vita vuota, studio azzerato

Buongiorno.
Ho sostenuto il liceo scientifico nella mia piccola città natale in Puglia.
Mi sono diplomato con 100 e lode: ero bravo e studiavo ogni giorno.
Dopo l'esame di stato ho deciso (PURTROPPO) di seguire i miei amici di classe che si recavano a studiare al nord, snobbando le università pugliesi che sono invece molto valide. Però potete capire bene, a 18 anni si è ancora immaturi e quindi avevo la necessità di seguire gli amici più forti, più stabili, più spigliati. Stare con loro mi faceva sentire forte e quindi ho assecondato il capriccio di fare il test di medicina in una città del nord, senza nemmeno pensare che al sud è piu facile entrare perchè i punteggi minimi sono un po piu bassi !!
PRIMO ANNO: Bene, al nord, non ho superato il test e quindi come ripiego ho scelto di fare biologia "drogato" dalla convinzione che l'anno dopo avrei superato il test. A me biologia NON piace, ma non perchè non mi piace studiarla (io amo studiare tutto, dalla filosofia all'astronomia) ma perchè io non riesco a pensare che un domani io sarò un biologo o un professore, non mi piace. E quindi la lontananza da casa, il ripiego di biologia e la mia timidezza (esco poco, non mi diverto, non ho amici) mi fanno restare in casa e pratico masturbazione compulsiva.
Lo sapete?? ora sono al terzo anno di biologia ed io sono ancora in questo tunnel.
Sapete qual è il mio sogno?
Ritornare a studiare vicino casa, avere una madre che ti prepara il pranzo, dedicare il pomeriggio allo studio, proprio come a scuola.
Oggi ho fatto il test di medicina ma non so come è andata, onestamente alla domanda sull'IMU non sapevo rispondere.
Ma guardate...probabilmente anche al nord ci starei bene, se solo avessi amici... se solo le università fossero come le scuole, i prof che ti guidano per mano.
ma tutto questo non c'è. Avrei preferito non seguire i miei capricci (andandomene a vivere da solo in una città del nord, aerei, carta di credito, spese tipiche da grande città) ma avrei tanto voluto studiare nella maniera piu semplice, bella e didattica giorno per giorno vicino casa, al sud.
Sono vittima di questo nord adesso...infatti oggi ho fatto il test sempre al nord...al posto di farlo al sud..dottori io sono malato, vittima dei miei capricci, della mia carne, non sto studiando più, non ho interesse per nulla...e quindi la mia mente triste e vuota reagisce trovando un piacere che non ha: la masturbazione. Ho paura, ho già 22 anni e mi sento vecchio, dovrei essere al quarto anno di medicina ma sono al terzo di biologia con 12 esami indietro. Ripeto mi piace studiare, ma non voglio fare quel lavoro. Ho pensato questo: fosse mi trasferisco al sud? ma dovrei integrare gli esami (i crediti son diversi), faccio letteratura (che amo) ma cosi mollerei tutto all'improvviso? E poi io voglio fare medicina, voglio un lavoro un giorno. Il 100 e lode forse è stato solo inutile, adesso ho perso me stesso. Aiutatemi vi prego! grazie dottori
[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

in questi 4 anni dal suo trasferimento come sono andate le cose, studio a parte?
Ci parla in maniera vaga di qualcosa che non vorrebbe perdere ("mollerei tutto all'improvviso"), ma, visto il bilancio negativo che sta facendo di questa esperienza, le chiedo in cosa consiste questo "tutto".

Ci ha detto di essersi trasferito per seguire i suoi amici, ma non ci ha detto come si sono evoluti nel tempo i rapporti con loro: siete andati ognuno per la propria strada? Come mai si è trovato a essere solo?

Visto che ha sostenuto oggi il test per Medicina immagino che lo abbia sostenuto più volte anche negli scorsi anni: ha capito come mai fino ad oggi non lo ha superato?
Cosa in particolare la frena dal provare a sostenerlo vicino a casa?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
rispondo alle domande
1)si, ho sostenuto il test piu volte. Le prime tre però senza studiare.
Adesso sorge spontanea l'esclamazione: ovvio che non l'hai passato!!
Ma io ero immaturo, avevo bisogno di uno che mi dicesse di studiare, e purtroppo ancora oggi. SE non c'è un prof che mi dice di fare una cosa, io non la faccio. Ecco perchè sono in ritardo con gli esami, mi manca l'impostazione "guidata" della scuola!
che ora non c'è più! Certo, oltre a questo, c'è il fatto che ero immaturo...ed io lo ero davvero tanto. Infatti gli immaturi hanno bisogno di una guida, non i forti, non gli spigliati!
Adesso, cresciuto, ho capito che se voglio superarlo, devo studiare.
Si l'ho fatto, non so come oggi sia andata ma...almeno se non passo potrò dire a me stesso: bravo, non hai dato il massimo, ma almeno hai capito che bisogna studiare.

