Paure religiose

Buongiorno,
da alcuni giorni sto vivendo delle ansie terribili.
Mi spigo: domenica sono andato a messa e nella lettura del Vangelo si parlava delle
tentazioni e di satana.
sono stato assalito da una paura terribile; quella che mia figlia (di sei mesi regolarmente battezzata) potesse essere bersaglio di satana (impossessata) non avendo, essendo troppo piccola, mezzi di difesa come noi grandi (preghiera, confessione, eucaristia etc. etc.).
Preciso che sono un tipo molto ansioso e questo pensiero sta diventando una vera ossessione al punto da tenere la mia mente occupata per tutta la giornata con conseguent stati di ansia, irrequietezza, paure etc. etc.
Come posso uscirne e tranquilizzarmi?
Grazie
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
In passato ci ha già interpellato per problemi di ossessioni. È quasi certo che questa nuova paura non sia che l'ennesimo modo di manifestarsi del suo problema. Perciò dovrebbe riferirsi ai suoi curanti.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Si vi ho già contattato in passato per problemi di ossessioni.
La mia psicologa la incontrerò lunedì ed io vorrei avere delle rassicurazioni subito per tranquillizzarmi in quanto ho paura che queste ossessioni diventino convinzioni.
Grazie
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
No, niente rassicurazioni. Le avranno certamente detto che le rassicurazioni riducono l'ansia, sul momento, ma sul lungo periodo la aumentano e la fanno peggiorare. Perciò le renderemmo un pessimo servizio se tentassimo di rassicurarla.

Dovrebbe piuttosto ricevere cure specifiche per ansia/osssessioni.

Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
la cura la sto facendo con cipralex.
è solo un momento ....!!!!!!!!!

cmq. rassicurare permette anche di liberare la mente in modo da essere più obiettivi e razionali e di poter gettare le basi per ridurre l'ansia sul lungo periodo.

approfitto per chiederle una cosa:
come mai quando si ha questo tipo di disturbo le persone
a cui si rivolgono i ns. pensieri ossessivi sono quelle a cui
vogliamo più bene?

Grazie
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>cmq. rassicurare permette anche di liberare la mente in modo da essere più obiettivi e razionali e di poter gettare le basi per ridurre l'ansia sul lungo periodo

Gentile utente, "rassicurare" serve solo a creare dipendenza dalle rassicurazioni!

Sta seguendo un percorso di psicoterapia o sono colloqui psicologici? La psicologa che la segue è anche psicoterapeuta? Se sì, di che orientamento?
[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Calì

il medico che mi segue è psicoterapeuta con orientamento analitico-transazionale.

per rassicurare non intendo essere detto "che va tutto bene" e basta ma far capire che quei pensieri sono frutto di una paura sbagliata.

penso che questo sia uno degli obiettivi della psicoterapia; ristrutturare il pensiero in modo da farlo corrispondere alla realtà.

Invece, secondo Voi, quali sono gli obiettivi della psicoterapia?

Grazie
[#7]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, la ricerca di rassicurazioni può assumere diverse forme, da "Ditemi se quello che penso è vero" a "Ditemi se le mie idee sono frutto di una paura sbagliata".

Cambiano le parole, ma la sostanza rimane la stessa, ovvero la difficoltà a tollerare dubbi ed incertezze e la ricerca di "risposte".

Per quanto riguarda gli obiettivi di una terapia, secondo l'approccio cognitivo-comportamentale non sono dati "a priori", ma sono discussi e concordati caso per caso con il paziente, a seguito di un'attenta valutazione iniziale.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Mi sono rivolto dal mio psichiatra che mi ha dagnosticato un
disturbo ossessivo.
I miei dubbi sono rivolti alla scelta del farmaco, il Laroxyl in
quanto nelle indicazioni tutto è scritto tranne che serve per il
disturbo ossessivo.
Vi chiedo se questo tipo di farmaco è adatto a curare questo
mio disturbo o se ce ne sono di meglio.
Ho letto sul sito dell'aidoc che il farmaco da usare per questo
tipo di disturbo è Anafranil.

grazie
[#9]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Deve rivolgere la sua domanda in psichiatria.

