Evoluzioni del cipralex?

Salve
da qualche mese mi sto curando con Cipralex.
Gli effetti, dopo una prima fase di assimilazione del farmaco, non sono tardati ad arrivare. L'appetito è ripreso alla grande, alcune forme di bruciori di stomaco (derivate da stress) sono sparite, così come alcune forme di mal di testa (penso anch'esso legato a stress). Un buon farmaco direi.
La particolarità di questo farmaco è che non ti addormenta durante la giornata, ma aiuta ad essere rilassati quando è il momento (ad esempio dopo un po' che si è seduti ... viene sonno).
Nonostante tutto però, la cosa un po' strana è che pensavo fosse un farmaco un po' più attivante, nel senso che ti togliesse del tutto quel senso di oppressione che la depressione ti porta. In altre parole, non hai la sensazione di vivere al 100% ma è un po' come se rimanessi per così dire "incantato".
Esistono sperimentazioni sul mercato che possano portare ad un'evoluzione di questo farmaco (es. una nuova molecola) che magari possa permettere di superare questa sensazione negativa che rimane con Cipralex?

Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

per quesiti specifici sui farmaci deve rivolgersi in Psichiatria perchè noi psicologi non samo medici.

Posso chiederle come mai prende il Cipralex e chi gliel'ha prescritto?
Che diagnosi ha ricevuto?

Ha pensato di sottoporsi anche ad una psicoterapia?
Per quanto sia sicuramente un risultato positivo ottenere la soppressione dei sintomi, infatti, può essere opportuno non limitarsi ad assumere degli psicofarmaci, ma lavorare attivamente sul disagio psicologico per risolverlo del tutto cpn un intervento psicoterapeutico.

Il rischio che al momento dell'interruzione della terapia farmacologica tutto torni come prima è sempre presente, quanto il paziente non ha lavorato anche sulle cause del suo disagio, che solitamente sono psicologiche e non organiche.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
come già detto dalla collega, della farmacoterapia se ne occupano gli psichiatri, dovrebbe porre la stessa domanda a chi le ha prescritto la terapia e la ha in carico.
Un suggerimento è quello di affiancare la psicoterapia alla farmacoterapia, per la risoluzione del suo disagio.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Caro Utente,

il farmaco è sicuramente di grande aiuto per la cura del sintomo; tuttavia devo anch'io confermarle che il rischio di una ricaduta in caso di sua sospensione è molto alto.

La strategia migliore sarebbe quella di affiancare un percorso psicoterapeutico alla cura farmacologica.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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