Io, inotre, ho difficoltà a gestire un piano di studi quotidiano, mi distraggo, penso alla masturbazione di continuo, la mia mente reagisce a questa situazione di insoddisfazione con il sonno e con il pensiero del sesso. E sono schiavo di questo!

2) Quegli amici non li sento più. Sono solo. Vivo in un monolocale da solo, a 22 anni.

3) fino a 2 giorni fa, ho pensato. bene, quest'anno faccio il test a chieti, in abruzzo, piu vicino a casa.
Ho paura che nelle aule di quella università frquentino molti studenti del sud ovviamente...ed io ho paura di loro. che mi prendano in giro, come è successo al liceo. Lo so sembra stupido ma io addirittura ho scelto la città in cui vivo perchè qui la gente è piu fine e piu gentile. Roba da pazzi, che ci posso fare.

4) studio a parte??? NIENTE, il vuoto.
Vivo nel monolocale come un vecchio rimbambito davanti al PC.
Ho tendenza all'acquisto complusivo e alla masturbazione.
non ho vita sociale, niente viaggi, niente di niente, niente risate.
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Ci sta quindi dicendo che trasferendosi ha sottovalutato la necessità di essere guidato da qualcuno e il rischio di "perdersi" se avesse dovuto organizzarsi e motivarsi da solo allo studio.

A volte i ragazzi che hanno sempre conseguito risultati scolastici brillanti faticano molto a inserirsi all'università e iniziano a vivere con grande difficoltà tutti gli aspetti che la differenziano dalla scuola: la necessità di rispettare le scadenze senza esservi costretto da qualcuno, l'anonimato rispetto ai professori che devono valutare la preparazione dello studente senza conoscerlo come avviene a scuola, l'assenza di classi di 20-25 persone che agevolino la conoscenza fra i singoli studenti possono rappresentare ostacoli difficili da superare.

Lei però ci dice che i suoi problemi sono iniziati prima della frequenza delle lezioni, visto che si aspettava di passare il test senza studiare e che ha avuto quindi subito una grossa delusione quando il suo punteggio non le ha consentiro di essere ammesso al corso di laurea.
Probabilmente ha ritenuto che la preparazione del liceo che le aveva consentito di diplomarsi a pieni voti le potesse consentire anche di passare il test, mentre così non è stato.

Si è trattato di un errore di valutazione, ma le domando come mai alla luce di questo primo insuccesso non ha pensato di prepararsi meglio per sostenere il test l'anno successivo.
Cosa le ha fatto pensare che un anno dopo avrebbe potuto passare?

Vorrei inoltre chiederle se l'idea di studiare Medicina è stata influenzata dalla sua famiglia o se è un desiderio che è nato in lei indipendentemente dalle aspettative dei suoi genitori.
[#4]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
GEntile Utente,

in che modo Lei si ritiene diverso dal fratello che ha descritto in quel posto "famiglia da sistemare"?

Per certi versi sembra suo fratello, per altri l'esatto opposto, e quindi comunque influenzato dalla di lui esperienza, perchè se è l'esatto opposto...

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

[#5]
dopo
Utente
Utente
La dott Massaro ha capito pienamente il problema, è vero, è tutto esatto!!

Ed è anche vero che ho provato i test di medicina (la prima volta) tranquillizzato da un 100 e lode appena ottenuto.
Non avevo mai avuto insuccessi nella mia piccola scuola e pensavo che l'entrata a medicina sarebbe stata automatica.

Poi il secondo e il terzo tentativo li ho affrontati con rabbia, con tristezza, dopo mesi e mesi di tristezza, non avevo piu voglia di studiare.
Anzi ne esco sempre piu deluso, perchè se non passo il test, sono costretto a continuare quei 12 esami di biologia che mi mancano, belli si, ma senza scopo.

Adesso, nel luglio 2012, ho iniziato a pensare: Studio e affronto il test!
Cosi è stato. Sa perchè?
Perchè finalmente dopo 3 anni, nel mese di luglio, finalmente ho studiato a casa dei miei genitori, guidato dal fatto che quel luogo è stato il mio dopo anni ed anni di scuola.
Quasi come se il luogo mi avesse "guidato". Insomma, un contesto ambientale che ti fa studiare. Di certo non mi viene l'idea di dormire tutto il giorno se sono a casa, c'è da dare una mano in famiglia, studiare, e anche divertirsi. Infatti ho rivisto un amico del liceo e veramente mi sono divertito!

