Depressione in gravidanza
Buongiorno, sono un ragazzo di 28 anni e tra poco diventerò papà.
Ho un grosso peso che non so come gestire: la mia compagna, mia coetanea, non ha preso bene la gravidanza, arrivata inattesa in un momento delicato del nostro rapporto.
Mentre io sono entusiasta del nuovo arrivo e sono completamente coinvolto e felice, lei alterna momenti di felicità a profonde depressioni, con pensieri sulla sua incapacità di amare il bimbo, di rifiuta di accettare il cambiamento della vita che verrà e rimane legata alla sua vita prima della gravidanza e che, come la mia, verrà modificata completamente.
Sono un po' spiazzato da tutto questo, in quanto credevo di poter essere io, tra i due, quello meno sicuro.. invece con mia grande sorpresa ora mi trovo a dover "sostenere" questa situazione con le mie sole forze, ho paura di non riuscire a reggere e vorrei che lei, insieme al piccolo, fossero felici per un futuro sereno.
Non so quanto questa situazione sia diffusa, sto pensando di rivolgermi ad uno psicologo per farmi aiutare e cercare di coinvolgere anche lei eventualmente.
Vorrei qualche consiglio e parere, e se possibile, un po' di conforto.
Grazie anticipatamente
Ho un grosso peso che non so come gestire: la mia compagna, mia coetanea, non ha preso bene la gravidanza, arrivata inattesa in un momento delicato del nostro rapporto.
Mentre io sono entusiasta del nuovo arrivo e sono completamente coinvolto e felice, lei alterna momenti di felicità a profonde depressioni, con pensieri sulla sua incapacità di amare il bimbo, di rifiuta di accettare il cambiamento della vita che verrà e rimane legata alla sua vita prima della gravidanza e che, come la mia, verrà modificata completamente.
Sono un po' spiazzato da tutto questo, in quanto credevo di poter essere io, tra i due, quello meno sicuro.. invece con mia grande sorpresa ora mi trovo a dover "sostenere" questa situazione con le mie sole forze, ho paura di non riuscire a reggere e vorrei che lei, insieme al piccolo, fossero felici per un futuro sereno.
Non so quanto questa situazione sia diffusa, sto pensando di rivolgermi ad uno psicologo per farmi aiutare e cercare di coinvolgere anche lei eventualmente.
Vorrei qualche consiglio e parere, e se possibile, un po' di conforto.
Grazie anticipatamente
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Dr. Giuseppe Santonocito
Psicologo, Psicoterapeuta
16.2k 372 182
In effetti succede abbastanza spesso: è l'uomo quello dei due più riluttante ad accettare convivenza e figli, ma alla prova dei fatti si trova più a suo agio della donna.
Stereotipi e "medie" a parte, se la sua compagna sta attraversando un momento di disagio psicologico, è un aiuto psicologico che dovreste richiedere, di persona. ll malessere della madre può trasmettersi direttamente al nascituro giù durante la gestazione, ma soprattutto può condizionare la sua crescita e il suo sviluppo una volta venuto al mondo.
Perciò potreste rivolgervi in prima battuta ai medici che vi stanno seguendo e chiedere di riferirvi a uno psicologo. Alternativamente potete rivolgervi alla Asl oppure contattare un collega privatamente.
Molti auguri
Stereotipi e "medie" a parte, se la sua compagna sta attraversando un momento di disagio psicologico, è un aiuto psicologico che dovreste richiedere, di persona. ll malessere della madre può trasmettersi direttamente al nascituro giù durante la gestazione, ma soprattutto può condizionare la sua crescita e il suo sviluppo una volta venuto al mondo.
Perciò potreste rivolgervi in prima battuta ai medici che vi stanno seguendo e chiedere di riferirvi a uno psicologo. Alternativamente potete rivolgervi alla Asl oppure contattare un collega privatamente.
