Depressione senile

questo consulto è per capire un mio dubbio...mia nonna di 85 anni è da qualche mese che così da un momento all'altro ha cominciato a soffrire di depressione senile(questo è quello che hanno detto i medici),si è abbattuta non ha più voglia di vivere,si sente male,dice di non riuscire più a mantenersi da sola,è dimagrita tantissimo e non vuole più stare sola,a volte piange,a volte è tranquilla ma sta quasi sempre a dormire...gli anno dato dei farmaci e alcuni invece di risollevarla l'hanno buttata sempre più giù....la mia domanda è:possibile che ciò si può curare solo con farmaci???oggi l'ha visitata un psicoterapeuta e le ha prescritto altri farmaci,io ci sono rimasta perchè pensavo gli svolgesse una conculenza più approfondita invece nulla,l'ha visita ha detto che si deve fare forza e gli ha dato dei farmaci..l'unica domanda: da quando o perchè si sente cosi??e lei non ha saputo rispondere e quindi niente..si deve fare forza,e noi familiari essere comprensibili e magari metterle una badante....ma non si potrebbe aiutare diversamente???io non so che posso fare ed essendo l'unica nipote che non lavora e ha più tempo libero lei ha pensato che posso andare io da lei...ma io mi sento più depressa di lei e non penso di poterla realmente aiutare..anche perchè io mi sento uno schifo già di mio...
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Un trattamento psicologico può non essere utile se il paziente è in una situazione di blocco tale da non collaborare. I farmaci dovrebbero innanzitutto sbloccare questa situazione.

Potrebbe essere utile che, almeno in questa fase, siano i familiari a ricevere una consulenza che possa indirizzarvi su come comportarvi per sostenere la nonna. Rivolgetevi ad uno psicologo competente nell'ambito della psicologia dell'invecchiamento.

Lei ci racconta che la nonna si sente male perchè non riesce più a mantenersi da sola. E' successo qualcosa di particolare in quest'ultimo periodo?

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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Utente
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no non è successo nulla di particolare....cmq il suo è solo un modo per non reagire,dice che non si mantiene da sola,ma quando gli va riesce a mantenersi in piedi e camminare..stessa cosa per il cibo dice che non ha fame,che non vuole più mangiare ma poi mangia tranquillamente anche se poco ma mangia..insomma lei si comporta cosi perchè vuole morire...
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Utente
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no non è successo nulla di particolare....cmq il suo è solo un modo per non reagire,dice che non si mantiene da sola,ma quando gli va riesce a mantenersi in piedi e camminare..stessa cosa per il cibo dice che non ha fame,che non vuole più mangiare ma poi mangia tranquillamente anche se poco ma mangia..insomma lei si comporta cosi perchè vuole morire...
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Quindi voi non potete ipotizzare o identificare qualche motivo che l'abbia portata ad essere improvvisamente stanca di vivere?

Fisicamente come sta?
Vive da sola?
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Utente
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no non possiamo ipotizzare nessun motivo....infatti tutti ci siamo chiesti da cosa possa essere accaduto questo cambiamento....forse qualche incomprensione tra familiari..lei è sempre stata una persona ansiosa,infatti quando succede qualcosa,anche una minima "discussione o lite" comprensibile in famiglia lei si fissa e non dorme tranquilla..infatti ha sempre avuto un farmaco(compressa) che ha preso prima di dormire la notte...fisicamente si è indebolita a causa del peso sempre minore..e si vive da sola da 4 anni...
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Essendo una persona molto ansiosa può essere che qualche "brutto" pensiero le si sia "fissato" in mente, magari qualcosa a cui non avete dato peso, ma che per lei può avere un significato più tragico.

Provate a parlare con lei, con molta pazienza e sensibilità, senza insistere, cercando di capire cosa possa averla turbata. Se qualche incomprensione familiare, qualche acciacco fisico che si è accentuato, qualche ricordo che suscita malinconia, la paura della morte.

