Disagio generale

Non vivo bene con me stessa, non sono soddisfatta della mia vita e di ciò che sono. Sono iscritta all'università ma non è la facoltà che avrebbero voluto i miei genitori, ho un ragazzo a cui voglio bene ma non riesce a trovare lavoro e non so più come cercare di aiutarlo, sto perdendo la speranza. Ogni volta che ho un esame ho un'ansia pazzesca, proprio ieri sono stata bocciata e l'ho presa malissimo, non riesco più a mangiare e ho la nausea anche se non mangio, non so che farmaci prendere, comunque non ho mai molto appetito e questo inizia a preoccuparmi, non mi piaccio fisicamente perché sono troppo magra, in più ho spessissimo la diarrea, non so se legata a questi fattori psicologici o a motivi di salute fisica, non so cosa fare e con chi parlare e come risolvere la situazione.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

il quadro generale che descrive è troppo articolato per poterle dare una risposta precisa e puntuale.
Cerchiamo di andare per gradi.

Il fatto di non sapere se i suoi disturbi intestinali dipendano da un problema fisico o meno potrebbe trovare una risposta, in tempi rapidi, in un consulto con il suo medico di famiglia.
Lo stesso dicasi per il malessere generale che ci descrive riguardo alla nausea e al suo rapporto con il cibo.

Non ha chiesto un parere al suo medico riguardo a tutto ciò?

Altro è il malessere psichico di cui ci parla: l'ansia, l'insoddisfazione, la voglia di aiutare il suo ragazzo che non riesce a tradursi nella pratica...
Tutti questi aspetti andrebbero analizzati di persona con l'aiuto di un professionista per poter capire che significato hanno nella sua vita.

Sarebbe presuntuoso, da qui, dirle come poter risolvere una situazione che, da come la descrive, sembra darle molta sofferenza ed abbracciare vari ambiti della sua vita.

Mi chiedevo come mai sottolinea il fatto che l'università che frequenta non è quella che avrebbero voluto i suoi?
Chi l'ha scelta?

Che rapporto ha con i suoi genitori?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta,
il mio medico di famiglia è mio padre. Mi vergogno a parlare con lui di tutte queste cose, è un rapporto molto distaccato con i miei, diciamo che loro sono all'antica, addirittura mi vergogno a parlare loro del mio ragazzo, non so come prendere l'argomento, penso che loro sappiano che sto uscendo con lui ma non approvino, perché essendo disoccupato sicuramente non fa una bella impressione, ma loro non mi hanno mai chiesto nulla a riguardo, non parliamo mai di niente. Per loro conta molto lo studio, mio padre essendo medico voleva che mi iscrivessi in medicina, ma è a numero chiuso e io non son o riuscita a superarlo. Mi sono iscritta in Giurisprudenza perché me l'ha detto mio padre, non avevo nessuna prospettiva per quanto riguarda gli studi futuri e sto studiando solo perché bisogna farlo. mia madre e mio padre sanno dei miei disturbi, perché vedono come mangio a tavola, e lo dico quando ho problemi intestinali, ma al massimo mi danno una pastiglia, e io ora mi sono stufata di dirglielo e faccio finta di nulla. Alle superiori andavo abbastanza bene e ho cercato di prendere il massimo dei voti al diploma ma non ci sono riuscita, ho preso 88, e non ho passato il test di medicina. L'anno dopo mio fratello ha preso 100e lode e ha passato il test, e ora all'università ha tutti 29 e 30, mentre io sto facendo quest'altra facoltà (non dico che in medicina mi sarei trovata meglio), e sto andando generalmente in modo "normale" ma non eccellente (voti dal 23 al 29, più frequenti i 24 e i 27), e in più sono fidanzata, gli voglio bene ecc. ma questo problema del lavoro è molto stressante e i miei genitori fanno come se il mio ragazzo non esistesse, forse sperano che lo lasci.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

il consiglio che mi sento di darle è di parlare con suo padre del suo stato di salute; non è necessario che parli a lui dei suoi pensieri, delle sue paure, dei suoi dubbi e del suo ragazzo, se ora non se la sente.

