Cosa devo fare?

Gentili medici, eccomi qua, credo per la terza volta a parlarmi della mia sofferenza nel non riuscire a vivere in maniera serena la mia vita sentimentale. Sono sposata e ho un bambino di 5 anni, ma non amo più mio marito, gli voglio bene, è chiaro, ma non provo più attrazione fisica nei suoi confronti, forse non l'ho mai provata realmente e credo che anche per lui sia lo stesso, anche se lo nega, sostiene che i nostri rapporti molto sporadici (una volta al mese o neanche) siano dovuti alla stanchezza, al bambino che ci distrae, ma io credo che invece sia proprio la mancanza di desiderio nei miei confronti la vera causa. D'altra parte a me sta bene così, nel senso che non avendo un grande trasporto nei suoi confronti a volte preferisco lasciare le cose così. Nello stesso tempo cerco all'esterno del mio matrimonio ciò che non ho, ho intrattenuto una sorta di amicizia amorosa (senza rapporti sessuali completi) con un mio ex sposato che non ne vuole proprio sapere di lasciare la moglie, ora mi sono stancata e non ci vediamo più. Nel frattempo ho conosciuto un'altra persona, è il mio dirigente, mi sono innamorata perdutamente di lui, è molto più grande di me, non è sposato, inizialmente avevo capito che nutriva una certa simpatia nei miei confronti, mi faceva qualche complimento ma nulla più. Passato un pò di tempo io ho continuato a maturare una grande ammirazione nei suoi confronti fino a scoprirmi innamorata di lui. Ho fatto "una pazzia", gli ho mandato qualche messaggio al cellulare che nelle mie intenzioni doveva essere anonimo e invece non lo era, lui mi ha chiamato e mi ha detto che la cosa non gli dispiaceva. Ci siamo incontrati, abbiamo parlato ma quando gli ho detto che sono sposata mi ha detto che lui non cercava un'avventura, vuole una storia vera con una donna libera perchè alla sua età non può più permettersi di giocare, da giovane ha avuto un'esperienza con una donna sposata e ne è rimasto scottato, non vuole più ripeterla. Io sono in crisi, è da due giorni che piango, perchè mi sento in trappola, non so più cosa fare, potrei dirgli che per lui lascerei mio marito, ma all'atto pratico lo farei? Il mio cuore dice di sì ma temo di far soffrire troppe persone che non hanno colpa. Lui mi ha detto che vuole la mia amicizia, gli farebbe molto piacere, ma per me che nutro altri sentimenti è difficile vederlo solo come un amico. Lo so che voi non potete aiutarmi e non so neanche perchè vi ho scritto, forse per parlare con qualcuno che mi possa capire, perchè nessuno mi può capire. Soffro tantissimo e vivo male ogni momento della mia vita. Come si fa a fare chiarezza nella propria vita e a capire cosa si voglia veramente?
[#1]
Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Come si fa a fare chiarezza nella propria vita e a capire cosa si voglia veramente?

Gentile signora, in genere non è "scegliere" che è difficile. Volendo estremizzare, basta tirare in aria una moneta.

Il problema è accettare le conseguenze delle proprie scelte, sia quelle "positive" che quelle "negative".

