Alcolismo

Salve a tutti, scrivo perchè ho un problema. Lo definirei un grande problema, perchè sono diversi anni che mi tormenta. Ho 25 anni, non credo di essere un alcolista, ma quando esco (1volta a settimana) bevo tantissimo e non posso farne a meno. Con bevo tantissimo intendo che bevo più di un ragazzo e visto che poi peso sui 50 kg quindi abbastanza esile,i risultati sono "catastrofici". Io vorrei poter essere normale,io non voglio più bere in questa maniera,ma tutte le volte che esco e vado a ballare lo faccio.Ho capito che io bevo così tanto perchè credo di poter interagire meglio con le persone attorno a me, perchè l'alcool mi rende disinibita quindi posso fare cose che quando non sono ubriaca non farei mai.Il giorno dopo sono quasi sempre molto depressa e vorrei morire e divento veramente preoccupata per la mia salute.Vorrei un aiuto,l'ho sempre desiderato ma non ho mai agito. Io voglio essere libera e non mi voglio fare del male, perchè io voglio vivere. Grazie.
Melissa.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara Melissa,

inutile che le dica che alla sua età bere, anche solo una volta alla settimana, "più di un ragazzo" non è certo un comportamento funzionale. Questo già lei lo sa.

Molti ragazzi della sua età, e non solo, utilizzano l'alcool come "autoterapia", come mezzo per perdere l'inibizione e entrare maggiormente in sintonia con gli altri.
E' un processo che, purtroppo, essendo accettato dalla nostra società, spesso viene sottovalutato; tuttavia il fatto che lei ne sia consapevole è certamente un punto a suo favore e un primo passo verso un cambiamento.

Probabilmente il fatto di sentire il bisogno di bere per sentirsi più in armonia con l'ambiente circostante, nasconde una sua insicurezza di base, forse una bassa autostima, una sua fragilità emotiva...

Come si sente nei confronti degli altri durante la settimana, quando non fa uso di alcool?
Come definirebbe le sue relazioni sociali "fuori dalla discoteca"?

Credo che un aiuto di persona da parte di uno psicologo psicoterapeuta possa aiutarla ad elaborare i suoi vissuti e a prendersi cura di questo suo disagio che, se trascurato, potrebbe diventare un problema più serio di quello che è oggi.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Caro dottore, grazie per la risposta. Diciamo che io sono una persona molto solare, sono io che trascino il gruppo, ho molti amici e so come farmi voler bene. Penso che il problema sia più con l'altro sesso. Mi spiego, solitamente tendo a bere quando intorno a me c'è qualcuno che mi piace, perchè come detto prima perdo le mie inibizioni. Quando faccio uso di alcool posso facilmente parlare e scherzare con il ragazzo che mi piace,cosa che normalmente non riesco a fare.Non riesco ad interagire realmente con l'altro sesso e riesco a farlo soltanto sotto effetto di alcool e comunque il risultato che ottengo è sempre il contrario di quello che voglio, perchè sicuramente nessuno vorrebbe uscire con una ragazza che è sempre ubriaca. Non so se sono riuscita a spiegarle, però credo che prima o poi dovrò parlarne con qualcuno.
La ringrazio di nuovo,
Melissa.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Melissa,

il quadro che delinei indica che non sei costantemente in difficoltà nel rapportarti agli altri, e quello che hai aggiunto ci fa capire anche che hai un'immagine piuttosto buona di te stessa:

"sono una persona molto solare, sono io che trascino il gruppo, ho molti amici e so come farmi voler bene".

Il rapporto con l'altro sesso può essere più difficile da gestire perchè ti metti in gioco ad un altro livello ed evidentemente elabori delle aspettative che non tengono conto delle tue qualità, ma che nascono da qualche insicurezza legata forse all'immagine che hai di te come possibile partner.

In passato hai avuto esperienze negative con i ragazzi (rifiuti, tradimenti, ...)?

