Dipendenza sessuale

Il mio compagno (stiamo insieme da circa un anno) è dipendente dal sesso. Abbiamo avuto entrambi problemi nell'infanzia e nella adolescenza con le nostre rispettive famiglie, che ci hanno lasciato segni pesanti. Forse per questo ci siamo scelti, fatto sta che man mano che mi sono innamorata sono diventata sempre più consapevole della sua dipendenza dal sesso. Lui fa continue e asfissianti pressioni per incontri multipli, sessioni sado-maso, mi mostra continuamente materiale pornografico, parla di sesso in continuazione, fatica ad evitare di collegarsi ad interet per chattare con le sue "amiche" o per contattare donne sconosciute...E' esibizionista e voyerista e soffre anche di altre parafilie, tipo pyssing. Ne parliamo, per fortuna, ma è durissima per me e soprattutto non so come mi devo comportare...Non so se devo vietare, se mi devo arrabbiare, se devo essere comprensiva, se lo devo controllare (ed ogni volta scopro qualcosa, per cui anche la mia vita sta risentendo pesantemente di tutto ciò). So bene che ci sarebbe bisogno di un intervento esterno da parte di uno specialista, ma purtoppo la nostra situazione economica non ci permette di farlo.
Viviamo insieme da qualche mese e la convivenza gli impedisce le abbuffate solitarie via inernet, ma non smette mai di tentare di coinvolgermi in qualche "gioco". E' reticente, naturalmente, e sostiene che sia tutto normale. Aiutatemi, vi prego!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
L'intervento dello specialista potrebbe essere necessario, ma forse più per aiutare lei che il suo compagno. Le parafilie non sono più considerate patologie e avere gusti sessuali "strani", di per sé, non basta per affermare che egli soffra di qualche cosa. Può esserci una componente compulsiva che spinge una persona a fare più attività sessuale del normale, cioè una ipersessualità, ma diventa patologia solo se è l'interessato a soffrirne. Che non mi sembra il caso.

Qui mi sembra piuttosto che a soffrire delle continue pressioni per una vita sessuale che a lei sembra eccessiva e troppo sopra le righe sia piuttosto lei. O sbaglio?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Buongiorno dott. Santonocito, è indubbiamente vero il fatto che io soffro molto e che questa circostanza faccia soffrire anche lui. A dire del mio compagno, la situazione prima di conoscere me era sicuramente molto peggiore.. Di donne ne ha frequentate a decine prima di me e con molte ha avuto la possibilità di fare esperienze diverse, ma (sempre a suo dire...) stava male. Come starebbe adesso se non soffrissi io, però, non è dato sapere.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Come starebbe adesso se non soffrissi io, però, non è dato sapere.
>>>

Mi sembra semplice, ma mi corregga se sbaglio: se lei acconsentisse a tutto quanto lui le chiede insistentemente, lui si sentirebbe benissimo.

Ma... e lei?
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Utente
Utente
Mi scusi dottore, ma allora perché un pedofilo non potrebbe essere lasciato in pace a fare ciò che desidera? E' evidente che il 'malessere' in questi casi e' originato dal disagio nelle relazioni sociali.. Il mio compagno passa quasi tutto il suo tempo ad occuparsi di sesso invece che ad esempio del lavoro. Si parla quasi sempre di sesso... Certo non commette reati ma la nostra vita di relazione sicuramente ne risente.
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Utente
Utente
Mi scusi dottore, ma allora perché un pedofilo non potrebbe essere lasciato in pace a fare ciò che desidera? E' evidente che il 'malessere' in questi casi e' originato dal disagio nelle relazioni sociali.. Il mio compagno passa quasi tutto il suo tempo ad occuparsi di sesso invece che ad esempio del lavoro. Si parla quasi sempre di sesso... Certo non commette reati ma la nostra vita di relazione sicuramente ne risente.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
lasciarlo in pace, rimproverarlo, lasciarlo, assecondarlo, ecc...
sono strategie per sopravvivere lei, ad un disagio, che ingloba ed investe la coppia.
Il focus della questione non è comprendere se è giusto o sbagliato, ma se va bene a lei.
Quando una dipendenza, qualunque essa sia, investe tutte la aree della vita , del pensiero e delle relazioni, compromette e danneggia l'intera qualità di vita e di coppia.