Quali conseguenze immagina per le sue scelte? Cosa teme che possa accadere (sia scegliendo di lasciare suo marito che scegliendo di rimanerci insieme)?
[#2]
dopo
Utente
Utente
Bellissima domanda, dottore, è la stessa che mi pongo io. Allora, lasciando mio marito temo di fare del male a lui perchè, per quanto io glielo dica spesso, magari con mezzo sorriso sulle labbra, che primo o poi me ne vado, che non ne posso più, non credo che lui abbia capito fino in fondo il malessere che serpeggia dentro di me, inoltre temo per me stessa di commettere un errore e poi alla fine restare sola, anche perchè devo fare i conti con l'età di quest'uomo. Poi temo molto il guidizio della gente, abito in paese di provincia e ne nascerebbe uno scandalo. Andiamo invece a ciò che temo restando con mio marito: temo di dover trascorrere una vita buia, senza slanci e di continuare a ricercare all'esterno quello che non ho nella mia vita di coppia e continuare a soffrire se non lo trovo o restarne continuamente delusa se incappo in situazioni in cui sono io a provare dei sentimenti e non l'altro. A volte penso proprio questo: perchè io devo essere così, gli altri sono tutti felici, tutti innamorati del proprio compagno di vita, o accettano quello che hanno senza mettere a repentaglio niente pur non essendo felici? Perchè dentro di me c'è questo turbinio di sensazioni, perchè non devo accettare quello che ho e basta. L'unica risposta che trovo è che non ce la faccio, che ho bisogno di qualcuno che mi faccia sentire una donna viva, ammiarata per tutte le doti che mi ritrovo. Sono una donna piacente, colta, molto sensibile, vorrei un uomo che mi colmasse di attenzioni, premuroso, che mi desiderasse fisicamente e che non facesse l'amore con me così forse solo per dovere. Esistono di questi uomini, dottore, mi dica lei che è un uomo e può capire, meglio di me la psicologia maschile. Inseguo una chimera o posso sperare, almeno sperare, prima o poi di trovarlo?
[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara signora,
Non mi e' ben chiaro se lei desidera un uomo da amare o un uomo che la faccia senti amata e che la faccia riappacificare con se stessa.
L' amore non e' terapeutico, ma dovrebbe essere l' incontro tra due individualita' .
Il desiderio sessuale sopito, e' sempre un semaforo rosso, davanti al quale la coppia deve obbligatoriamente fermarsi a riflettere e ad analizzarlo.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Sig.ra,
l'idea che lasciando le cose come stanno nessuno soffrirebbe non corrisponde alla realtà, attualmente sia lei che suo marito vivete una condizione di disagio e col tempo la vivrà anche vostra figlia quando si renderà conto di vivere con due genitori separati in casa o quasi.
Credo che dovrebbe parlare apertamente con suo marito e confrontarsi con lui, tutti e due avete il diritto di riprendervi la vostra vita.
Per quanto riguarda il giudizio della gente sta a lei scegliere se sacrificarsi per non andare contro le convenzioni sociali oppure emanciparsi da una vita coniugale sterile e priva di prospettive.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#5]
Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>A volte penso proprio questo: perchè io devo essere così, gli altri sono tutti felici, tutti innamorati del proprio compagno di vita, o accettano quello che hanno senza mettere a repentaglio niente pur non essendo felici?

E' proprio sicura che tutto il mondo sia fatto di persone perfettamente felici ed appagate?

>>'unica risposta che trovo è che non ce la faccio, che ho bisogno di qualcuno che mi faccia sentire una donna viva, ammiarata per tutte le doti che mi ritrovo.

Se per sentirsi viva lei sente il bisogno di essere ammirata per le sue doti, allora forse (e sottolineo "forse") non sta cercando un uomo, ma la sua autostima.

>>Inseguo una chimera o posso sperare, almeno sperare, prima o poi di trovarlo?

Questo onestamente non lo so. Se lei sta cercando un uomo romantico, appassionato, che la faccia sentire speciale in ogni istante, che sappia condividere con lei le piccole gioie della vita ma senza cadere nella routine, che le sia fedele senza annoiarla, magari anche piacente e, perchè no, misterioso ed intrigante; se lei sta cercando questo, allora forse ha aspettative un pò irrealistiche sui rapporti interpersonali e sugli altri in genere.

Se poi è semplicemente stufa del suo rapporto coniugale, e lo manda avanti solo per paura di interromperlo (cosa possono pensare gli altri? cosa penserebbe mio marito? cosa direbbero in paese?), allora potrebbe sentirsi ingabbiata e senza via di scampo.

