Ansia sulla mia salute

Salve a tutti,
da diversi mesi a questa parte ho un'ansia che a volte mi opprime e non sono più la stessa. A proposito di cosa? A proposito della mia salute. Ho spesso, anzi sempre, paura di sentirmi male fuori casa (anche in casa, ma sentendomi al sicuro mi pesa meno), paura che mi venga la diarrea, paura di vomitare, paura di svenire (per quale motivo non si sa) e non riuscire a chiamare aiuto o ancor peggio che qualcuno mi veda. Non è una vera e propria ipocondria, ma è una brutta fissazione che inizia a tormentarmi. Fortunatamente sono piuttosto brava a razionalizzare, ad autocontrollarmi, fino ad ora non ho mai avuto veri attacchi di panico, ma solo dei picchi d'ansia che magari sono riuscita a farmi passare distraendomi col pc, con la musica o chiacchierando con qualcuno. Sono asmatica (asma bronchiale e allergica di lieve entità), un po' delicata di stomaco e soffro di cattiva digestione, nausea, probabilmente un po' di gastrite, dice il mio medico. Non ho mai avuto i sintomi necessari da farmi prescrivere una gastroscopia, ma come se le mie stupide ansie non fossero sufficienti, ho il terrore dei tumori!!! Penso che magari quei malesseri che ho ogni tanto, spesso e volentieri causati dall'ansia e quindi qualcosa di psico-somatico, potrebbero essere gravi malattie, tumori che avanzano...ho l'incubo di vomitare sangue, di avere un infarto, l'incubo di avere uno shock anafilattico e morire in 5 minuti. So che sembrano fissazioni stupide, ma tutto quest'ansia mi debilita, mi spossa, mi toglie la vitalità, l'energia e la solarità che ho sempre avuto! Posso sicuramente dire che sono stressata per diversi motivi: relazione a distanza, laurea imminente, problemi in famiglia, grandi cambiamenti di vita che mi aspettano. Dato che la mente umana è terribilmente complicata, pensate che gli stress presenti nella mia vita si possano in qualche modo collegare all'ansia sulla salute??? Perché non riesco a trovare un collegamento tra le due cose...
Ringrazio anticipatamente per le risposte e Vi porgo un cordiale saluto.
Fify
[#1]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara Fify,

non sono affatto "fissazioni stupide"; il suo malessere è certamente meno evidente di una gamba rotta, ma è pur sempre un malessere e come tale è degno di tutta la sua attenzione.

Ci chiede se lo stress possa avere influenza sui suoi stati ansiosi? La risposta non può che essere affermativa.

In periodi di particolare stress, stanchezza, preoccupazione... la nostra mente mette in atto delle "difese" che spesso sembrano non avere nulla a che fare con la preoccupazione cosciente relativa al periodo in questione.

Evidentemente rispetto alla sua storia di vita, unica e irripetibile, la risposta "più funzionale" della sua mente si traduce nell'ansia per la sua salute.

Quali siano le ragioni non possiamo dirglielo noi da qui che non conosciamo nulla della sua storia; il consiglio, in questi casi, è quello di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta che l'aiuti a superare questo momento.

E' successo qualcosa qualche mese fa quando ha cominciato ad avere i primi disagi?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Callina,
innanzitutto grazie per la tempestiva risposta. Sinceramente non ricordo nessun evento particolare, ma più probabilmente un insieme di preoccupazioni. La cosa che mi stupisce è che sono preoccupazioni e pensieri che ho da diversi anni (parlo della mia relazione sentimentale a distanza, dei problemi in famiglia, degli esami universitari), ma mai fino a qualche tempo fa avevano provocato in me questo tipo d'ansia. In effetti tempo addietro l'ansia aveva trovato "appiglio", se così si può dire, sulla relazione col mio fidanzato (ero particolarmente propensa al litigio etc), da qualche mese a questa parte invece trova appiglio sulla mia salute che nonostante l'asma e qualche problemino di stomaco sensibile, risulta pressoché ottima (ho fatto da poco degli esami del sangue completi, proprio per stare serena). Un evento importante credo sia stato i primi di dicembre 2011, quella volta che una mattina sono uscita a fare shopping con un'amica e mi è venuto un terribile mal di pancia con annessa nausea. Sono stata talmente male che dal giorno, per il terrore di stare di nuovo così, ho iniziato a rimandare uscite con amici, evitare di stare troppo fuori casa...avevo per fino paura di spostarmi a Cagliari (100 km da casa) per gli esami universitari o le lezioni. I miei pensieri ricorrenti da allora sono: e se mi sento male in treno? E se non trovo un bagno? E se svengo all'improvviso? Poi ho dei momenti del tutto razionali in cui mi dico: ma perché diamine dovrei sentirmi male? Se mi verrà mal di pancia andrò in bagno e stop; non c'è motivo per cui dovrei svenire o avere chissà che cosa. Le parti razionale e irrazionale si alternano continuamente, è davvero una cosa seccante! A volte desidero fare un check up completo del corpo per levarmi ogni dubbio, ma sono sicura che dopo un po' di tempo mi tornerebbe la solita ansia. Come ho specificato prima, non ho mai avuto attacchi di panico (ho letto come si manifesta e non mi è mai successo fortunatamente), però sicuramente crisi di ansia acuta si.