Molti auguri
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Dr. Giuseppe Santonocito
Psicologo, Psicoterapeuta
16.2k 372 182
>>> vorrei evitare che la situazione possa aggravarsi, nella speranza che si risolva nel migliore dei modi
>>>
Sì, il senso della sua richiesta era chiaro, è solo che a distanza non si può intervenire direttamente, tanto più quanto il caso è delicato.
Se crede potrà poi tenerci aggiornati su ciò che i colleghi vi diranno.
Buona giornata anche a lei
>>>
Sì, il senso della sua richiesta era chiaro, è solo che a distanza non si può intervenire direttamente, tanto più quanto il caso è delicato.
Se crede potrà poi tenerci aggiornati su ciò che i colleghi vi diranno.
Buona giornata anche a lei
[#4]
Dr.ssa Rosanna Di Cosmo
Psicologo, Psicoterapeuta
22 2
Caro ragazzo,
l'arrivo di un figlio per una donna può essere una delle esperienze più belle della sua vita,
ma non sempre "essere incinta" significa "essere felici". Perché questo accade?
Proprio perché l'accudimento di un figlio richiede tantissima dedizione e un cambiamento delle proprie priorità, un cambiamento totale da ogni punto di vista, sopratutto organizzativo.
Tutto ruota intorno a nascituro (in modo particolare nei primi 2-3 anni di vita).
Quando poi l'arrivo è inaspettato questo può suscitare paura ed ansie, tante sono le domande che si possono porre: "ed ora che faccio con i miei sogni, i miei progetti, il mio lavoro? Ci rinuncio?" "sarò in grado?", "non so se sono pronta...". Premesso che non si è mai totalmente pronti ad un'esperienza così unica e "stravolgente"; spesso si impara vivendo questa esperienza.
Inoltre, dici qualcosa di molto importante, "la gravidanza arriva in un momento delicato del vostro rapporto", per cui posso supporre che questa "fase delicata" possa aver innescato dei dubbi alla tua donna, per cui è fondamentale non trascurare questo aspetto che riguarda voi in quanto coppia, ancor prima di voi come futuri genitori.
Sicuramente un supporto ed una guida psicologica in questo momento può essere una fonte preziosa di auito. Ne parli con la sua compagna, le dica che al di là della sua gioia personale è preoccupato per lei e che potete prendervi uno spazio per parlarne e imparare a sostenervi con il sostegno e l'occhio esterno di un esperto!
Auguri di cuore!
l'arrivo di un figlio per una donna può essere una delle esperienze più belle della sua vita,
ma non sempre "essere incinta" significa "essere felici". Perché questo accade?
Proprio perché l'accudimento di un figlio richiede tantissima dedizione e un cambiamento delle proprie priorità, un cambiamento totale da ogni punto di vista, sopratutto organizzativo.
Tutto ruota intorno a nascituro (in modo particolare nei primi 2-3 anni di vita).
Quando poi l'arrivo è inaspettato questo può suscitare paura ed ansie, tante sono le domande che si possono porre: "ed ora che faccio con i miei sogni, i miei progetti, il mio lavoro? Ci rinuncio?" "sarò in grado?", "non so se sono pronta...". Premesso che non si è mai totalmente pronti ad un'esperienza così unica e "stravolgente"; spesso si impara vivendo questa esperienza.
Inoltre, dici qualcosa di molto importante, "la gravidanza arriva in un momento delicato del vostro rapporto", per cui posso supporre che questa "fase delicata" possa aver innescato dei dubbi alla tua donna, per cui è fondamentale non trascurare questo aspetto che riguarda voi in quanto coppia, ancor prima di voi come futuri genitori.
Sicuramente un supporto ed una guida psicologica in questo momento può essere una fonte preziosa di auito. Ne parli con la sua compagna, le dica che al di là della sua gioia personale è preoccupato per lei e che potete prendervi uno spazio per parlarne e imparare a sostenervi con il sostegno e l'occhio esterno di un esperto!
Auguri di cuore!
Dr.ssa Rosanna Di Cosmo
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.7k visite dal 25/05/2012.
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