Sentirsi dei falliti

Buona sera gentili dottori, torno ogni tanto ad approfittare dello splendido servizio che offrite..Ho chiesto altri consulti in quanto avuto dei trascorsi di ansia, per i quali ho fatto e continuo a fare psicoterapia. Proprio da questa è emerso che il mio problema era dovuto (oltre a qualche problema di natura sentimentale) all'andamento della mia vita da studente..Ad un certo punto non riuscivo a studiare, ma mi rendevo perfettamente conto di cosa ciò comportasse, risultato : L'ansia. Tutto questo accadeva proprio mentre mi accingevo ad affrontare uno dei punti più difficili del mio percorso da studente di medicina..l'esame di Anatomia. Nel mio corso ovviamente questa è una materia di somma importanza che si studia nel minimo dettaglio. risultando per tanto di una lunghezza mostruosa. Pensate che solo le lezioni durano circa 2 anni..e a questo si aggiunge il fatto che nella mia università va affrontato l'esame intero..Molti dei mie compagni hanno impiegato all'incirca un anno di studio prima di riuscire a darlo..e anche i più bravi non meno di 6 mesi di studio esclusivo.. Anche per me è passato un anno di studio prima che provassi sostenerlo ( nel fra tempo avevo però avuto anche l'ansia)..dopo un paio di tentativi il professore ha valutato di "sgraviarmi di 2/3 di programma e mi ha rimandato con "soltanto" la neuro anatomia. Passati due mesi ho riportato la parte in sopseso ma sono stato rimandato. Qualche giorno fa sono tornato a fare l'esame ma si è verificata una cosa che non avevo previsto..appena mi sono seduto, prima che il professore cominciasse a fare domande mi ha detto" se ti va male questa volta poi riporti tutto" Non ci ho messo molto a realizzare quale sciagura sarebbe stata per me una simile evenienza, cosi, non convintissimo della mia preparazione ho preferito tirarmi indietro e rinviare di un mese..Ora però a mente fredda, mi rendo conto della situazione in cui mi trovo..a settembre compio 24 anni e mi trovo a dover terminare ancora gli esami del secondo..vuol dire che me ne resterebbero almeno 4.. la più rosea delle prevesioni sarebbe quella di laurearsi a 28 anni, più realisticamente a 30..o forse mai..Questa cosa mi fa stare malissimo..Ho difficoltà a dormire la notte poichè mi assalgono diversi interrogativi..Non è forse troppo tardi? se arrivassi a laurearmi cosi tardi (ammesso e non concesso) riuscirei mai a costruirmi una carriera lavorativa soddisfacente? se poi dovessi ricominciare da capo con questo esame sarebbe davvero la fine..che fare allora? cambiare vita? ma per fare cosa? con quali prospettive?..Chiedo a voi se ve la sentite di consigliarmi qualcosa..vi ringrazio in anticipo e mi scuso se sono stato prolisso.In ogni caso se non vi andrà di rispondere, capirò.
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Non è forse troppo tardi? se arrivassi a laurearmi cosi tardi (ammesso e non concesso) riuscirei mai a costruirmi una carriera lavorativa soddisfacente? se poi dovessi ricominciare da capo con questo esame sarebbe davvero la fine..che fare allora? cambiare vita? ma per fare cosa? con quali prospettive?

Gentile utente, porsi questi interrogativi è abbastanza normale.

"Smettere di comportarsi" perchè paralizzati dall'ansia di questi interrogativi può essere invece disfunzionale.

Ci dice che è in terapia: che tipo di percorso sta affrontando? Ha sollevato questi punti con il/la terapeuta che la segue?

Le propongo infine una piccola "provocazione": cosa fare quando si è paralizzati dagli interrogativi?

Cordialmente
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
Gentile ragazzo,

Ritengo che dovresti affrontare queste problematiche con la tua terapeuta perchè c'è il rischio di costruire un problema dove non c'è, ovvero di dirti che non riuscirai mai, ecc...