Sei sempre ricorsa all'alcool per sentirti meno inibita o quest'abitudine è iniziata solo ad un certo punto?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Cara Dottoressa,
per fare un quadro generale della mia situazione dovrei cominciare da capo.Ho sofferto di anoressia per circa 8 anni, quasi tutta la mia adolescenza e in quel periodo, verso i 17-18 anni quando ho cominciato ad uscire le prime volte utilizzavo l'alcool perchè mi rendeva disinibita, altrimenti sarei stata un cadavere che camminava, perchè stavo male e lo sa anche lei cosa vuol dire anoressia. Inoltre utilizzavo l'alcool per vomitare, mi spiego meglio, se andavo a cena fuori bevevo alcool xk mi aiutava a vomitare meglio, oppure ero solita odorare dei liquori con odore forte perchè mi stimolava a vomitare. Comunque, sono completamente fuori dal problema anoressia, sono stata in terapia per molto tempo e grazie a Dio ne sono uscita. Però questo problema con l'alcool è sempre rimasto. Inoltre per rispondere alla sua domanda riguardo i ragazzi, si ho avuto storie simili, all'inizio dell'adolescenza ho sofferto molto a causa di un acne fortissima che avevo in viso e i ragazzi mi prendevano in giro. Poi con il tempo ho avuto due esperienze in particolare, molto negative perchè i due ragazzi con cui uscivo ( in tempi diversi ovviamente) avevano la ragazza. Era come se inconsciamente mi stavo autodistruggendo. Però ora tutto questo è alle spalle e mi sento abbastanza bene, mi accorgo che piaccio e mi sento in sintonia con il mio corpo e me stessa. Pensa che il mio problema sia grave?
Ringrazio tanto per le risposte.
Melissa.
[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se l'utilizzo dell'alcool come disinibente è l'ultimo residuo di un panorama di sintomi e comportamenti sostanzialmente smantellato e superato grazie alla psicoterapia è possibile che ti sia necessario compiere ancora un tratto di cammino per ultimare il lavoro su te stessa.

Hai la possibilità di ricontattare chi ti ha seguita in passato per lavorare e risolvere anche quest'ultimo punto?
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara Melissa,

<<il risultato che ottengo è sempre il contrario di quello che voglio>>
questo potrebbe essere un buon deterrente per cominciare a pensare alla possibilità di relazionarsi con l'altro sesso senza bisogno di alcool.

Ad ogni modo, visti anche i suoi precedenti disagi, credo sarebbe opportuno contattare uno psicologo psicoterapeuta per cercare di elaborare il suo rapporto con l'altro sesso e per continuare il coraggioso cammino che ha percorso fino ad ora.

Un caro saluto e tanti cari auguri. Se crede, ci faccia sapere come procede.

[#7]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Melissa,
L' alcol, cosi" come il cibo rappresentano una stampella, una " supplenza" affettiva, un disfunzionale e momentaneo supporto, che alla lunga crea solo dipendenza e disagio.
Il rapporto con se stessa, con l' altromsesso, con la sua fisicita' ed autostima, potrebbero essere argomenti da trattare con uno Psicologo.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#8]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio tanto per le risposte. Avevo già pensato di ricontattare chi mi ha seguito in passato, ma al momento sono impossibilitata perchè non abito in Italia. Magari potrei provare con qualcuno qui in Inghilterra. Ultimamente ne sento il bisogno, forse non ho completato del tutto il cammino che avevo iniziato. Per ora vi ringrazio molto e vi farò sapere.
Cordiali saluti,
Melissa.
[#9]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
A volte succede, di sentire la necessità di proseguire o di riprendere lì dove ci si era fermati.
In Inghilterra ci sono validi professionisti.
[#10]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se hai in programa di fermarti lì per parecchio altro tempo è preferibile che tu inizi in loco un percorso psicoterapeutico per ultimare il lavoro su te stessa.

Penso che provando a cercare potrai anche trovare uno psicologo che parli italiano, se non hai la perfetta padronanza dell'inglese.

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