Ansia generalizzata, come comportarsi

Salve, non è la prima volta che approfitto dei consulti medici che fornite, e colgo l'occasione per ringraziarvi del servizio.
Innanzi tutto soffro di vertigini da cervicale una costante dei miei giorni, dovute ad una cifosi cervicale generata da un dislivello dagli arti inferiori di 12 mm. Inoltre, ho una tiroide ingrossata, tendente all'ipertiroidismo, ma i valori delle analisi sono nella norma, quindi non richiede nessun trattamento, e da ultimo: autoimmunità Anti Nucleo (ANA) e Anti-cardiolipina IgM superiori alla media e segni compatibili con una connettivopatia. Quelle che ho citato sopra sono tutte le informazioni certe e oggettive. Recentemente, ho fatto anche l'holter a causa della tachicardia e degli episodi di extrasistole che avverto, dall'esame l'unica cosa messa in evidenza è un ritmo sinusale tendenzialmente tachicardico, a frequenza media di 89 b/m' (max 154).
Dopo aver ritirato l'holter sono sempre più convinta che io mi stia "facendo giocare" dall'ansia. Che non stia più minimamente riuscendo a controllarla. La tachicardia si manifesta maggiormente la mattina, fa peggiorare tutti i miei sintomi.
Dolori alle gambe, debolezza muscolare sia alle gambe che alle braccia, formicolii, vista appannata, testa intorpidita, brontolii allo stomaco, acidità, reflusso gastroesofageo, diarrea, sudorazione.
Ammetto che le vertigini contribuiscono a tutti questi malesseri, avendo sempre la percezione di cadere sono sempre contratta. Ma arrivare a sentirmi morire, paralizzata, con una tachicardia che non mi fa quasi respirare credo sia solo un'esagerazione del mio cervello.
Per quanto possa ammettere e riconoscere che è solo ansia non so come comportarmi, per me è diventato pesante star da sola, uscire, fare una doccia, fare qualsiasi tipo di attività che includa sforzi e alzare le braccia.
Sono riuscita 10 anni fa a combattere con ottimi risultati l'anoressia nervosa, tutta da sola, dico questo perché farcela mi ha dato grande fiducia in me stessa. Adesso non riesco a gestire l'ansia. Sono riuscita anche con gli attacchi di panico, i primi tempi in cui comparvero le vertigini erano un continuo (spesso leggo che si manifestano sporadicamente, ma per quanto mi riguarda, posso dire di averli vissuti quotidianamente, avevo anche spasmi muscolari, tremavo, mi si contorcevano le mani come non sarei mai in grado di fare volontariamente).
C'è forse una piccola possibilità che tutto sia dovuto oltre alla cervicale anche alla tiroide, ai problemi di stomaco, e reumatici, ma non credo che, ammesso che questi problemi siano tutti messi insieme, riescano a trasformare una persona in un "relitto umano".
A questo punto, dopo essermi dilungata anche troppo, vorrei chiedere:
Esiste qualche metodo, per riuscire a gestire o migliorare questo stato?
Sono contraria ai farmaci, in nessun caso credo che accetterei terapie farmacologiche, sono convinta che "devo essere io" in grado di gestirmi.
Grazie
[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentilissima,

questa sua affemazione mi porta a propendere per l'ipotesi che il suo sia quanto meno anche un problema di natura psicologica con radici nella sua storia passata:

"Sono riuscita 10 anni fa a combattere con ottimi risultati l'anoressia nervosa, tutta da sola"

Se lei non si è rivolta ad altri per curare l'anoressia, ma è convinta di esserne uscita da sola, è possibile che in realtà non abbia davvero risolto il problema e che una certa quota di disagio psichico sia rimasta presente nel tempo per riemergere in questo periodo.