Ne hai parlato con il terapeuta?
In che modi avete lavorato per gestire l'ansia?
Che tipo di terapia è?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio del tempo che mi avete dedicato.. La terapia che seguo è di tipo cognitivo comportamentale. La frequenza è bassa..una volta ogni 15 giorni , o un mese.. Ne ho parlato ovviamente..Mi dice cose abbastanza pragmatiche.. che in teoria so anche io.... che comunque con medicina il lavoro si trova, anche a 30 anni.. dato gli effetti del numero chiuso..che prospettive realmente migliori in effetti non ce ne sono se ti piace quello che studi..e per l'esame di continuare a studiare e basta.. non c'è ragione di fasciarsi la testa prima di essersela rotta..ma io mi chiedo... è davvero cosi?..
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
Non ho ben capito però che tipo di lavoro avete fatto concretamente per imparare a modulare l'ansia, dal momento che hai iniziato una psicoterapia per questa ragione.

"non c'è ragione di fasciarsi la testa prima di essersela rotta..ma io mi chiedo... è davvero cosi?.. "

Beh, sì. Forse qui è proprio l'ansia, come dicevo prima, che incide e che ti porta ad amplificare gli ostacoli. Ma è a questo livello che c'è bisogno di lavorare.

State facendo un lavoro sulle idee e credenze che sostengono tale problema?

Ti suggerisco queste letture:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1384-e-davvero-psicoterapia-cognitivo-comportamentale.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html

Saluti,

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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Provi a valutare entrambe le possibilità, ovvero che le sue preoccupazioni siano fondate o che siano infondate.

Come saperlo prima?

Quali problemi pensa di risolvere, preoccupandosi?
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dopo
Utente
Utente
@dottoressa Pileci...il tipo di lavoro non è ben chiaro neanche a me.. e per tanto mi è difficile spiegarlo..so cosa abbiamo fatto di concreto..vi erano alcuni problemi dovute a situazioni vissute male, tra cui lo studio..avevo di fatto messo da parte i miei obbiettivi per una serie di ragioni in realtà meno importanti, e la consapevolezza di questo mi faceva star male..avevo una certa tendenza ad usare eccessivamente la competizione (sopratutto in campo sentimentale), mi preoccupavo molto del giudizio degli altri, facendomi condizionare molto in quello che facevo, e anche sopratutto in quello che non facevo..Insomma tutta una serie di meccanismi mentali dannosi che abbiamo provveduto a demolire..Il mio "è davvero cosi?" è riferito in realta agli altri interrogativi, che potrei ridurre ad uno solo..ho ancora un futuro in questo campo? altrimenti dovrei costruirmene un altro e non so da dove cominciare..

Per il dottor Cali..preoccupandomi non risolvo nulla...bisogna agire per risolvere qualcosa..la psicoterapia fino ad ora mi ha aiutato proprio in questo...pensare meno ed agire di più..di fatto in tutto questo tempo, studiando, l'ansia se ne era andata..il fatto è che affrontando un esame cosi lungo e difficile, i risultati non li ho ancora raccolti, ed ora la minaccia di dover ricominciare da capo mi preoccupa molto e mi fa star male, il che chiaramente è un ostacolo all'azione..
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>ora la minaccia di dover ricominciare da capo mi preoccupa molto e mi fa star male, il che chiaramente è un ostacolo all'azione..

In terapia cognitivo-comportamentale il legame tra emozioni, pensieri e comportamenti è tenuto in grande considerazione.

Secondo questo approccio, tali ambiti si influenzano a vicenda: coltivare alcune convinzioni favorisce alcune emozioni a scapito di altre; provare alcune emozioni può facilitare alcuni comportamenti ed ostacolarne altri; comportarsi in un certo modo può avere effetti sul nostro modo di pensare e sulle nostre emozioni; etc. etc.

Lei ci dice che finchè lavorava per raggiungere il suo obiettivo andava meglio; quando un ostacolo l'ha posta davanti all'idea di non farcela, di fallire, ha cominciato a rimuginare ed a preoccuparsi. Forse le sue strategie per affrontare le difficoltà, in questo momento, sono più finalizzate a "tranquillizzarsi" che a risolvere il suo problema concreto (affrontare un difficile esame).

