Terrore del mare

Gentilissimi,
da circa 4 anni ho un problema: ho una paura terribile del mare. Non è una paura dell'acqua in sè(in piscina nuoto tranquillamente), ma specificamente delle profondità marine.
Quando ero piccola(8 anni circa) sono stata punta per due volte da una tracina, e ciò mi ha fatto molta impressione. Ma la cosa strana è che da quel giorno ho continuato ad andare al mare tranquillamente, farmi il bagno, fare immersioni con maschera e pinne, anche fino a pochi anni fa. Da 4 anni, invece(ho 21 anni), solo al pensiero di immergermi nelle acque del mare provo un senso di panico e nausea(e figurarsi che abito in Sardegna, proprio sul mare!). Ne ho parlato con una psicologa, che mi ha suggerito di cercare di combattere questo problema, ma io proprio non riesco. Mi ha anche domandato se fosse una cosa legata ai piedi, ma ho paura per tutto il corpo.
So nuotare benissimo; il problema è che ho paura di cosa ci possa essere sotto, dell'ignoto.. E' una paura chiaramente irrazionale, so bene che in queste acque non c'è niente che potrebbe farmi del male. Eppure, il pensiero di mettere la testa sott'acqua mi fa rabbrividire. Anche portando delle scarpe apposite, ho sempre il terrore che possa esserci qualcosa che possa nuocermi. Da poco ho guardato un video di un ragazzo campione di apnea che fa il "salto nel blu", in una di quelle voragini in mezzo al mare: solo a guardarlo ho avvertito un senso di nausea fortissima, brividi e angoscia. Perchè tutto questo? Vorrei poter andare al mare tranquillamente, senza stare sulla spiaggia e squagliarmi perchè non posso entrare in acqua! A volte riesco a convincermi che non c'è niente, entro in acqua, ma dopo poco il panico prende il sopravvento, mi viene da piangere, provo terrore e devo uscire immediatamente. Aggiungo anche che non è un problema di acqua nera e profonda(quello è peggio!) o di scogli, provo le stesse cose anche in spiaggia. Sono abbastanza sicura che queste paure non siano state scatenate da nessun evento traumatico recente successo a me o a conoscenti.
Vi ringrazio....
--Aggiungo, nel caso fosse utile, che in famiglia nessuno ha di queste paure, e dal giorno in cui mi punse la tracina i miei genitori continuarono a portarmi tranquillamente al mare, senza alimentare la paura della cosa.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Carissima,

se il suo problema ha un'origine traumatica può essere tranquillamente risolto utilizzando tecnche specifiche come ad esempio EMDR o ipnosi.
E' possibile che quello che le è accaduto da bambina sia rimasto in una sorta di stato di latenza per poi "risvegliarsi" successivamente, a seguito di un qualche evento che lei non ha identificato come responsabile di ciò.

Ci può dire se con la psicologa che ha consultato ha iniziato un percorso o meno?
La sua affermazione:

"Ne ho parlato con una psicologa, che mi ha suggerito di cercare di combattere questo problema"

non permette di capire se avete solo parlato genericamente della questione o se avete tentato di risolverla vedendovi per un periodo e lavorandoci.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2011 al 2020
Ex utente
Gentile dr.ssa Massaro,
il percorso che avevo intrapreso con la psicologa aveva un'altra natura, legata ai disturbi del sonno. Purtroppo mi è capitato di parlare di questo problema proprio nell'ultima seduta. Mi ha consigliato semplicemente di cercare di vincere questa paura affrontandola, ma non abbiamo avuto modo di parlarne bene.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<il percorso che avevo intrapreso con la psicologa aveva un'altra natura, legata ai disturbi del sonno>

Gentile ragazza,
quanto tempo fa ha iniziato questo percorso? Potrebbe chiarire di quale tipo (psicoterapia? di quale orientamento?), diagnosi e obiettivi, durata, benefici?
<Purtroppo mi è capitato di parlare di questo problema proprio nell'ultima seduta.> Come mai non è stato affrontato prima il problema ed è stato chiuso il percorso nel modo descritto?

Semplici consigli non sono sufficienti per affrontare adeguatamente questo tipo di disagio, occorrerebbe probabilmente un intervento adeguato.