Le persone con "desiderio sessuale compulsivo", sono spesso uomini con una vita sessuale caratterizzata da dipendenza dal sesso, hanno necessità di raggiungere molti orgasmi quotidiani, mediante rapporti sessuali o madiante l’autoerotismo.
Questi pazienti spesso sono ossessionati da fantasie e comportamenti sessuali, che interferiscono ed impediscono lo svolgimento delle normali attività quotidiane e lavorative, creando notevoli problematiche all’interno di relazioni interpersonali ed ovviamente di una vita di coppia.
Una caratteristica di chi soffre di “dipendenza da sesso”, è la compromissione o l’assenza dei meccanismi di controllo del comportamento sessuale; tali soggetti vanno in contro a rischi notevoli, mettendo in atto comportamenti inadeguati, spesso in situazioni ambientali non idonee per la sessualità, per esempio in ufficio, in luoghi pubblici o affollati, ricercando rapporti facili con prostitute, consumando comportamenti sessuali non protetti, o adoperando materiale pornografico con modalità convulse.
Molto spesso questo tipo di disfunzione è “ego-sintonica”, cioè in sintonia con l’Io del soggetto, non creando alcuna spaccatura all’interno della psiche e non generando così la necessità di un percorso di cura.
E’ molto frequente che sia la "compagna" a chiedere una consulenza per potersi orientare e, per comprendere bene quello che le sta accadendo, con la celata speranza di trascinare il compagno in terapia

Le dipendenze da sesso, appartengono alle nuove forme di dipendenza, dette "senza sostanza", ma necessitano sempre e comunquel di professionisti, spesso si valuta l'approccio combinato: farmacoterapia e psicoterapia.
Gli spescislisti può trovarli anche in convenzione.
Le allego, qualche articolo, per approfondimenti


https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1677-caratteristiche-della-dipendenza-sessuale.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Di donne ne ha frequentate a decine prima di me e con molte ha avuto la possibilità di fare esperienze diverse, ma (sempre a suo dire...) stava male. "

Gent.le Sig.ra,
sembrerebbe che lei si sia assunta la responsabilità di "salvare" il suo compagno dalla dipendenza dal sesso, non a caso sottolinea la sua funzione di "contenimento" nella quotidianità.
Tuttavia in questa situazione siete in due a vivere un disagio, il suo compagno potrà prenderne atto più facilmente, se lei sceglie di rivolgersi di persona ad uno Psicologo, per affrontare la situazione a livello individuale a partire dalla scelta del suo partner.
Qui trova i riferimenti per prendere contatto con il Consultorio familiare


http://www.aslmn.it/t_sociale_famiglia.asp?IDLivello1=3&IDLivello2=11&IDLivello3=58

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Mi scusi dottore, ma allora perché un pedofilo non potrebbe essere lasciato in pace a fare ciò che desidera?
>>>

Perché il pedofilo che molesta minorenni commette reato. Il sesso fra adulti consenzienti, invece, per quanto "strano", non è proibito dalla legge.

>>> E' evidente che il 'malessere' in questi casi e' originato dal disagio nelle relazioni sociali.. Il mio compagno passa quasi tutto il suo tempo ad occuparsi di sesso invece che ad esempio del lavoro. Si parla quasi sempre di sesso... Certo non commette reati ma la nostra vita di relazione sicuramente ne risente.
>>>

L'unica cosa evidente, per ciò che ne sappiamo noi, è il SUO malessere, poiché è lei che ha sentito il bisogno di scriverci. Quindi lei deve riflettere su se stessa e sulle ragioni che continuano a farla stare insieme a lui, più che riflettere su cos'è che lo muove.

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Utente
Utente
Ringrazio tutti di cuore per le vostre risposte.

Vorrei puntualizzare due cose, perchè spero possano servire a rendere utile la nostra conversazione anche per altri utenti: la situazione non è ancora (e spero non arrivi mai) al livello descritto dalla dott.ssa Randone, seppure la mia impressione sia quella che se lui non si sforzasse seppure inconsciamente di tenere la situazione sotto controllo, ad esempio con l'aiuto della funzione di contenimento della quotidianità come citato dalla dott.ssa Campione, ci potrebbe arrivare.