Dato che lei è in terapia, forse potrebbe essere utile far presenti questi aspetti al/alla terapeuta con cui sta facendo il suo percorso.

Cordialmente
[#8]
dopo
Utente
Utente
Che i miei sforzi in questo momento sono votati sopratutto a tranquillizzarmi è certo. Poichè tranquillizzarsi è necessario per poter studiare bene e quindi risolvere concretamente il problema...
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo, io le proporro' una risposta al suo consulto da una prospettiva leggermente diversa rispetto alle risposte precedenti (pur concordando con quanto suggerito dai colleghi)
Conosco l'esame di anatomia a cui si riferisce e so la fama terrorizzante che porta con se'.Lei avrebbe potuto superarlo se non si fosse lasciato suggestionare dalla 'intimidazione didattica' del docente. Ecco, su questo vorrei che si soffermasse: penso che in quel momento in lei e" subrntrata la paura e la sfoiducia in se'. Dovrebbe forse lavorare su queste dimensioni. Sapere affrontare le difficolta' e' infatti un processo evolutivo che si apprende studiando cosiak come le nozioni. Forse la sia ansia origina proprio da questa "incompetenza" a fronteggiare le difficolta. La paura e" molto diffusa ma ognuno deve potere contare sulla sua capacita' di fronteggiarla con coraggio, ottimismo, fiducia in se stessi e speranza.
Cordiali saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Che i miei sforzi in questo momento sono votati sopratutto a tranquillizzarmi è certo. Poichè tranquillizzarsi è necessario per poter studiare bene e quindi risolvere concretamente il problema...

Mi sembra che lei sia un pò intrappolato in una specie di circolo vizioso:

se non mi tranquillizzo, non riesco a studiare -> se non studio, probabilmente non passerò l'esame -> se penso che non passerò l'esame, non mi tranquillizzo

Forse, gli sforzi votati a tranquillizzarsi non sempre risolvono problemi...

Affrontare questi temi online le darà un orientamento di massima; farlo in terapia, forse le darà la possibilità di cambiare concretamente qualcosa.

Che ne pensa?
[#11]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
>>> la psicoterapia fino ad ora mi ha aiutato proprio in questo...pensare meno ed agire di più
>>>

Se l'impressione che traspare leggendo questo consulto e i suoi precedenti è corretta, il suo problema sembra proprio questo: che pensa ancora troppo e agisce troppo poco.

Ma se è così, ha poco senso lamentarsi del fatto che la terapeuta le dice cose che sa già, perché il suo problema non è che non sa abbastanza, è che NON AGISCE abbastanza.

Perciò continuare a postare qui, nella speranza di ricevere l'informazione preziosa, quella che da sola le cambierà la vita di botto, potrebbe essere solo un'illusione.

Piuttosto dovrebbe lavorare con la sua terapeuta per farsi aiutare ad agire ancora di più, a non farsi troppe domande prima, e a pensare semmai DOPO, valutando gli EFFETTI dei risultati che avrà prodotto agendo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio delle vostre risposte...quello che dite per quanto giusto non è per me facile.. mi trovo purtroppo in una situazione difficile...dato che sono totalmente in balia della volontà del docente che sembra essersi pentito di avere concesso sgravi di programma agli studenti... è un periodo brutto...per ora faccio il lavoro che devo fare poi...trarro le conclusioni.. spero solo non sia troppo tardi..
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>quello che dite per quanto giusto non è per me facile..

Lo sta valutando "a priori". Come suggeritole dal dott. Santonocito, e come ha ben colto lei, faccia, e POI valuti se era facile o meno...

In bocca al lupo
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dopo
Utente
Utente
Buon giorno dottori. Volevo solo dire che l'esame poi è stato fatto. Vi ringrazio dei consigli.Cordialmente.
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Grazie per l'aggiornamento e complimenti per la prova!

Cordiali saluti

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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