Si dice che non si possono avere la botte piena e la moglie ubriaca. Lei cosa preferisce?
[#6]
dopo
Utente
Utente
Io vorrei un uomo da amare ma da cui essere riamata con la stessa intensità e passionalità, perchè io sono una donna che dà tanto ma vuole il contraccambio.
Quanto a mio marito, io sono stanca di iniziare delle discussioni che non portano a nulla perchè per lui va tutto bene, credo non si renda conto, o meglio secondo me, lui si rende conto che c'è qualcosa che non va, non sta bene neanche lui in questa situazione ma ha paura ad affrontare il discorso. Se io a volte cerco di stimolarlo con qualche battuta e a lui il discorso non va, si chiude a riccio e dice che sono io che ho problemi. Per me che sono una persona apertissima al dialogo, perchè è col dialogo che si affrontano e a volte risolvono i problemi, tutto questo è frustrante. Quanto al bambino, posso dire che l'altro giorno mia madre, alla quale ho fatto cenno della situazione, da profana mi ha detto che secondo lei alcuni atteggiamenti aggressivi del piccolo, alcuni modi che noi scambiamo per eccessiva vivacità potrebbero nascondere uno stato di malessere, il bambino potrebbe percepire nell'aria qualcosa e quello è il suo modo di reagire. L'unica cosa che per me è chiara è che io non sono felice, non traggo nessuna gioia dal mio matrimonio e ultimamente mi è diventato pesante anche occuparmi della casa, non faccio nulla con piacere, preferisco quando posso trascorrere più tempo fuori perchè a casa mi sento in gabbia. E' anche questa una spia rossa?
[#7]
dopo
Utente
Utente
Dottor Calì ho letto la sua replica dopo aver inviato la mia. Allora sto inseguendo una chimera ne deduco. Ho dimenticato di dire che non ho voluto più figli per mia unica e inappellabile scelta, il solo pensiero di avere un altro figlio mi fa stare malissimo, sarebbe la fine della mia vita, mi priverebbe ancora di più della mia libertà. Cosa si può dedurre da questo? Una donna che ama il proprio marito farebbe una simile scelta?
[#8]
Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Allora sto inseguendo una chimera ne deduco.

>>Cosa si può dedurre da questo? Una donna che ama il proprio marito farebbe una simile scelta?

Gentile signora, non so se lei sta inseguendo una chimera. Però, forse, potrebbe esserle utile uno "spazio" in cui le emozioni ed i sentimenti non li "deduce", ma li "prova".

Che ne pensa?
[#9]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Signora,
credo che i semafori rossi, siano più d'uno, non è da qui che facendo le nostre deduzioni, riusciamo ad aiutarla, forse le offriamo spunti di riflessione ulteriori.
Credo che uno spazio protetto, come quello del colloquio psicologico, potrebbe essere il luogo adatto ad un'elaborazione più approfondita del suo sentire e volere, al fine di una qualità di vita migliore.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottoressa per le sue parole. E' ovvio che da lì non potete aiutarmi. Credo proprio che a questo punto dovrò decidermi di cercare un sostegno psicologico, ho rinviato tante volte ma ora sono giunta al limite. Oggi sto molto male, quell'uomo di cui vi ho parlato mi ha ribadito che non vuole una relazione con una donna sposata, io ho cercato di spiegargli che ne possiamo parlare ma mi ha detto che per ora ha troppi pensieri per la testa, dobbiamo rinviare più in là la discussione. Mi è crollato il mondo addosso, non so proprio spiegarmi questo comportamento, posso solo pensare che avendo lui sofferto molto in passato per storie sbagliate (come mi ha riferito) abbia ora paura di imbarcarsi in un'altra storia dello stesso genere. Però mi sorge qualche dubbio e chiedo a voi che avete molta esperienza e conoscenza in questo campo: dietro queste scuse (perchè a me sembrano scuse) non ci sarà dell'altro? Del tipo non gli piaccio abbastanza? Però mi aveva lasciato intendere diversamente, mi arrovello il cervello e mi sento la testa scoppiare. Mi sento rifiutata e non riesco ad accettarlo.
[#11]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Sig.ra,
dovrebbe mettersi in condizione, attraverso un percorso psicologico, di fare chiarezza dentro di sé prima di prendere qualsiasi decisione che riguardi il suo futuro. Attualmente la situazione sembra alquanto confusa e non ci sono le premesse per comprendere qual'è la migliore direzione da prendere.
[#12]
dopo
Utente
Utente
Volevo aggiornarvi sulla situazione. Ho deciso di iniziare una psicoterapia, ho già effettuato la prima seduta durante la quale il mio psicoterapeuta mi ha detto che il lavoro sarà fatto su di me, per capire cosa voglio davvero.
Io intanto ho riflettuto molto su quello che mi ha scritto il dottor Calì, e ho capito che in fondo io ho il bisogno di dimostrare a me stessa che ho una certa capacità seduttiva, nel momento in cui ricevo un rifiuto seppur velato da altre motivazioni scatta in me la sofferenza fisica, se invece ne ricevo conferma, l'interesse per l'altro comincia a scemare e sono alla ricerca di "un'altra preda". E' una psiche malata quella che agisce in questo modo?
[#13]
Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>ho capito che in fondo io ho il bisogno di dimostrare a me stessa che ho una certa capacità seduttiva

A volte i "giochi di seduzione" possono non aver tanto a che fare con il voler conquistare qualcuno, ma con il voler confermare sè stessi.