La ringrazio nuovamente
Fify
[#3]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
<<Sono stata talmente male che dal giorno, per il terrore di stare di nuovo così, ho iniziato a rimandare uscite con amici, evitare di stare troppo fuori casa...>>

quello che descrive è un sintomo abbastanza tipico dei disturbi di natura ansiosa; si parla in questi casi di ansia anticipatoria, ossia della paura che precede il "momento temuto" con la conseguenza, spesso, di arrivare al punto da non riuscire più a condurre una vita normale.

Il controllo sulle proprie azioni può diventare sempre più invalidante, proprio per il terrore che lei descrive, e le strategie di evitamento possono portare ad un ritiro dai consueti compiti vitali.

Non ricorda se nel periodo precedente al dicembre 2011 è successo qualche evento, anche apparentemente non strettamente connesso, che possa aver dato il via a questa sua paura?

L'evento che ci racconta non giustifica, da solo, l'ansia che ne è seguita nei giorni successivi.

Nella sua storia di vita ci sono senza dubbio tutti gli elementi che aiuterebbero a comprendere questo suo disagio, a guardarlo in faccia, ad ascoltarlo e a risolverlo. Per far ciò è necessario che lei contatti un professionista della sua zona, psicologo psicoterapeuta, che potrà aiutarla a prendersi cura di questo suo disagio che, come le ho scritto, non va considerato come una "stupida fissazione". E' un disagio che, come tutti i malesseri più evidenti, va affrontato nella giusta prospettiva clinica.

Un caro saluto
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Callina,
a parte i motivi di stress che ho già esposto, non ricordo nessun altro tipo di evento prima di quell'episodio nel mese di dicembre 2011, a parte, naturalmente, le solite e comuni ansiette da prestazione prima degli esami universitari. In generale, nella mia vita, non ho mai sofferto d'ansia in questo modo se non per i comuni eventi tipo esami, l'ansia da sala d'attesa prima di fare un prelievo, il momento che precede il parlare in pubblico e questo genere di cose. Posso affermare che negli ultimi anni la mia vita è cambiata radicalmente: ho cambiato corso di laurea e sono tornata a vivere con i miei genitori (nel 2009) dopo due anni praticamente persi in un corso che non mi piaceva e durante i quali ho vissuto da sola. Contemporaneamente è iniziata la mia relazione a distanza e, sempre contemporaneamente, ho sofferto davvero tanto per delle incomprensioni avute col mio padre biologico (avevo circa 2 anni quando i miei hanno divorziato, sono andata a vivere da subito con la mamma, ma ho sempre avuto buoni rapporti con mio padre finché non sono cresciuta abbastanza da capire certe sue scorrettezze, una storia un po' complicata insomma). Si può dire che ho avuto una vita non troppo semplice per avere solo 23 anni! Non so se l'insieme di queste cose (accadute nel 2009 in linea di massima) possa collegarsi alla mia attuale ansia e se sia probabile che arrivi tutto in ritardo di 3 anni, magari perché fino ad ora ho cercato di essere più indistruttibile di una roccia, però le ho fatto conoscere un po' di più la mia persona, anche se molto in sintesi.
Cosa ne pensa?

Cordiali saluti
[#5]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"magari perché fino ad ora ho cercato di essere più indistruttibile di una roccia,"

Gent.le ragazza,
la sopportazione nell'immediato può sembrare una strategia vincente ma in realtà è una "trappola" che prima o poi fa ci riporta di fronte alle nostre difficoltà, in questo senso un percorso di psicoterapia può essere un'opportunità per avviare un processo di cambiamento, che le consenta di individuare e valorizzare le risorse personali.

A tal proposito le consiglio la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#6]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
l'eventuale psicoterapia, potrebbe aiutarla a mettere ordine all'interno del suo sentire.
La relazione a distanza, gli stress del suo quotidiano, la laurea imminente, potrebbero essere elementi che hanno slatentizzato ansia pregressa o causata di nuova mal gestita.
Spesso l'ansia passa dal mentale al corporeo, esprimendosi con i sintomi
Sintomi che oltre ad essere curati, andrebbero analizzati, ascoltati e soprattutto reinterpretati , restituendole un più funzionale rapporto psiche-soma.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#7]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

come le hanno già risposto le colleghe, tutti gli eventi che ci descrive, seppure lei li collochi a partire dal 2009, sono, in realtà, situazioni ancora in essere.
Mi sembra di capire che la relazione a distanza, il rapporto con suo padre... siano tuttora causa di frustrazione, anche se apparentemente ben gestiti fino ad oggi.
In questo contesto ogni evento, anche apparentemente banale, può favorire la comparsa di sintomi ansioni che prima, forse, erano latenti e abbastanza ben gestiti.

Essendo lei la prima a riconoscere di aver <<avuto una vita non troppo semplice per avere solo 23 anni>> credo che un percorso di psicoterapia possa essere davvero utile.

Un caro saluto
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