padre muore, io,.che nel frattempo ero andato avivere da solo, vendo l'autorimessa, e torno nella mia vecchia casa con mia madre vedova...per due anni non trovo niente di buono da fare, se non lavoretti saltuari...alla fine insieme ad un mio amico decido di comprare un bar senza esserne troppo convinto, e infatti mi esaurisco e dopo un mese e mezzo lo vendo...poco più di due settimane dopo la mia ragazza mi scarica per un altro ed io non la prendo molto bene gliela faccio pagare...e stasera mi ritrovo qua e mi sento totalmente inadeguato e la colpa temo proprio che sia dei miei genitori.
P.S. devo aggiungere che mi sono beccato anche 2 denuncie penali una per falsificazione e una per aggressione e minacce nei confronti di un vigile urbano...e poi innumerevoli altre cazzate che non starò ad elencare.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
Il sentimento di inadeguatezza per la sua storia passata e presente, potrebbe essere sede di un lavoro psicoterapico, al fine di elaborare l' amarezza del passato, il rapporto con i suoi genitori, l' educazione ricevuta, ecc..., e le prospettive di vita futura.
Si rivolga, con fiducia ad una struttura pubblica, vedra' che trovera' professionistoi validi e referenziati, che sapranno esserle d' aiuto.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Maurizio Brescello Psicologo 102 1
Lei ha 36 anni e molta vita ancora davanti a se'. Capitalizzi le esperienze negative e impari da esse. Possiamo tutti, al di la' delle cose che abbiamo dovuto subire, esercitare il libero arbitrio. Si domandi perche', tanti cambiamenti e le sue responsabilita' negli eventi della vita. Un sostegno psicologico ed eventualmente una psicoterapia potra' sicuramente giovarle.

Auguri

Dr. Maurizio Brescello

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dopo
Utente
Utente
Mah...molti mi hanno sconsigliato di rivolgermi al servizio pubblico, in quanto, non essendo un caso grave, non verrei seguito a dovere, ed essendo disoccupato non mi posso permettere uno specialista bravo...siccome mi hanno detto che la psicoterapia parte da noi stessi e che lo psicologo e solo un aiuto, vorrei provare a farcela da solo, visto che comunque la causa di molti miei problemi la conosco, potreste aiutarmi? da dove devo cominciare per un processo di autoanalisi?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Le hanno detto un pugno di scemenze, mi pedoni lo sfogo.
Non esistono casi gravi o meno gravi, ma pazienti che necessitano di aiuto e di suppoto specilaistico, che siano paganti o no!
La psicoterapia non parte da noi e lo psicologo non è "solo" un aiuto opzionale, ma uno specialista formato ad aiutare con terapie mirare e calibrate alla storia clinica e diagnosi del disagio del paziente.
Saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente, da qui ovviamente non è possibile aiutarLa, perchè questo è un servizio di orientamento. Mi sento tuttavia di rassicurarLa sul fatto che nel servizio pubblico e in una città come la Sua potrà sicuramente ricevere le cure di cui ha bisogno. Chi Le ha detto che vengono seguiti solo i casi più gravi? Ha già provato a contattare una struttura?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore, forse chi Le ha detto che la psicoterapia parte da se stessi voleva esortarLa ad assumere l'iniziativa di porre Lei 'la domanda di psicoterapia'. Questa condizione e' essenziale per iniziare e portare avanti la terapia. Essa consiste in una rielaborazione dei propri vissuti 'attraverso' il terapeuta. Ad esempio nel modello psicodinamico attraverso la relazione che l'interessato struttura e mantiene con il terapeuta. Mi sembra che Lei abbia gia' fatto il primo passo di questa 'domanda' attraverso la presa di coscienza di soffrire un disagio. Sta al suo desiderio di risolverlo fare i passi successivi, in un contesto pubblico o privato. Esistono delle associazioni di volontariato certamente presenti nella sua citta' che potrebbe contattare
Cordiali saluti..

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132