Comprendo ciò che mi scrive il dott. Santocito, che tento di concretizzare: se lui non ti sta bene com'è, perchè continui a farti del male stando con lui?

Sono convinta del fatto che qualunque relazione, anche quella apparentemente più malata, possa funzionare se soddisfa i bisogni di entrambi. Evidentemente se ci siamo scelti, se continuiamo a stare insieme e se, nonostante io dichiari di soffrire e soffra veramente, io sia ancora con lui ad aspettarlo con ansia ogni giorno, anche a me in un certo senso la cosa stia bene così. Ma perchè mi sta bene una cosa che mi fa stare male...? In questo senso, il problema sono io.

Una volta su un sito ho letto che due parafiliaci si scelgono proprio perchè lo sono entrambi. Il mio problema potrebbe quindi essere il masochismo? Se io non fossi masochista, secondo il dott. Santocito, sarei scappata a gambe levate alla prima avvisaglia del problema.

E' corretto...?
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
Gentile Signora, da ciò che lei racconta, che prendiamo per vero non avendo la possibilità di leggere il suo compagno, sembrerebbe che la persona in questione possa soffrire di un disturbo psicologico.

I disturbi psicologici possono essere presenti in un individuo anche se lui stesso non crede di averli o sembra non soffrirne. Anzi, in tali casi la gravità del disturbo è maggiore poiché non essendovi consapevolezza non si cercano attivamente dei rimedi o delle cure.

Per il resto, come le hanno suggerito i colleghi, cerchi di capire perchè lei si ostina a voler avere una relazione con una persona potenzialmente disturbata e che comunque le crea delle evidenti difficoltà.

Aggiungo che a mio avviso, lei probabilmente non ha proprio nulla che non va, si è semplicemente innamorata della persona sbagliata e l'amore può "accecarci" al punto da rendere tollerabili cose che normalmente non riusciremmo a tollerare. Ma tutto ha un limite.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Ma perchè mi sta bene una cosa che mi fa stare male...?
>>>

Forse perché il suo stare con lui risponde a un bisogno del tipo "io ti salverò".

Se fosse così, lei con questa persona ci starebbe bene perché risponderebbe al suo bisogno di cambiarlo, ma starebbe male perché non ci riesce.

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Utente
Utente
Sindrome da crocerossina... Insomma lei dott. Santonocito mi vuole proprio malata :-)! Il dott. Raggi mi aveva appena rincuorato...

A parte gli scherzi, ci rifletterò su. Domanda, se posso: può spiegarmi in poche parole da cosa ha origine questo tipo di atteggiamento?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Sindrome da crocerossina
>>>

Vedo che ha fatto i compiti a casa ^___^

Ma non è mia intenzione "volerla malata", ci mancherebbe, è solo che il fatto che ci abbia scritto denota una certa sofferenza. È lei che ci sta parlando del suo disagio, non noi che vogliamo imporglielo.

Quando un utente ci scrive raccontandoci che sta male "a causa" del partner, non si può fare a meno di notare come le coppie spesso non si formino per caso.

Lei ha perfettamente ragione quando dice:

>>> Sono convinta del fatto che qualunque relazione, anche quella apparentemente più malata, possa funzionare se soddisfa i bisogni di entrambi.
>>>

Ma quando si tratta di bisogni malati, il risultato sarà che uno o entrambi ne soffriranno. A volte le persone pensano che l'amore risolva i problemi. Purtroppo non sempre è così.

>>> può spiegarmi in poche parole da cosa ha origine questo tipo di atteggiamento?
>>>

Può dipendere da molti fattori, ma fare ipotesi senza conoscerla potrebbe equivalere a tirare a indovinare. Oltretutto non è affatto scontato che "trovare" le origini di un certo atteggiamento o comportamento automaticamente ne promuova la risoluzione. Questo almeno in un'ottica breve strategica.

Un'interpretazione potrebbe non esserle d'aiuto, se prima non sarà convinta che potrebbe valer la pena cambiarlo, il suo atteggiamento.