Ripeto, se trovassi un ambiente di questo tipo al nord, sarei felice anche li.

E poi confermo che medicina è stata una mia scelta.
L'unico errore però è che i miei genitori non avrebbero approvato il fatto che se non avessi superato il test, avrei fatto lettere per esempio.
Biologia infatti è piu affine.

Adesso il problema è: ora che sono piu maturo e utilizzo questa brutta esperienza come insegnamento per crescere, che devo fare??
1)Magari entrassi a medicina, cosi è come se salissi su un treno che so che mi porterà nella giusta direzione. E sarei già piu "guidato", perchè direi a me stesso: quello è il tuo corso di laurea, la tua bici, ora pedala.

2)SE non entro?? Continuo biologia? (12 esami) ma di certo io studierei con tristezza, con noia, con estrema lentezza. Questo non è il mio treno!! (seppur interessante)

faccio lingue o lettere?? (che amo molto) Me ne vado all'estero e faccio qualche esperienza? (es volontariato)

Forse devo parlarne con la mai famglia, anche se so già che abbandonare biologia sarebbe come non aver preso sul serio me stesso, insomma forse sarebbe più da "maturi" finire questo capitolo, senza aprirne altri, chissà per "capriccio"
[#6]
Dr.ssa Roberta De Bellis Psicologo, Psicoterapeuta 48 4
Gentile utente,

secondo lei si sta mettendo in moto per realizzare ciò che desidera? Oppure piuttosto che essere nel "tunnel del nord", è entrato nel tunnel dell'inezia, ovvero dell' attesa che le cose si realizzino da sole senza attivarle? Può essere comprensibile la confusione, soprattutto alla sua giovane età, su ciò che si vuole e che non si vuole; si faccia un elenco delle priorità che ha in questo momento e le segua. Vedrà che ciò l'aiuterà a fare chiarezza su quello che desidera ORA dalla vita.
La scelta della disciplina universitaria, per chi vuole studiare ovviamente, è molto importante, perchè rappresenta la possibilità di migliorare un talento che è già naturale e una propensione verso un ambito piuttosto che un altro; se sente che la sua "vocazione" è la medicina (essendo già un ambito di studio, che implica passione, dedizione e vocazione appunto, per molti aspetti), ripenserei, come ha fatto a seguirla (ha riprovato il test).
La città che si sceglie momentaneamente per vivere non si sceglie sempre perchè amiamo particolarmente quel luogo, bensì perchè ci possono essere altri fattori che influenzano tale scelta (momento di vita in cui ci si trova; studi; amore; voglia di cambiare aria...etc.). Quando ci si sente realizzati in ciò che scegliamo di fare coerentemente con le nostre aspirazioni, alcuni aspetti passano in secondo piano e vengono letti e vissuti (una possibile città che non ci piace) in maniera meno pesante e con una consapevolezza e criticità differenti.
Ci rifletta se vuole....
Cordiali saluti

Dott.ssa Roberta De Bellis

[#7]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Penso che lei si senta fondamentalmente solo, in una situazione che si prefigurava molto diversa da quella che invece sta affrontando e impegnato in studi che non le interessano: in queste condizioni è difficile che trovi l'entusiasmo necessario per applicarsi nel completamento di un corso di laurea che non ha nemmeno scelto.

Da alcune cose che ci dice ritengo anzi possibile che soffra di un lieve disturbo depressivo, il che non faciliterebbe certo le cose.

Non so se sia un comportamento più maturo o più immaturo che lei continui a studiare Biologia nel caso non passi il test per Medicina, visto che si tratta di un ripiego e che ci ha detto di non immaginarsi a fare il biologo o l'insegnante.
Finire una cosa solo perchè si ha iniziato a farla non è automaticamente la scelta migliore.
Diverso sarebbe se lei si informasse sui corsi di laurea specialistica in Biologia e/o sui master e le altre possibilità formative e scoprisse che ce n'è almeno una che non le dispiace (può visitare il sito dell'Ordine dei Biologi per farsi un'idea).

In ogni caso prima aspetterei di conoscere l'esito del test di ieri.
Quando usciranno i risultati?
Ha pensato di iscriversi anche a qualche altro test, come ad es. a quello per le professioni sanitarie?
Mi colpisce che lei veda come alternative solo corsi di laurea che non hanno a che fare con Medicina: come mai ipotizza di iscriversi a Lettere o Lingue e non ad un altro corso di laurea d'area sanitaria?

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