Il consiglio è anche quello di farvi affiancare da uno specialista.
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Utente
Utente
già,però lei non parla più tanto,è come se non gli importasse più nulla di niente e nessuno.....l'idea dello specialista giusta,però ogni persona che l'ha visitata fino ad ora non fa niente oltre che dire che è depressa e quindi le dà qualche farmaco e via....boh..
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
a quali specialisti vi siete rivolti?

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Utente
Utente
già,però lei non parla più tanto,è come se non gli importasse più nulla di niente e nessuno.....l'idea dello specialista giusta,però ogni persona che l'ha visitata fino ad ora non fa niente oltre che dire che è depressa e quindi le dà qualche farmaco e via....boh..
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile ragazza,
purtroppo le problematiche depressive sono abbastanza frequenti nella terza età, si possono infatti sommare in vario modo e grado fattori di tipo fisico, psichico, emotivo, relazionale, sociale, economico.

Comprendo il suo dispiacere nel vedere sua nonna deperire e soffrire in questo modo, le suggerirei di rivolgersi ad un geriatra, se già non l'avete fatto, e anche ad uno psicoterapeuta esperto in disagi della terza età.

Cari auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile ragazza che specialisti hanno visitato sua nonna? vista l'età andrebbe esclusa la possibilità di una problematica organica, il neurologo, oltre al geriatra, dovrebbe essere il medico di riferimento.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Utente
Utente
oggi ho cercato di fare più chiarezza e sapere maggiori cose riguardo la situazione...ed ho un forte dubbio...ora racconto un pò la situazione di salute della nonna(non so se può influire con la depressione senile),moltissimi anni fa circa 30,lei stata operata per un cancro e da allora gli sono state tolte alcune parti del basso ventre,e porta la busta per le feci......poi da qualche anno soffre di un calcolo al rene.....però chi l'ha visitata dice che queste cose con la depressione che gli hanno diagnosticato ora non hanno nulla a che vedere,comunque dall'operazione ha sempre assunto una compressa di TAVOR prima di addormentarsi....poi l'ha sospesa perché non ne sentiva più la necessità.....ora per questi stati l'abbiamo fatta visitare prima dal suo medico curante,poi da uno specialista che l'ha seguita da quando ha fatto l'operazione e infine da uno psichiatra(e non da uno psicoterapeuta come avevo scritto principalmente),mi sono sbagliata,scusatemi....quello che mi domando sono i farmaci che le hanno dato da assumere:
1 compressa di FERRO-GRAD (per mancanza di ferro),prima di pranzo;
5 gocce orali di WINTHROP ALPRAZOLAM 0,75(per l'avvertenza si sensazione di calore),state prescritte da dare ogni volta che avverte questa sensazione di calore,ma lei le prende un'ora prima di pranzare e cenare perché dice che dopo si sente più a suo agio e meglio a mangiare,oltre a metà pomeriggio quando avverte uno stato di calore o sente la necessità di avere qualcosa(ad oggi lo psichiatra ha detto che possiamo aumentare la dose a 10 gocce);
1 fiala di CARNITENE 1 g/10 mL soluzione orale(per darle forza);
1 compressa di MUTABON-MITE 2 mg+10(prima di coricarsi la sera);
1 compressa di TAVOR (prima di coricarsi la sera).
questi sono tutti i farmaci che i medici hanno prescritto,ma il mio dubbio risale sul TAVOR(compressa che prendeva già anni prima),che però ora assume in modo continuo,la vuole ogni volta che deve dormire,quindi quasi ogni ora,perchè ultimamente sta sempre a letto e vuole dormire,si alza solo per mangiare....come fare evitare che la vuole???e se non gliela diamo si innervosisce e piange...quante ne può assumere in un giorno senza crearle maggiori problemi???ormai non sappiamo più come fare...e lo psichiatra riguardo a ciò non dice nulla,anzi dice che non fa niente,ma io penso che tutti questi medicinali possano farle male...grazie

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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara signora,

lo psicologo non è un medico e, quindi, per tutti i chiarimenti relativi alla cura farmacologica che è stata prescritta deve rivolgersi al suo medico di riferimento.