Ma stiamo parlando per ipotesi. Forse la cosa migliore sarebbe che ne parlasse di persona con uno psicologo, se ci tiene a venirne a capo.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Sig.ra,
Lei stessa ha sottolineato che con il suo partner "vi siete scelti" e che la relazione è nata dalla condivisione delle "ferite" lasciate dalle relazioni familiari che hanno caratterizzato il passato di entrambi. Tuttavia una relazione affettiva che deve portare il peso di una funzione "terapeutica",nasce inevitabilmente su premesse sbagliate che compromettono alla coppia qualsiasi opportunità di evoluzione. Sicuramente varrebbe la pena soffermarsi su questi aspetti a livello individuale, ma questo non significa necessariamente che essi siano patologici.
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Utente
Utente
Infatti, è quello che credo. Sono sicura che un sostegno a tutti e due sarebbe molto utile, in passato entrambi abbiamo seguito alcune sedute da terapeuti. Penso che un aiuto esterno sia di fondamentale importanza per riuscire a trovare un equilibrio, anche conoscendo (ed accettando) i fatti accaduti che ci hanno portato, chi per un verso e chi per l'altro, ad essere ciò che siamo.
Io non voglio "guarirlo".
Io voglio solo trovare il modo di far convivere queste due nostre realtà.
Quindi torno alla mia domanda originaria: se dico sempre "no" ad ogni sua richiesta, cosa succederà? Si adeguerà per amore mio e si metterà l'anima in pace o lo farà di nascosto?
Se accetto qualcuna delle sue richieste, quelle che sono in grado di "sopportare" (e già mi rendo conto di usare un termine assurdo all'interno di una relazione d'amore) può essere meglio piuttosto che dire no su tutto?
Una sessualità più fantasiosa e vivace a me piace molto, è stato quello che mi ha attratto di lui all'inizio, il mio problema alla fine si riduce ad una cosa sola: fare sesso con altre persone. Questo per me è molto difficile, ma per lui pare essere fondamentale coinvolgere in qualche modo altri nei nostri giochi. Posso dirgli di no, senza esclusioni e senza nessuna apertura nè presente e nè futura, come sto facendo da un pò di giorni, con il risultato che il sesso tra noi sembra quasi non interessargli più..........
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Io non voglio "guarirlo".
>>>

Non ho usato la parola "guarire", ma "cambiare".

>>> Quindi torno alla mia domanda originaria: se dico sempre "no" ad ogni sua richiesta, cosa succederà? Si adeguerà per amore mio e si metterà l'anima in pace o lo farà di nascosto?
>>>

Non possiamo saperlo. La sua domanda è troppo carica di aspettative, non sappiamo nulla di voi due, darle una risposta sarebbe un tirare a indovinare.

Dipende da quanto è forte l'amore che il suo compagno ha per lei in confronto alla forza del bisogno di avere una vita sessuale così variegata.

Se lei deve sopportare le sue pressioni, lui potrebbe dover sopportare l'astinenza per far piacere a lei.


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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente mi lego alle parole del collega

(..)Se lei deve sopportare le sue pressioni, lui potrebbe dover sopportare l'astinenza per far piacere a lei.(..)