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Attivo dal 2011 al 2020
Ex utente
Gentile dottoressa Rinella,
ho iniziato il percorso circa 7 mesi fa, mi trovo costretta a smettere per mia scelta, sto meglio da un punto di vista dell'umore, ma suppongo per il corso degli eventi, non per la terapia(non so dirle di che tipo sia stata..), e purtroppo per il sonno la situazione è migliorata e no, è ancora un pò altalenante. La dottoressa è barvissima, è stato per mia negligenza che ho smesso, andare ancora non avrebbe avuto senso..
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9

Gentile ragazza,
non intendevo mettere in dubbio la bravura della sua curante, tuttavia le sono mancate informazioni importanti e di prassi.

<è stato per mia negligenza che ho smesso ...andare ancora non avrebbe avuto senso..> Cioè? Potrebbe cortesemente chiarire un po' di più?

Se il nostro malessere non viene affrontato adeguatamente, come si può risolvere?

Provi a leggere questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html


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dopo
Attivo dal 2011 al 2020
Ex utente
Dr.ssa Rinella,
con quell'affermazione intendevo dire che già dall'inizio ero molto scettica sul fatto che delle sedute di psicoterapia avrebbero funzionato, e credo che così sia stato, e su queste basi mi sembrerebbe inutile continuare ad andare, spendere soldi, e far perdere magari tempo alla dottoressa. Sicuramente mi sbaglio io. Leggerò ora l'articolo con attenzione !
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
già dall'inizio ero molto scettica sul fatto che delle sedute di psicoterapia avrebbero funzionato

Prima di incontrare la terapeuta o successivamente all'inizio del percorso?

In ogni caso partire da questi presupposti non aiuta la terapia a decollare, mancano comunque gli elementi per capire un po' di più rispetto al percorso fatto che comunque, a quanto riferisce, sembrerebbe non essere stato meglio definito.

Tenga comunque presente che l'alleanza terapeutica, cioè quel clima di mutua fiducia tra paziente e terapeuta, è un elemento importantissimo per la riuscita di un trattamento terapeutico.

Le suggerisco anche la lettura di questi articoli ai link
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Cordialmente
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Come dicevo, è possibile che la paura di una nuova puntura da parte di una tracina sia rimasta latente per anni e sia riemersa in seguito a causa di qualche stimolo che l'ha riattivata.
Ma non trascurerei nemmeno l'impatto simbolico di questa sua affermazione:

"il problema è che ho paura di cosa ci possa essere sotto, dell'ignoto"

che può essere segno della paura dei suoi stessi contenuti inconsci (desideri, emozioni, ricordi) perchè non sa cosa potrebbe trovare se entrasse in contatto con essi - cosa che per esempio avrebbe potuto avvenire se avesse continuato la psicoterapia.
Mi colpisce che lei dica

"il pensiero di mettere la testa sott'acqua mi fa rabbrividire"

e le chiedo se nel corso del periodo in cui ha fatto la terapia si è sentita spesso come se non avesse nulla da dire, se si è sentita "forzata" a tirare fuori qualcosa contro la sua volontà o timorosa di scoperchiare un vespaio se avesse continuato.
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dopo
Attivo dal 2011 al 2020
Ex utente
Dott.ssa Massaro,
è esattamente così; tante volte mi sembrava di non aver nulla di cui parlare, ed è per questo motivo che ero scettica sulla terapia, ma non ero timorosa di scoperchiare nessun vespaio. Questo è collegato secondo lei?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
La sensazione di non avere nulla da dire a fronte di un problema chiaramente presente può segnalare la difficoltà a parlare di qualche cosa che è rimasto fino a quel momento al di fuori della stanza della seduta.

La sua preoccupazione circa ciò che ci può essere "di sotto", nel profondo, a mio avviso può significare che lei è più o meno consapevolmente preoccupata che qualcosa nella sua mente inconscia potrebbe ferirla se mai uscisse allo scoperto e/o potrebbe spaventarla se sfuggisse dal suo controllo.

In ogni caso questa è solo una possibile linea interpretativa che dovrebbe essere convalidata da un professionista che avesse un contatto diretto con lei.