Se le occorre una seconda opinione rispetto ai farmaci specifici che le sono stati prescritti le consiglio di postare la sua richiesta nella sezione psichiatria di questo sito.

Per quanto riguarda l'aspetto psicologico è invece importante che sua nonna venga seguita anche da uno psicologo.

Un caro saluto e tanti cari auguri

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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dopo
Utente
Utente
ma perchè non ricevo più nessuna risposta?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile ragazza,
c'è qualcosa che non le è chiaro nelle risposte fornite?
Cosa vorrebbe sapere, oltre?

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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Capisco la sua grande preoccupazione, ma da qui non possiamo fare altro che darle i consigli le abbiamo già scritto:
rivolgersi al medico di base, al geriatra, allo psichiatra per i dubbi sui farmaci e sullo stato di salute (piuttosto sentire anche il parere di uno specialista diverso da quelli che l'hanno già visitata);
rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per una consulenza a voi familiari e per capire come aiutare sua nonna da un punto di vista psicologico;
con l'accorgimento di affidarsi a specialisti con esperienza nell'ambito dell'età senile.
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Utente
Utente
va bene,ringrazio tutti per i consigli dati...e scusate la mia insistenza ma la situazione degenera giorno per giorno e non è facile per noi familiari,comunque ringrazio tutti
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Dr.ssa Maria Luisa Abbinante Psicologo, Psicoterapeuta 56 1
Gentile utente,
l'unico suggerimento che da qui possiamo darle è di fare visitare sua nonna da un neurologo (oltre che dallo psichiatra)....... molto spesso i disturbi depressivi dell'anziano sono legati ai processi di invecchiamento cerebrale, dunque, una visita neurologica potrebbe essere utile nel suo caso.

Le suggerisco, inoltre, di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta che abbia esperienza con la terza età per fare una valutazione del presumibile quadro depressivo della nonna e che la prenda in carico per dei colloqui di supporto o psicoterapia.

Può essere utile anche cercare di coinvolgere la nonna in attività di socializzazione all'aria aperta, certo una volta che la situazione si sia sbloccata. Uno dei fattori che influisce negativamente sull'umore dell'anziano è, infatti, il progressivo restringersi della cerchia sociale a causa dei frequenti lutti di amici e familiari della propria generazione..... cerchi dei centri diurni per anziani o luoghi di aggregazione per anziani.

Dr.ssa Maria Luisa Abbinante
Psicologa Psicoterapeuta
www.psico-milano.org

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dopo
Utente
Utente
la ringrazio per il consiglio,ma fosse facile trovare nella mia zona uno psicologo psicoterapeuta con esperienza in età senile....sono giorni che cerco e non mi risulta affatto facile,e poi c'è da considerare il fatto che per la nonna è sempre stato molto complicato farla uscire,infatti da dopo l'intervento non esce mai di casa(a parte raramente prima di ora,ma in questo stato è difficile farla uscire) e poi è invalida al 100% quindi bisogna trovare qualcuno che venga a fare consulenza alla casa....qualche consiglio per trovarne uno esperto bravo?ma c'è la possibilità di consulenza a domicilio???
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile ragazza,
può cercare uno specialista tra gli iscritti a questo sito o tra gli iscritti all'Ordine della sua regione ai link

https://www.medicitalia.it/specialisti/psicologia/
http://www.psicologipuglia.it/

Provi magari a contattarli direttamente per sentire pareri e disponibilità.

Cari auguri
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Come le dice la collega Abbinante e come le è stato detto da altri colleghi, nella terza età i disturbi psichiatrici devono essere diagnosticati innanzitutto dal medico (neurologo o psichiatra). L'invecchiamento cerebrale può ostacolare o rendere infruttuoso un lavoro psicoterapeutico.

Non è detto, tuttavia, che sua nonna non possa essere abbattuta _anche_ per cause che di organico hanno poco a che vedere, ad esempio per la sua condizione dopo l'intervento. Perciò, potrebbe ricevere giovamento anche da dei colloqui psicologici.

Le visite a domicilio vanno richieste direttamente al professionista, alcuni sono disponibili a farne, altri no.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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