per dirle che la convivenza, spesso, si basa su una sorta di contratto implicito dove ognuno rispetta determinate regole e doveri, In molte occasioni, purtroppo, il contratto viene meno e solo la sua ridefinizione può dare altre speranze alla coppia.
in altre occasioni si parte già con contratti (sempre impliciti) sui quali la coppia non è d'accordo con l'idea (utopistica) del tipo" vedremo poi di cambiare".
questo può non succedere e si entra in conflitto a caccia di una difficile soluzione per conciliare cose inconciliabili.
a volte bisogna venire a patti con certe differenze e fare delle scelte. pena la sofferenza.
Una terapia di coppia potrebbe aiutarvi a comprendere se ci sono le premesse per stipulare un nuovo contratto o per romperlo definitivamente.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#18]
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Utente
Utente
Credo (dico credo perchè non posso parlare per lui) che nessuno di noi due abbia intenzione di arrivare alla rottura. Stiamo cercando insieme di arrivare ad un compromesso che sia accettabile per entrambi.
So benissimo che non si può pensare di cambiare una persona adulta e che non ha senso iniazare una relazione pensando poi di far cambiare l'altro per adattarlo a se stessi.
Io non sapevo cosa mi aspettasse, l'ho scoperto un pò alla volta. Non so dire, nonostante ci abbia pensato molto, cosa avrei scelto se lo avessi saputo subito, ma gli ho rimproverato spesso di non essere stato sincero fino in fondo all'inizio della nostra relazione.
Quindi, poichè le condizioni iniziali sulle quali è stato stipulato il primo contratto sono mutate, come dice il dott. De Vincentiis è necessario verificare se è possibile "aggiustare il tiro" e stipularne uno che regga senza stravolgere l'identità di uno o di entrambi noi.
Vi ringrazio moltissimo per la vostra pazienza e per il vostro interessamento al mio problema. Vedo che siete tutti molto lontani da me e come vi ho detto la mia attuale situazione economica è purtroppo precaria. Qualcuno di voi fa consulenza on line, chat o cose simili?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
consulenza on line, chat o cose simili non hanno lo stesso valore di una visita dal vivo, vi sono vissuti, emozioni e comunicazioni non verbali che solo dal vivo possono essere espresse. Inoltre, in coppia, le chat sarebbero davvero inutili.
può sempre rivolgersi al servizio pubblico.
saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Il mio compagno passa quasi tutto il suo tempo ad occuparsi di sesso invece che ad esempio del lavoro. Si parla quasi sempre di sesso.."

" il mio problema alla fine si riduce ad una cosa sola: fare sesso con altre persone"

"Io voglio solo trovare il modo di far convivere queste due nostre realtà."

Gent.le Sig.ra,
come può verificare la sua lettura della situazione è mutevole ed evidenzia di volta in volta aspetti differenti che appartengono al suo vissuto.
Tuttavia non credo si tratti di negoziare un compromesso per modificare abitudini comportamentali sgradevoli per uno dei due partner, ma di interrogarsi sulla disfunzionalità di alcune dinamiche di coppia.
La consulenza on line è quella che sta ricevendo in questo sito, le nostre linee guida non ci consentono un invio diretto a specialisti privati.
[#21]
dopo
Utente
Utente
Si mi rendo conto dott.ssa Camplone di sembrare contraddittoria.
Ma quando dico " il mio problema alla fine si riduce ad una cosa sola: fare sesso con altre persone" intendo che questo è alla fine l'unico aspetto per me davvero insostenibile.
Il disagio degli altri comportamenti c'è, senza dubbio, ma è tollerabile con un pò di impegno da parte mia e penso che forse potrei anche trasformare questo "problema" in opportunità, cercando di incanalare questo suo bisogno di sesso "sopra le righe" in qualcosa di piacevole per entrambi, costruendo un pò alla volta i famosi "compromessi accettabili".
Per questo torno alla mia domanda iniziale: può servire cercare di far diventare "nostri" il più possibile i suoi desideri, cercando magari di escludere categoricamente solo quelli davvero insostenibili per me ?
Un pò come si fa con i "no" dei bambini: pochi ma irremovibili per le cose che si ritengono importanti, sulle altre cose si lascia correre.
Oppure un atteggiamento di questo tipo può sembrare accondiscendente e quindi alimentare ancora di più il suo bisogno, facendo alzare l'asticella delle richieste?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Per questo torno alla mia domanda iniziale: può servire cercare di far diventare "nostri" il più possibile i suoi desideri, cercando magari di escludere categoricamente solo quelli davvero insostenibili per me ?
>>>

Questo è solo lei che può deciderlo. Forse lei cerca regole generali, una specie di rassicurazione dell'esperto che la incoraggi, per amore, a sottostare alle pretese del suo compagno. Ma queste sono scelte che solo lei può fare, eventualmente aiutata da uno psicologo di persona, ma che non potra in ogni caso dirle cosa fare o non fare.

>>> Oppure un atteggiamento di questo tipo può sembrare accondiscendente e quindi alimentare ancora di più il suo bisogno, facendo alzare l'asticella delle richieste?
>>>

Secondo lei?