Asocialità?

Sono un ragazzo di 27 anni, e da circa un anno non ho più amici. Ciò che vorrei sapere è un parere di un esperto, sinceramente io penso di non avere niente però mi sembra strana la mia situazione (almeno rispetto la maggior parte di ragazzi/e), ossia nella mia vita sono sempre uscito ed ho avuto diverse conoscenze che sono andate diminuendo man mano che crescevo fino ad ora a non avere nessun amico con cui uscire, in generale mi hanno sempre chiamato gli altri per uscire, di solito accettavo, ora come ho detto da un anno non lo faccio più, mi limito giusto a fare un pò di sport, insomma ho qualche conoscente con cui condivido qualcosa, in questo caso lo sport, poi rispetto ed ammiro diversi miei ex colleghi universitari, anche loro mi avevano invitato ad uscire ma non l'ho mai fatto, ma siamo sempre stati amici.
Comunque, dopo che ho smesso di uscire, i primi mesi sono stati brutti perché non capivo cosa mi stava succedendo dopo che ho allontanato tutti, forse volevo cambiare aria? mi dicevo allora perché non trovare nuovi amici? (non che gli altri mi abbiano fatto chissà cosa, alcuni occasionalmente li sento sempre, non ho avuto nessuna esperienza traumatica a riguardo)...il punto è che non mi interessa trovarne altri, non mi interessa trovare persone con cui uscire, se voglio esco da solo, mi prendo una birra in un pub e faccio due chiacchere con qualche sconosciuto, a me soddisferebbe anche questo.
Sono laureato e sto imparando un lavoro,ho letto diverse storie a riguardo su internet, tutti volevano nuovi amici e non restare in solitudine, leggo che l'uomo è fatto per socializzare (a me capita che se sto in un luogo pubblico le persone mi danno a parlare di loro volontà, mi guardano a mi dicono qualcosa ed io ovviamente rispondo). A me è sufficiente così non mi interessa avere amici con cui uscire, non mi interessa neanche avere una fidanzata, non mi interessa l'amore...mentre è vero che mi manca il piacere fisico quindi il sesso, ma solo fine a se stesso...alla fine sto bene con me stesso quando sto da solo, ma pure se sto in mezzo la gente non ho nessun disaggio, alla fine sono sicuro di me stesso.
Mi basterebbe avere un cane, una barca a vela ed avere una donna con la quale fare sesso ogni tanto.

A questo punto, fatta questa sintesi, cosa ne pensate?

Ps. (non ho evidenziato il perché del mio comportamente, ma è semplice: rifiuto semplicemente questa società per i modi di fare, per la superficialità, perché è senza pudore, perché è egocentrica (con facebook ad esempio, si è superato il limite dei limiti), perché è egoista. Per carità poi qualche persona come si deve c'è sempre, io qualcuna l'ho incontrata ma nonostante ciò preferisco la solitudine).
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
rifiutare la società è un approccio che implica una generalizzazione, in realtà per avere una vita sociale non è necessario che tu vada d'accordo con chiunque ma solo con le persone con le quali scegli di entrare in relazione ma sembra che tu abbia rinunciato a priori a questa possibilità. C'è stata qualche esperienza in particolare che ha favorito questa preferenza per la solitudine?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Sì, potrebbe essere pure una generalizzazione...ma fondamentalmente non è che rifiuto la società, direi che rifiuto buona parte di essa, come ho detto, se volessi potrei conoscere tantissime persone anche partendo da 0 (forse esagero), fondamentalmente non sono asociale e le persone (anche sconosciute) mi sembra che se ne rendono conto, come se si fidano di me e quindi mi danno a parlare.
Infatti, a me non interessa andare d'accordo con chiunque, d'accordo che ognuno può vivere come gli pare...ma che devo fare se non mi piace il modo di comportamento generale di questa società? se dovessi imedesimarmi in essa sarebbe come vivere in qualche stronzate che fanno in tv, alla maggior parte della gente piace...ok, a me no! Insomma ci sono parecchie cose che non mi piacciono di questo mondo e la maggior parte di persone si comportano similmente a ciò che non mi piace. Se faccio parte della parte opposta a ciò, di quella infinitesima minoranza e sono consapevole e orgoglioso dei miei pensieri, quale altra strada ci sarebbe se non quella di questa pseudo-solitudine? dovrei suicidarmi?