>>E' una psiche malata quella che agisce in questo modo?

Forse è semplicemente "la sua" psiche. "Malata" o "sana" sono soltanto etichette, utili più a rassicurarsi che a risolvere problemi.

Il problema, con alcune dinamiche relazionali, è che possono sembrare quasi "dotate di vita propria", e ci troviamo a ripetere gli stessi copioni tante e tante volte, magari senza rendercene conto.

Se lei ha deciso di affrontare un percorso di terapia, allora si concentri sulla "parte sana" di sè, quella che vuole cambiare le cose ed è disposta a mettersi in discussione. Anche se può essere doloroso, come il riconoscere in sè un bisogno di conferme che non ci era chiaro prima...

Auguri per la sua avventura, se le va ci aggiorni sull'evoluzione della sua situazione.

Cordialmente
[#14]
dopo
Utente
Utente
Ha perfettamente ragione dottore: "ci troviamo a ripetere gli stessi copioni". Il percorso irto d'ostacoli all'inizio della storia con mio marito, poi risolto felicemente, ha le stesse caratteristiche dell'inizio di questa che non posso chiamare storia ma conoscenza con quest'uomo. Allora come oggi sono stata io a pressare di più causando il dietro-front dell'altro, proprio nel momento in cui io mi sono tranquillizzata e ho considerato tutto in modo diverso, l'altro si avvicina, ed è quello che sta succedendo con quest'altro. Solo che ora non posso prendere nulla alla leggera, occorre che io mi conosca meglio. Ho molta voglia di capirmi, di capire il meccanismo che mi porta a fare determinate azioni. Vorrei ritrovare quella serenità d'animo che in questo momento non ho. ll mio psicoterapeuta dice che la ferita causata da questa "storia" non del tutto corrisposta si rimarginerà a breve perchè la mia è solo un'infatuazione. Il problema è che non so se io voglio che si rimargini, perchè in qualche modo anche se sto soffrendo parecchio, coltivare queste emozioni, fantasticarci su, mi dà una sorta di "vitalità " che è molto più bella del grigiore della vita di tutti i giorni. E poi non so se è un'infatuazione o qualcosa di più. La ringrazio comunque per le sue parole, l'aggiornerò senz'altro.
[#15]
Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, nel giro di un breve scambio di consulti lei ha acquisito consapevolezza di una sua difficoltà interpersonale, che genera in lei molta sofferenza.

Ha deciso di intraprendere un percorso di conoscenza e cambiamento di sè: vuole "vederci chiaro" e smetterla di recitare il suo copione.

Mi sembrano aspettative di benessere e serenità ragionevoli, che le auguro di veder soddisfatte dai frutti del suo impegno psicoterapeutico.