E' importante, però, visto che lui è il suo medico, che la rassicuri sulla sua salute fisica. E' importante che lei non abbia dubbi sul fatto che i suoi malesseri non hanno nulla a che fare con problemi di natura organica.

Per le altre questioni, incluso il rapporto con i suoi genitori che probabilmente è esso stesso parte del suo disagio, le consiglierei di rivolgersi presso un consultorio della sua zona.

Lei è maggiorenne e non è necessario informare i suoi della sua decisione di consultare uno psicologo.

Un supporto di persona potrà senz'altro aiutarla ad affrontare meglio la situazione e a chiarirsi le idee su cosa è meglio fare.

In alternativa può anche verificare se esiste uno sportello d'ascolto psicologico nella sua università; in molti atenei esiste.

La sensazione che ho io è che sia "imprigionata" in una vita in cui non si sente libera di fare delle scelte adulte, autonome che, alla sua età, sarebbe importante cominciare a fare per crescere e transitare verso l'età adulta.

Un'altra tematica che mi sembra importante è il confronto con suo fratello. Sembra che soffra quasi di un sentimento di inferiorità nei suoi confronti perché lui è riuscito dove lei ha fallito assecondando i desideri dei suoi genitori.
Il fatto, però, è che non siamo tutti uguali ed ognuno di noi ha i suoi punti di forza, le sue debolezze, le sue preferenze...

Credo che fare un po' d'ordine nella sua vita con l'aiuto di uno psicologo sia un primo grande passo per prendersi cura della sua persona e della sua vita.

Le auguro che possa trovare quello che cerca.

Un caro saluto
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dopo
Utente
Utente
Grazie ancora per le sue risposte. Ma se mi rivolgo a uno psicologo di un consultorio è gratuito? Comunque c'è anche un'altra cosa di cui non ho parlato, questa forse è l'ultima, diciamo che non ho una vita sociale molto attiva e oltre a stare con il mio ragazzo, ogni tanto, studio permettendo, quindi non molto spesso, praticamente esco con mia cugina e le sue amiche (esattamente quando ritorno a casa dei miei dalla città dove studio, perché loro sono ancora alle superiori, c'è una differenza di qualche anno). Non le considero mie amiche perché non siamo cresciute insieme né altro, è solo che non ho delle amiche vere e proprie, anche perché durante l'adolescenza c'è stato un periodo quasi di completo isolamento da parte mia e non uscivo più, poi ho iniziato a uscire con mia cugina e mi sono fidanzata, quindi un po' la situazione è migliorata, solo che ora mi pesa un po', lei ha un po' cambiato amicizie quindi il gruppo è più ampio e meno intimo e non ho molta confidenza. Esco poco a causa dello studio (e in parte anche dei miei genitori, se esco di notte chiamano a tutte le ore e stanno svegli ed è capitato che mio padre uscisse a cercarmi una volta) e quando esco non mi trovo molto bene con loro, le considero un po' infantili e quasi fastidiose, ma per non restare sola continuo ogni tanto a cercare mia cugina per uscire, lei non mi cerca quasi mai se non la cerco io, a volte ho la sensazione che mi stia facendo una specie di favore quando usciamo e mi sento in più nel loro gruppo. Mi trovo meglio nel posto dove studio, anche perché non devo vivere con i miei ma con dei coinquilini, ma se i miei decideranno di trasferirsi, come intendono fare, non saprò più che fare, sia per uscire con il mio ragazzo liberamente come ora che per uscire in generale e per la mia indipendenza ecc. Forse ha ragione ho proprio bisogno di uno psicologo!
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Mi sembra molto disorientata e insicura in questo momento; tutto quanto aggiunge non fa che avvalorare il fatto che uno psicologo potrebbe aiutarla a fare ordine nella sua vita.

I consultori familiari sono convenzionati ASL; può ricevere tutte le informazioni che le occorrono sui servizi offerti anche telefonicamente.

Su internet può trovare agevolmente l'elenco di quelli della città in cui studia.

Un caro saluto e in bocca al lupo