Come avevo già scritto, ho incontrato anche belle persone, che rispetto ed ammiro, ci ho socializzato sufficientemente...ma forse non così tanto perché alla fine le vedo coinvolte moltissimo anche in ciò che non mi piace (riferito a ciò che ho appena scritto), forse sono estramente estroverse e fanno anche tante cose che non mi piacciono, ma come detto le rispetto tantissimo.

Poi, in questo mondo di merda, perché è così che lo vedo, giustificate praticamente tutto, parlo anche di voi medici/psicologi...iniziate a giustificare anche che un essere umano può vivere in una pseudo-solitudine.


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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
si può mantenere una certa selettività nelle frequentazioni e nelle amicizie, nessuno è obligato ad aderire perfettamente a quanto viene proposto dal mondo odierno, basta conoscersri e comprendere dove si vuole andare.
Si possono frequentare anche persone differenti da noi, rispettando , ma non condividendo le diversità altrui.
Per doperare la sua metafora marinara, non tutte le rotte sono percorribili, sarà lei il capitano della sua barca a vela e sarà lei che stabilirà dove voler andare, non credo che andrà alla deriva.
Per quanto riguarda noi psicologi, il notro lavoro non è quello di giustificare o meno gli altri, quelli sono gli avvocati, noi "ascoltiamo" al fine di una comprensione delle pieghe psichiche altrui.
Forse un colloquio de visu, le servirebbe per conoscersi meglio e per ovviare a questo mal di vivere che le fa compagnia.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"ho incontrato anche belle persone, che rispetto ed ammiro, ci ho socializzato sufficientemente...ma forse non così tanto perché alla fine le vedo coinvolte moltissimo anche in ciò che non mi piace "


Se non entra in relazione davvero con l'altro il rischio è quello di barricarsi dietro al pregiudizio per autolegittimare la propria introversione.
Se ci ha scritto è possibile che ci sia una parte di lei che vive con disagio questa scelta, sta a lei scegliere di volta in volta se e con chi mettersi in gioco, correndo il rischio di sbagliare, ma forse in questo modo potrà scoprire se ci sono aspetti disfunzionali (ad es. il pregiudizio), nell'entrare in relazione con l'altro.
[#5]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Forse mi sono spiegato male, a me non interessa avere amicizie perché sostanzialmente non voglio avere alcuna dipendenza da esse, stando da solo posso fare quello che voglio e poi a parte qualche sport non mi piace ciò che si fa con gli amici, mi riferisco soprattutto al "classico uscire per divertirsi".

Poi non è che abbia problemi di relazionarmi con qualcuno, non ho pregiudizi all'inizio, il punto è che non mi interessa farlo...potrebbe sembrare da quello che ho scritto che avrei qualche pregiudizio, be in realtà non mi fido di nessuno, e non sento il bisogno o la necessità di mettermi in gioco, non perché non voglio rischiare di sbagliare, ma semplicemente perché non mi interessa.

Ultima cosa, dove sta scritto che devo frequentare o conoscere necessariamente qualcuno nel mio tempo libero? alla fine si può frequentare qualcuno anche lavorando, poi finisce li e ti fai gli affari tuoi da solo.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent,le ragazzo,
un rapporto d'amicizia sano non diventa mai un rapporto di dipendenza (altro pregiudizio), comunque se lei è soddisfatto della sua condizione cosa la spinge a scriverci?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Può darsi, dico così intendendo che a me va ciò che normalmente gli amici fanno...uscire ecc, lo vedo come una dipendenza che ci devi andare per forza, ovvviamente puoi pure non andarci, ma se non ci va 1,2,3,4 volte perdi "quell'amicizia"

Ma infatti l'ho detto nel primo messaggio, la mia era piu' che altro una curiosità di sentire il parere di uno psicologo, tutto quì.