Cordiali saluti
[#16]
dopo
Utente
Utente
Dottor Calì, mi auguro anch'io che questo percorso psicoterapeutico mi permetta di giungere quantomeno a fare chiarezza e a capire i meccanismi della mia mente, solo che avrò la prossima seduta tra una settimana perchè il medico questa settimana è assente e nel frattempo io non faccio altro che pensare e riflettere e mi sento assalire dallo sconforto. Fino ad ieri ho parlato con quella persona che in questi giorni ha assunto un atteggiamento ambiguo che non riesco proprio a spiegarmi: mi dice che non vuole una relazione con una donna impegnata e poi magari mi telefona, parliamo e infatti io avevo dedotto che aveva cambiato idea. Invece ieri mi dice chiaro e tondo che possiamo essere amici e basta, lui non vuole storie clandestine. Questo atteggiamento genera in me una sofferenza interiore terribile, non riesco a capire il motivo di questo atteggiamento anche perchè io gli ho detto che potrei essere disposta a separarmi. Vorrei non pensare più a lui, vederlo sotto altri occhi e pensare che non ne vale la pena soffrire per un uomo che non mi apprezza, ma non ci riesco. Ora io vorrei capire una cosa ed è la stessa domanda che ho posto a lui ma a cui non ha dato una risposta se non girandoci attorno: secondo lei, se un uomo ha un minimo di interesse per una donna, può così razionalmente pianificare le proprie emozioni, dicendo a priori "io non mi lascerò mai coinvolgere da te"? Io personalmente non riesco a gestire così i miei sentimenti. A meno che, ed è questo il dubbio che mi assilla, è più un problema di attrazione fisica, cioè lui potrebbe essere attratto mentalmente da me tanto da ricercarne l'amicizia ma non fisicamente e ha cercato di indorarmi la pillola con questa scusa del non volere una storia con una donna sposata. Mi farebbe piacere sapere lei cosa ne pensa, mi sentire confortata.
[#17]
Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, la nostra mente è uno strumento meraviglioso. Integrando pensiero logico, intuizione, emozioni, memoria, e tante altre funzioni importanti, riesce spesso a risolvere dei problemi, anche se in modo astratto (per risolverli concretamente, le nostre soluzioni devono diventare "operative", cioè tradursi in comportamenti).

C'è però un rischio. Che la nostra mente, strumento meraviglioso, cominci ad avvitarsi su sè stessa. Cioè, che cominciamo a pensare sul "perchè" sono pensati certi pensieri, a chiederci se in realtà certi pensieri non ne nascondano altri, etc. etc...

Quando questo accade, e si comincia a girare in tondo, la mente, invece che tentare di risolvere problemi, ne crea.

La sua domanda apparentemente serve a risolvere problemi:

>>e un uomo ha un minimo di interesse per una donna, può così razionalmente pianificare le proprie emozioni, dicendo a priori "io non mi lascerò mai coinvolgere da te"?

In realtà, lei non saprà mai la risposta "giusta" a queste domande. Sono solo "trappole", che innescano altre domande, e che la porteranno ad formulare ipotesi su ipotesi, la aggroviglieranno in tanti "Sì, ma" e "Ma se lui veramente...".

Questo modo di pensare riempie dei vuoti, ed anima il nostro mondo interno. Ma ci inguaia.

Piuttosto che cercare una risposta a questa domanda, provi ad attendere la prossima seduta. Per nostra mente, ma anche per il nostro cuore, è utile imparare la saggia arte dell'attesa.

Cordialmente
[#18]
dopo
Utente
Utente
Che bello, dottore, sarebbe se riuscissi ad imparare "la saggia arte dell'attesa"! Se qualcuno mi insegnasse come si fa a contenere i propri impulsi, a frenare le proprie emozioni. Il mio guaio è proprio questo: voglio tutto e subito, non so aspettare, anche se sono consapevole che tutto nella vita deve fare il suo corso e che io non posso far nulla per fermare il destino, perchè in aggiunta le confesso che sono un pò fatalista. Tuttavia la cosa che spesso mi fa più male è il non riuscire a darmi una spiegazione delle cose, io cerco sempre di essere chiara ma capita di avere a che fare con persone (forse confuse già per conto loro) che mi lasciano nel dubbio, non mi danno le giuste motivazioni dei loro comportamenti e questo mi fa male. Comunque la ringrazio infinitamente per il tempo che mi ha dedicato, le dico sinceramente che le sue parole sono state per me importanti spunti di riflessione.
[#19]
Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, non le risponderò oltre, anche se lei offre occasioni di approfondimento e di riflessione ulteriore (ad esempio, penso al chiederle se lei non abbia finora incontrato o scelto persone che si comportano in modo ambiguo, e se le trova più attraenti, magari anche per la loro imprevedibilità, che contrasta con la routine quotidiana).

Non lo farò perchè lei si è impegnata in un suo percorso personale, e credo che "dal vivo" potrà perseguire quel cambiamento che online può essere solo offerta di qualche spunto di riflessione, di orientamento e di informazione, ma nulla più. Consideri il suo percorso una specie di "viaggio di scoperta", ma anche di allenamento. Nella vita, nulla cambia senza che cambi nulla!

Come diciamo in Sicilia, "Cu mancia fa muddichi", "Chi mangia fa molliche"...

Auguri per il suo percorso