Sarebbe dunque decisamente il caso che lei si rivolgesse ad uno psicologo almeno per fare il punto della situazione e ricevere una diagnosi precisa, visto che sta vivendo un malessere multiforme che potrebbe ulteriormente complicarsi in assenza di un intervento specialistico.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Ho provato più volte a rivolgermi ad uno psicologo, purtroppo però con scarsi risultati, anzi scarsissimi. Dopo un po' di tempo la situazione finiva per peggiorare. Mettere in evidenza anche altri disagi, che io al momento non avverto tali, non mi fa star meglio. Non ho mai sofferto, di depressione, tutti sono sempre stati concordi a dire questo.
Vorrei uscirne sola, il problema è mio, sono io che lo genero, sono io da sola che devo riuscire a gestirlo. Nessuno può convincermi a star meglio, se non sono io a farlo.
In futuro, forse, potrei avere altri problemi ma intanto, vorrei riuscire a trovare qualche piccolo rimedio a questo.
Grazie comunque per il consiglio.
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Vorrei uscirne sola, il problema è mio, sono io che lo genero"

Anche se lei avesse un tumore o una cardiopatia o un'insufficienza renale sarebbe per così dire la causa del suo stesso problema, ma non penso che immaginerebbe di risolverlo da sola.

"Ho provato più volte a rivolgermi ad uno psicologo"

Questo significa che a nessuno di loro ha concesso fiducia nè tempo sufficiente per iniziare a lavorare sul serio sulla sua situazione.
Un intervento serio richiede tempo e costanza, oltre che tolleranza verso eventuali temporanei peggioramenti - che peraltro possono essere gestiti anche valutando l'opportunità di attivare un concomitante sostegno farmacologico alla psicoterapia.

"vorrei riuscire a trovare qualche piccolo rimedio a questo"

Se la soluzione fosse mettere in atto qualche "piccolo rimedio" significherebbe che il problema è praticamente inconsistente. Non crede?

"Nessuno può convincermi a star meglio, se non sono io a farlo."

Sono completamente d'accordo: è solo lei a dover decidere di intraprendere e non abbandonare la strada che la può portare a stare bene.
Se in questo momento preferisce idealmente trovare dei palliativi può significare che non è pronta a cambiare, per motivi che non mi è dato di conoscere.
Questo però non cambia nulla, e la soluzione del suo problema rimane la psicoterapia: farà un grande favore a sè stessa se eviterà di lasciar passare altro tempo prima di decidere di curarsi sul serio.
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Ho provato più volte a rivolgermi ad uno psicologo, purtroppo però con scarsi risultati, anzi scarsissimi.


Gentile signora, che tipo di lavoro psicologico ha intrapreso? Si trattava di consulenze, di psicoterapia, o altro? Se era psicoterapia, di che orientamento teorico era lo psicologo?

>>Vorrei uscirne sola, il problema è mio, sono io che lo genero, sono io da sola che devo riuscire a gestirlo. Nessuno può convincermi a star meglio, se non sono io a farlo.

Questo punto di vista potrebbe essere parte del problema. "Devo gestirlo da sola" può diventare un serio ostacolo alla soluzione del problema stesso.
Nessuno può convincerla a star meglio, ma spesso "star meglio" non è questione nè di convinzione nè di buona volontà. Provi a leggere questo articolo, potrebbe interessarla:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/832-sconfiggere-ansia-e-depressione-non-e-una-questione-di-buona-volonta.html

>>vorrei riuscire a trovare qualche piccolo rimedio a questo.

Purtroppo non esistono "consigli" che, come dei sintomatici, possano "levare" l'ansia.
Anche perchè spesso è proprio il tentativo di liberarsi dell'ansia che genera più problemi.

Imparare a tollerare l'ansia, a gestirla, a "cavalcarla" persino, a non catastrofizzare (in Sicilia diciamo "Un fari ri un pilu un travu", ovvero "Non scambiare un pelo per una trave"), a non temere di avere paura; tutte queste abilità si possono apprendere, ma nel giusto "contenitore".

Le allego qualche articolo che può fornirle maggiori informazioni:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

Cordialmente
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