Cordiali saluti
[#10]
dopo
Utente
Utente
ma se non è utile cercare rassicurazioni che fanno calmare l'ansia al momento, cosa bisogna fare quando si è difronte ad input (pensiero, sensazione, immagini mentali) che ti fanno venire ansia e quest'ultima rafforza quell'input?

bisogna respingerli, accettarli, o ignorarli?

sono anni che faccio psicoterapia e non l'ho ancora capito.

[#11]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, la sua domanda è molto diversa da quelle che ci ha posto prima.

Prima ci chiedeva rassicurazioni sul *contenuto* dei dubbi, e queste non potevamo fornirgliele. Ora ci pone domande su come comportarsi quando uno stimolo innesca una preoccupazione o un dubbio che lei riconosce come ansiosi.

Innanzitutto, complimenti per la chiarezza con cui espone il problema: esiste un approccio alla psicoterapia, che si chiama "cognitivo-comportamentale", e che spiega questa sorta di "circolo vizioso" tra ansia, dubbi e ricerca di risposte proprio come fa lei, basandolo su solide ricerche scientifiche.

In poche parole:

- mi viene un dubbio, per cui di solito non esiste una risposta "perfetta"
- cerco questa risposta, non la trovo, e provo ansia
- più provo ansia, più si rafforza in me l'idea che DEVO trovare la risposta al dubbio, e che quando la troverò andrà tutto a posto
- cerco una rassicurazione chiedendo agli altri, qualcuno mi dà un consiglio o una risposta e provo un MOMENTANEO sollievo. Ma poi mi torna il dubbio: "E' sicuro che sia proprio così?"
- il ciclo ricomincia, ed io, alla ricerca del sollievo, chiederò ad altri, sempre più spesso

E' una trappola insidiosa, in cui la soluzione "chiedere agli altri" e quella "cercare la risposta" alimentano il problema.

In terapia cognitivo-comportamentale si lavora di solito su diversi fronti: si cerca di aiutare la persona a tollerare l'ansia e l'incertezza SENZA cercare rassicurazioni, ad esporsi ai dubbi, ad effettuare delle scelte e mantenerle ANCHE se si prova ansia, ad impegnarsi in vista dei propri obiettivi "accogliendo" i dubbi, ma senza dar loro la dignità di problemi importanti.

Cordiali saluti
[#12]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Gianluca Cali
succede prorpio questo.

io in terapia affronto le mie paure, le chiamo per nome, riesco a guardarle in faccia e ristrutturo le mie credenze in modo da dargli
il giusto valore.

questo non significa certo rassicurarsi ma vedere le paure e le
ossessioni da un altro punto di vista. Quello reale.
Delle volte a fine seduta dico a me stesso "come posso pensare delle cose del genere".

il problema è che quando mi trovo nello studio della psicoterapeuta
mi rilasso, mi sento a mio agio, protetto e libero tutte le mie ansie ed ossessioni;

ma fuori dallo studio sono preda facile delle mie ossessioni e delle mie ansie.

assillo mia moglie e mia madre con le mie paure.

Come mai?



[#13]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> il problema è che quando mi trovo nello studio della psicoterapeuta
mi rilasso, mi sento a mio agio, protetto e libero tutte le mie ansie ed ossessioni;

ma fuori dallo studio sono preda facile delle mie ossessioni e delle mie ansie.
>>>

Mi pare abbastanza evidente, il perché: il problema di base delle ossessioni è il bisogno di rassicurazioni; di fronte all'esperto, ossia il terapeuta, si sente rassicurato e quindi l'ansia si placa. Ma appena esce dal suo studio, la giostra ricomincia.

>>> bisogna respingerli, accettarli, o ignorarli?
sono anni che faccio psicoterapia e non l'ho ancora capito.
>>>

Questo potrebbe essere un commento sulla sua terapia, oltre che su se stesso.

Nelle terapie come la breve strategica, un approccio attivo e focalizzato sul problema, si spiega fin dall'inizio che le ossessioni vanno trattate da ossessioni. Ogni qualvolta lei cede alla tentazione di dar loro importanza, di dar loro corda, sta alimentando il problema.

Cordiali saluti
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